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-no, no, non posso farlo!- dice la mia migliore amica -tranquilla non fare così- cerco di calmarla -guarda i capelli sono un disastro e il trucco mi sta malissimo-si lamenta -sei bellissima- la rassicuro ma vedo dalla sua espressione che le mie parole non hanno avuto nessun effetto. Trascino la mia amica davanti allo specchio e la osservo attraverso quello. Il suo lungo abito bianco le fascia il corpo e scintilla tutta grazie a piccoli diamantini sparsi che riflettono la luce. Il mio lungo abito blu da damigella fa da contrasto al suo. -guardati sei una sposa perfetta e l' uomo che ti ama ti sta aspettando, deve interessarti solo questo- la incoraggio
-grazie come farei senza di te- mi dice strigendomi in un forte abbraccio.
In quel momento entrano le nostre madri e quel odiosa di sorellastra che mi ritrovo.
-lo sai che dovevo invitarla per forza, le nostre famiglie sono amiche e lei ormai fa parte della tua- mi sussurra, riferendosi a mia sorella Katia. Sciolgo l' abbraccio con Sofia, la mia amica, per permettere a sua madre di fare altrettanto. -Piccola Rose! Quanto sei bella, questo vestito è una favola- mi dice dopo aver lasciato sua figlia. -peccato che debba indossarlo una ragazza così insignificante come te e non una fantastica modella come me, non sarai mai degna di un abito del genere- commenta acida Katia quando le due madri si sono allontanate. -Oh, non la sopporto, bambina viziata, solo perché ha sempre avuto i soldi deve fare la figheta- si libera Sofi dopo che la mia amatissima sorella ha sculettato abbastanza da essere lontano dai noi.
Poco dopo entra nella stranza un uomo dai capelli color pece e occhi altrettanto scuri.
-ho portato i bouquet- dice - grazie Mark, che bravo testimone- risponde Sofia prendendo i fiori che l'uomo gli porge. Quando sento il suo nome mi ricordo immediatamente di lui. È un caro amico di Luca, il ragazzo di Sofia. All'inizio ero attratta da lui, ma poi quando ho capito che era il genere di persona "mi piace divertirmi un po' poi ognuno per la sua strada" , ho iniziato a disprezzarlo e non facevamo altro che litigare. Ho cercato di evitarlo il più possibile, e ci ero riuscita, ero anni che non lo vedevo.
-questo mi ha detto il tuo futuro marito è quello per la tua testimone che è anche la damigella-dice mostrando il secondo bouquet -oh si è di Rose, puoi darlo a lei- dice la mia amica indicandomi. Mi avvicino per prenderlo, lui fa lo stesso e mi passa il mazzo di fiori. -ciao, è un piacere rivederti- dico per educazione. Lui fa un sorissetto divertito e poi mi risponde -ciao, sicura?non mi ricordo ti piaccesse molto la mia compagnia- le mie guance avvampano per l'imbarazzo, non ho idea di come rispondere. Non mi ricordavo fosse così diretto! Mi agito non sapendo cosa dire e sapendo di essere tutta rossa, maledetta timidezza. -sei una meraviglia con questo vestito, il blu ti dona moltissimo- mi dice togliendomi nel precedente imbarazzo e rifacendomi ripiobare per il complimento. Neanche il tempo di rispondere cortesemente che Katia si intromette sbattendo il suo davanzale davanti la faccia di Mark e presentandosi con quella sua voce stridula -ciao io mi chiamo Katia ma puoi chiamarmi Katy, sono la sorella di Rose- mentre quei due chiccheravano e la mia sorellastra si strusciava sempre di più su di lui noi ascoltavamo la wedding planner che ci comunicava come comportarci. -la madre e gli altri parenti in chiesa-ordinò e Katy di malavoglia si dovette staccare da Mark, gli fece un sorriso e gli sussurrò un ci vediamo dopo.
-il padre della sposa ci sta aspettando, a voi testimoni ho già spiegato tutto prima, possiamo andare-
-Quando? Cosa dobbiamo fare? - mi chiede Mark.
-se tu avessi ascoltato prima adesso lo sapresti, ma eri più impegnato a strusciarti con Katy-
- oh, non mi avevi detto che avevi una così bella sorella-
-sorellastra! -
-ah, non ti piace. Forse invidiosa?- dice senza mai togliere il sorriso sulle labbra.
-mai!adesso zitto ricordati dobbiamo camminare dietro la sposa e il padre e poi alla fine della navata io a destra tu a sinistra-
- ok io destra tu sinistra ricevuto- dice scherzando
- smettila di scherzare ricordati sinistra- dico concedendomi un piccolo sorriso.

Durante tutta la camminata lungo la navata e la funzione mi aveva continuamente guardato, anche durante il pranzo avevo sentito a volte il suo sguardo su di me. Ogni tanto però lo vedevo parlare con Katia e lei lo provocava in tutti i modi. Anche l'ultima coppia del nostro tavolo si stava buttando in pista eravamo solo io e lui li seduti.
-vuoi ballare?- mi chiese a un certo punto
-cosa? No!- risposi troppo velocemente sembrando scortese.
Proprio in quel momento arrivò la wedding planner -oh si, dovete ballare, siete i testimoni sarebbe carino-
- io non ballo- ero una frana nel ballo
- tu devi farlo per la sposa- ordinò la ragazza che non faceva altro che usare questa scusa per far fare a tutti ciò che voleva. Non ebbi il tempo di ribattere che Mark mi trascino nella pista e mi avvicino a lui e mi poso le sue mani sul mio corpo per poter ballare il lento appena iniziato, ci guardammo tutto il tempo negli occhi.

Apparte alcuni che stavano ancora ballando, le donne erano raggruppate in tanti gruppetti in piedi o sedute a spettegolare mentre gli uomini erano sparsi per la stanza con il loro bicchiere di alcool mentre discutevano. Mi allontanai dal mio gruppetto per poter cercare un bagno. La festa si svolgeva nella stanza principale di un palazzo antico pieno di corridoi e camere. Quando pensai di aver trovato il bagno mi fermai di colpo per la curiosità. Le voci dello sposo e di Mark mi avevano fatto fermare, non so il motivo ma era come se sapevo che avrei dovuto ascoltare.
-non ti piace?- chiedeva Luca, lo sposo.
-per l'ennesima volta NO- Mark
-è una bella ragazza-
- È insopportabile, noiosa, fastidiosa. Troppo perfettina non si sa neanche divertire. Non riesco neanche a immaginare una notte con lei.-
-Rose è una ragazza fantastica, è un ottima persona non sarai mai alla sua altezza, quindi se devi continuare a dire queste cretinate su di lei chiudiamo qui il discorso-
Quando capì che le parole di Mark riguardavano me il mio cuore si spezzò. Non dovevo pensare a ciò che aveva detto, non mi dovevano interessare invece le parole del mio amico erano state cosi carine, mi aveva difeso.
Vidi una ragazza uscire da una stanza e pregai fosse il bagno che tanto cercavo.

AmamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora