Vi avverto. Non sarà la classica storia d'amore. I due si incontrano, gli basta una parola messa al posto giusto per innamorarsi, comprano un cane e poi l'ultima scena del film è composta dai due da vecchi seduti sui dondoli in veranda.
Nulla di tutto ciò.
Con quel tipo ho scambiato due parole e poi lui è sceso dal treno.
Sapete quando non volete immaginare niente, vi ripromettete di non disegnare la vostra storia d'amore per filo e per segno e poi appena vi rivolgono la parola, immaginate persino il tono della voce dei vostri bambini? Io sono così, ma ho un interruttore nel cervello che mi permette di spegnere tutto quando sono stanca delle persone. E diciamo che ciò accade più o meno 3 volte a settimana.
Siete curiosi di sapere per forza le ultime parole che mi ha detto il misterioso ragazzo del treno?
"Mi è piaciuto parlare con te." Anche se io non avevo minimamente compreso una parola di quello che aveva detto. E poi è sceso.
Sapevo che quella non sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei visto.
Che romantica. Sono romantica. Giuro. I miei amici sono sempre interdetti quando gli dico che sono una persona sensibile, lo nascondo bene, non mi piace far vedere tutte le mie debolezze, le persone le sanno usare bene contro di te. Però nel profondo sono una tenerona. Se un giorno mi mandassero un mazzo di rose alla mia porta non farei come l'ultima volta che mi regalarono un fiore.
Quella volta bruciai il giglio che il mio fidanzatino delle elementari mi regalò, ma ero piccola e stupida. Alla fine lo ignorai fino alla fine della quinta e poi ciao, non l'ho più visto.
Però aveva delle belle mani quel ragazzo, e quegli occhi...
"Ci stai pensando non è vero? "
" Ma chi parla?"
"Il tuo cervello, la parte irrazionale del tuo cervello alla quale non dovresti mai dar retta. Però era carino non è vero!"
È come in quei film in cui sulle spalle compaiono un diavoletto sulla sinistra e un angioletto sulla destra, solo che da fuori sembro solo una pazza che parla da sola.
