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Con un sorriso tranquillo, afferro il mio zaino dai sedili posteriori dell'auto e mi rivolgo a mio padre: "Papà, tranquillo, andrà tutto bene. Non è la prima volta che cambio scuola."
Cerco di trasmettergli calma, anche se entrambi siamo agitati.

"Non ti preoccupare ok papà?" aggiungo cercando di tranquillizzarlo.
"Devo andare ora, altrimenti arriverò in ritardo." Con un leggero sorriso, chiudo lo sportello e mi avvio verso la mia nuova scuola, con la speranza che questa volta tutto sarà diverso.

Stranamente mi sento tranquilla e in testa ho solo un pensiero "scuola nuova, vita nuova".

Apro la porta e inizio a guardarmi attorno; in mano ho il foglio con gli orari delle lezioni: ora dovrei andare nella classe 19.

Il pensiero di perdermi in questa scuola così grande mi pervade per un attimo e penso preoccupata dall'idea di dover chiedere a qualcuno. 

Inizio a camminare per un lungo corridoio nella speranza di trovare l'aula da sola ma nulla da fare. Continuo a cercare fino a quando mi rendo conto che devo veramente chiedere  a qualcuno.

Vedo qualcuno da solo; è un ragazzo alto e magro con i capelli arruffati, "non si sarà sicuramente pettinato" penso accennando un sorriso.
Sta prendendo dei libri dal suo armadietto, con timidezza mi avvicino a lui e gli poso una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.

"scusa..." dico mentre si gira.
La sua altezza mi intimidisce particolarmente e il suo sguardo sconcertato mi rende ancora più impacciata. 

 "sai per caso dove si trova questa classe?" dico passandogli il foglietto consegnato dal preside. 

"È il tuo primo giorno vero?" dice ridacchiando, io annuisco e lui continua "comunque è quella classe là in fondo- dice indicandomela.

"grazie" dico per poi riprendere quel dannato foglietto.

"Dovresti iniziare a mettere le foto nel tuo armadietto , non ha senso portare lo zaino tanto" mi dice e io lo guardo confuso; non sapevo neanche di averlo un armadietto. "forza dai non hai tutto il giorno" mi dice ridendo "il tuo è questo qui" continua poi bussando sulla armadietto colorato accanto al suo.

Imbarazzata seguo il suo consiglio e per interrompere il disagio dico "tu in che classe devi andare ora?" 

Per parlargli mi giro e noto che sta continuando a guardarmi, sembra quasi incantato.

"lo sai che hai dei bellissimi occhi?" la situazione non potrebbe essere più imbarazzante.

 "grazie?" dico sconcertata.

Alle mie parole sembra svegliarsi dal mondo dei sogni e balbettando risponde alla mia domanda.

"Nella 19... quindi ci vediamo in classe" mi dice andandosene col suo skate mentre io lo guardo con gli occhi spalancati.

***

Entro in aula prima del suono della campanella e anche se sono arrivata in anticipo, l'unico posto libero rimasto è accanto al suo.

Decido così di sedermi ma lui non se ne accorge, sembra quasi che stia dormendo.

"sei davvero carino ora, lo sai?" dico senza pensare. 
Questa volta a guardarmi perplesso è lui così con le guance rosse dico "stavo solo pensando a voce alta".

Con questa mia frase riesco a strappargli un sorriso ma mi rendo conto di non avergli chiesto come si chiamasse. "quindi, qual è il tuo nome?" decido così di chiedere.

"Tu non sai il mio nome?" mi dice.

"tu sai il mio?" dico ironicamente.

"Peter" dice per poi mordersi il labbro.

"Ok Peter non so quale sia il tuo cognome, io sono Elle Martins" dico sorridendo.

"Io Peter... Parker" sta velocemente arrossendo così per tranquillizzarlo dico "ok Peter Parker, piacere di conoscerti".

"Buongiorno" dice poi una voce esterna che interrompe la nostra presentazione. E' il professore. "come potete notare, c'è una nuova ragazza in classe con noi oggi. Cercate di farla sentire a suo agio durante l'anno scolastico e cercate di aiutarla a recuperare tutto quello che abbiamo svolto in questo tempo.
In particolare chiedo se a qualcuno di voi andrebbe di farle da tutor. Ci sono volontari?" continua i professore ponendo tutte le attenzioni su di me.
Allo stesso tempo ad attirare attenzione è la mano alzata di Peter; vuole veramente aiutarmi?

"Parker, che piacevole sorpresa" dice il professore e io sorrido all'idea di aver trovato un amico

My name is Peter... ParkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora