CAPITOLO II : Solo una spunta blu

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Bentornati cari lettori.
Continuiamo la nostra storia...ma prima, immaginatevi una ripresa cinematografica da Oscar dell'aula in cui si trovano Mirko e Ilenia, con in sottofondo, a volume basso, una canzone che fa "Mi ricorderai come tu vorrai, ma poi non so tu, dimmi ciò che sei o fai quello che vuoi...se ritornerai mai..."

L'aula 4 di lingue straniere non era di quelle grandi sale da università americana che tutti immaginano a causa dei film  (questo non escluda la loro presenza in altre sedi, differenti da quella frequentata da Mirko). La sua architettura infatti non era su modello di anfiteatro greco-romano, con i posti a sedere disposti uno a fianco all'altro e suddivisi per grandi file orizzontali che vanno a salire man mano come una grande platea. Era un'aula normalissima, dall'atmosfera scolastica, quadrata, forse rettangolare (non sono un ingegnere) , con file orizzontali : 5x 10 per il lato destro, 5x 10 per il lato sinistro.

Il totale dei posti è facile, fatelo voi.                                                                                          Tuttavia, a causa del Covid, i posti erano stati dimezzati in quanto era permesso di sedersi un posto sì e uno no, con una sedia vuota tra una persona e l'altra per garantire la distanza di circa un metro fra gli studenti. Una regola tanto utile, dato che concedeva più spazio sul tavolo  da utilizzare per singolo studente, quanto inutile a livello di sicurezza e prevenzione del contagio, dal momento che alle pause tra una lezione e l'altra (o tra un'ora e l'altra d'insegnamento della stessa materia), gli studenti si riunivano fuori dall'istituto a chiacchierare senza mascherina e con poco distanziamento sociale
La classe si presentava con delle pareti dipinte di un bianco ospedale con delle meravigliose crepe a vista situate sia vicino i grandi neon che illuminavano la stanza sia in corrispondenza degli angoli.
Le porte invece erano di un giallo acceso (che accostamento eh?), i banchi erano rigorosamente imbrattati di disegni e schizzi vari fatti dai loro possessori precedenti. Per quanto riguarda l'odore...diciamo che Mirko sentiva solo quello di Ilenia. Un profumo particolare, per niente uguale alle fragranze usate da tutti, migliore persino alle migliori eau de toilette e Chanel number qualcosa. Mirko riusciva a percepire un profumo intenso, caldo, estremamente piacevole, in grado di placare i disturbi dell'animo e far trovare la pace interiore a chiunque lo odorasse.
Per questo motivo lui si pietrificò. Perché quel profumo era talmente piacevole da farlo addirittura addormentare, e no, non intendo dire che quel profumo lo annoiasse, bensì che lo portò a trovare la pace.
Un solo, singolo e unico istante di pace pura, di piacere etereo.
Alla fine, dopo aver contemplato l'aura di Ilenia, Mirko si decise a parlare:<<Cosa? No no, scusami...sono sempre qui ahahahah. Hai un bel profumo>> disse il nostro eroe gettandosi nel vuoto dopo questo complimento azzardato.
<<Oh, ahahaha grazie>> rispose la ragazza con aria fredda e riservata.
A quel punto, la prof annunciò la fine della lezione e i due, in imbarazzante silenzio, conservarono le proprie cose nello zaino in fretta, lo chiusero, se lo misero in spalla, si alzarono, e infine uscirono dalla stanza, dirigendosi ognuno per la sua strada.

Qualche giorno dopo, venerdì

"Chissà se mi starà pensando...forse dovrei scriverle, è da quel giorno che non la vedo più in uni. Forse le è successo qualcosa... Forse mi ha dato un numero e un nome falso... Forse mi sono solo immaginato tutto..." pensava Mirko fra sé e sé, rigorosamente steso sul letto con le sue cuffie mentre ascoltava Follow u.
"Dai Mirko! Forza scrivile! Non puoi per sempre sperare che gli altri lo facciano al posto tuo, soprattutto le ragazze, sai quanto siano orgogliose e quanto aspettino la prima mossa da parte del ragazzo...inoltre è lei ad averti dato il suo numero, quindi come credi possa scriverti se non ha il tuo numero? Sì Mirko ok tutto...ma... perché ogni volta che hai scritto a una ragazza non ti ha mai risposto? Perché quelle poche che lo hanno fatto poi ti hanno solo illuso? Tu non hai bisogno dell'amore! Hai la musica!...Tuttavia, è davvero abbastanza per te? Sei sicuro non ti serva altro? Come puoi cantare e scrivere se non hai ispirazione!".
Questo è quanto frullava nella testa del nostro petit gamin fée che scoprì di essere un vero idiota, mentre cercava di scoprire meglio sé stesso e di cosa avesse davvero bisogno per il suo bene e per essere felice.
A quel punto, Mirko prese coraggio e andò sulla chat di Ilenia. Ovviamente la chat era vuota e lui aveva salvato il contatto della ragazza con il nome di Ilenia uni, dal momento che odia registrare le persone in rubrica con nome e cognome (eccetto in casi straordinari) e inoltre era presente un'altra Ilenia nella sua lista di contatti. 
Iniziò dunque la prima fase della chat, ovvero il messaggio di approccio che avrebbe dovuto essere semplice, non troppo freddo e soprattutto simpatico. La prima scelta ricadde sulla frase : - Ehi Ilenia come stai? Sono Mirko, il ragazzo dell'Università.
"Naeh troppo banale" pensò Ko, che in seguito optò per il messaggio:
- Ehi Ilenia tutto bene? L'aula 4 non è la stessa senza di te - " troppo sdolcinato, ritentiamo" : - Ciao Ilenia, spero tu stia bene, non ti ho più vista dopo lunedì - "decente dai, ma posso fare meglio":                                                                                                                                                                   - Ehi Ilenia, come va?? Sono Mirko dell'aula 4 ahahah - "dai così va bene, non sai fare di meglio a quanto pare, idiota".  Optò dunque per quest'ultima versione del messaggio e premette invio.

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