Fa veramente troppo caldo e Simone ha l'ansia.
Manuel invece non sa manco cosa sia l'ansia e a dirla tutta quel ventilatore che punta proprio sul letto dove è allungato non gli dispiace.«Io non ce la faccio proprio più a studià, viè un po' qua Simò» richiamò l'attenzione dell'altro ragazzo, seduto a terra con i soli pantaloncini addosso.
«Non posso proprio mo. Sto studiando l'equazione di Dirac» rispose il più piccolo tenendo gli occhi sui fogli sparsi sul pavimento.
«Che è, l'equazione dell'amore?» Manuel, che prima era allungato, con un colpo di reni si tirò a sedere.
«Si ma no. La sbagliano tutti in realtà» Simone si girò finalmente a guardare l'altro e a quest'ultimo mancò un battito.
«Spiega un po'»
«A parte il modo in cui viene scritta la formula, che spesso molti sbagliano, l'equazione dice che se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema. Il problema è che Dirac si riferiva a sistemi microscopici e due persone che si amano rappresentano invece un sistema macroscopico e quindi non si può applicare su di loro questo concetto.» Simone non aveva smesso di guardarlo neanche per un attimo.
«Io però so sicuro che anche noi ormai non siamo più due sistemi distinti, noi due facciamo parte di un unico sistema Simò» il più piccolo guardò Manuel e sorrise timidamente, si alzò da terra e raggiunse l'altro sul letto.
«Sei sicuro di voler far parte del mio sistema?»
«Simò so tre anni che famo parte dello stesso sistema»Simone incrociò le gambe sul materasso e inclinò il capo, come se questo lo avesse aiutato a scrutare meglio l'espressione di Manuel.
«Ma allora sei proprio innamorato, mh?»
«E da un bel po' pure» Manuel rispose ridendo mentre con il suo solito fare prepotente prese Simone per la nuca per poterlo baciare.Manuel si allungò nuovamente sul letto del suo ragazzo e se lo tirò con se. Improvvisamente Simone aveva smesso di soffrire il caldo anche se era appiccicato al corpo dell'altro.
«Ti prego famo qualcosa che sennò me sparo» Manuel lo guardava dritto negli occhi e come suo solito aveva posato una mano sulla guancia sbarbata del più piccolo.
«Io un'idea ce l'avrei» Simone sorrise.
«Me devo spoglià?» Manuel mise velocemente le mani sulla patta dei suoi pantaloni come a mimare la frase che aveva appena detto.
«Macchè, mi voglio fa un buco all'orecchio» Manuel rimase zitto, e per togliere le parole dalla sua bocca ce ne voleva e Simone conosceva solo un metodo.
«Chi sei tu e che ne hai fatto del mio ragazzo? - il riccio puntò scherzosamente un dito nella direzione del più piccolo prendendo fintamente le distanze - Davvero ti vuoi fa un buco all'orecchio?»
«Eh si, me lo fai tu, no?»
«Eh si certo, così se te faccio male me meni pure»
«Dai, stai zitto. Vado a prendere l'ago e un cubetto di ghiaccio»
«Prendi pure l'acqua ossigenata, che quella ce serve sicuro» Simone si era fermato sullo stipite della porta per ascoltare la richiesta dell'altro.Il più piccolo scese le scale velocemente arrivando al salotto, dove la nonna teneva una scatolina che conteneva cose per il cucito.
Prese l'ago e si diresse in cucina per prendere un po' di ghiaccio, che ripose in un bicchiere, l'ultima fermata fu in bagno dove prese l'occorrente per potersi disinfettare.«Eccomi»
«Te vedo»Simone girò gli occhi al cielo; Manuel era proprio il simpatico della coppia, certo.
«Siediti su quella sedia» disse Manuel accompagnandolo di fianco alla scrivania.
Simone obbedì e si mise a sedere, il riccio invece prese un cubetto di ghiaccio dal bicchiere che l'altro aveva portato in camera e cominciò a passarlo sul lobo sinistro del suo ragazzo.
«Okay. - Manuel fece un sospiro - Sei pronto?»
«Si. Sbrigate»
«Che è, te stai a cacà sotto?» Manuel sorrise sporgendosi sul viso dell'altro.
«Macché cacà sotto» il più grande rise soltanto, lasciandogli un bacio leggero sulle labbra.
«Io vado eh, al mio tre buco» il riccio prese in mano l'ago che avevano precedentemente disinfettato.
«Uno, due e-» il tre non arrivò, Manuel già aveva bucato il lobo.
«Manuel! Mortacci tua!» Simone aveva strabuzzato gli occhi dal dolore.
«Dai che avemo fatto» disse Manuel dirigendosi nel bagno della camera.
«Dove vai mo?» chiese l'altro seguendolo con lo sguardo.Manuel era di fronte al lavandino e si stava togliendo uno dei due cerchietti che pendevano dai lobi, lo disinfettò e tornò soddisfatto in camera.
«Ecco qua, mo semo proprio un sistema indistinguibile» Manuel sorrise mentre inseriva il cerchietto nel buco all'orecchio di Simone.
Il più piccolo prese il cellulare e aprì la fotocamera per poter guardare l'operazione appena compiuta.
«Hai visto che bello che sei?» Manuel lo guardava, si trovava dietro il cellulare.
«Grazie, vieni qua» Simone si tirò il suo ragazzo addosso per baciarlo e in quell'attimo scattò una foto.«Ah! M'hai fatto una foto! - Manuel rise e lo baciò di nuovo - Tu ce l'hai proprio co ste foto a tradimento eh»
«E stai un po' zitto» Simone sorrise e lo baciò nuovamente.«Mo però dovemo tornà a studià, che l'esame di maturità non se fa mica da solo» Manuel aveva stupito di gran lunga Simone.
«Mi fai venire l'ansia Manuel»
«Ma dai, è un esame de merda, lo passiamo sicuro e poi noi dovemo andà a vive insieme, per forza lo dovemo passa»Manuel era cambiato tanto, non aveva più paura e Simone era innamorato di lui.
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esame di maturità e orecchìni
FanfictionManuel era cambiato tanto, non aveva più paura e Simone era innamorato di lui.