Riven- The Winx Saga

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Mi svegliai di colpo. Il mio collo era completamente sudato, i capelli appiccicati alla pelle. Mi presi il polso, tentando di zittire i miei pensieri, in modo da poter sentire il battito del mio cuore. Avevo la tachicardia.

Mi passai una mano tra i capelli, togliendone alcuni che mi erano finiti davanti agli occhi. Sentivo gli occhi pulsare a causa della stanchezza, ma non riuscivo a dormire, almeno non con il pensiero fisso dei bruciati.

Era da un paio di notti ormai che mi svegliavo di soprassalto nel current della notte, con il cuore che batteva a mille, e con il viso completamente sudato. Non riuscivo a fare sonni tranquilli.

Avanti y/n, Alfea é un luogo sicuro
Cercai di ripetimelo più volte, pensando che sarei riuscita ad auto convincermi, ma non fu così. C'era qualcosa, qualcosa di oscuro, che non mi permetteva di godermi a pieno quell'anno scolastico.

Scostai le coperte dal mio corpo, alzandomi dal letto avvicinandomi alla scrivania sovrastata da una grande finestra. Presi la borraccia in acciaio piena d'acqua, e la portai alle labbra mentre osservavo l'esterno.

Vedi, y/n! É tranquillo!
Sorrisi lievemente vedendo il paesaggio al di fuori della finestra tranquillo. Forse era davvero solamente una stupida paranoia.

Ero sul punto di tornare a letto, per tentare di riposare ancora un pò prima dell'inizio delle lezioni, quando la porta si aprì silenziosamente.

Voltai in fretta il volto, preoccupata, mentre liberavo la mente dai pensieri per permettermi poi di utilizzare la magia in caso di pericolo. Ma non fu necessario. Nella mia stanza entrò Riven, con dei pantaloni della tuta neri e una canotta bianca.

Tirai un sospiro di sollievo prima di rivolgere un'occhiata via al ragazzo dagli occhi chiari.
-Che diavolo ci fai qui nel bel mezzo della notte?- parlai piano, per evitare di svegliare gli altri studenti.

Riven aveva il volto stanco. Le occhiaie erano di un colore violaceo, mentre i suoi occhi erano rossi e gonfi. C'erano due possibilità: o si era fatto, oppure era realmente stanco.

-Y/n, che ci fai sveglia? Pensavo dormissi- corrugai le sopracciglia, mantenendo un saldo contatto visivo son il ragazzo.
-Riven dimmi per quale motivo sei nella mia stanza alle tre di notte?- continuai a guardarlo. Ora aveva le braccia incrociate al petto, e, se lo si guardava per bene, si riusciva a scorgere un leggero tremolio: aveva freddo.

-Avevo bisogno di te. Non riuscivo a dormire e tu sei l'unica che riesce a tranquillizzarmi- annunciai un piccolo sorriso, abbassando lo sguardo verso i miei piedi. Riven era così diverso da quando lo avevo incontrato per la prima volta, sembrava cresciuto, maturato.

Da quando ci eravamo messi insieme, circa cinque mesi prima, riuscivo a vedere il suo cambiamento, per lo meno quando si trovava in mia compagnia. Quando io ero nei paraggi diventava gentile, con tutti.

-Poi sei la mia ragazza posso venire sempre qui- rialzai lo sguardo, aveva un sorrisetto sul volto mentre con una mano si strofinava l'occhio destro.

Non riuscivo a smettere di notare il suo tremolio. Avrebbe potuto prendersi l'influenza a stare con vestiti così leggeri in pieno inverno. Nonostante fossimo all'interno della scuola, nei corridoi faceva ugualmente freddo.

-Forza Riven- con una mano diedi una leggere sistemata alle lenzuola del letto. -Mettiti a letto o rischierai di prenderti il raffreddore- sentii i suoi occhi addosso, ma ci ero abituata. Ogni volta che facevo anche solo una piccolissima cosa per lui, mi rivolgeva degli sguardi strani, che studiavano la mia espressione, per capire se ciò che facevo lo facevo realmente con il cuore.

-Tu non vieni?- sorrisi osservandolo. Era rimasto fermo davanti alla porta, con le braccia al petto.
-Certo, arrivo. Bevo solo un sorso d'acqua- giurai di sentire un sospiro di sollievo provenire dalla sua esile figura mentre si avvicinava al materasso morbido.

Portai nuovamente la borraccia alle labbra, lanciando nuovamente un'occhiata all'esterno. Tutto era ancora calmo, tranquillo, sereno.

Mi avvicinai a mia volta al materasso, coprendomi con il piumone come precedentemente aveva fatto il ragazzo.
-Vieni qui- aprì leggermente le braccia, permettendomi di sdraiarmi al suo fianco, con il viso posato sul suo petto.

Mi lasciai cullare dalle mie emozioni. Le farfalle nello stomaco, il mio battito cardiaco che aumentava e diminuiva, il mio cervello completamente incapace di pensare a qualsiasi cosa che non riguardasse noi due.

-Come mai eri svegli?- con le dita giocherellava con i miei capelli. Mi guardava.
-Brutto sogno- dissi in un sussurro, mantenendo gli occhi chiusi. Mi diede un leggero bacio tra i capelli, continuando a giocherellare con essi.
-Vuoi raccontarmelo?- aprii gli occhi, incontrando i suoi chiari. Gli sorrisi, dandogli un leggero bacio sulle labbra.
-Domani, ora dormiamo- mi diede un altro bacio, prima di allungare un braccio per spegnere la abat-jour.

Mi misi più comoda al fianco del mio ragazzo, proprio come fece lui. Era tutto così perfetto.

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