"Sai di che sa il mare?", il polpo rispose al pescatore mentre quest'ultimo lo sbatteva su uno scoglio per ammazzarlo. "Sai di che sa l'aria?" controbatte l'assassino. Entrambi confusi sapendo di non sapere ciò per cui vivono.
Capita delle volte che il nostro caro letto prenda un odore, che noi non percepiamo, ma quando ti appoggi sul cuscino di un altro tetto sai che non è il tuo. Così le nostre esistenze.
Affascinanti per qualcuno, aspre come l'acciaio per altri, delle volte fluide oppure troppo annacquate dalle lacrime per altri ancora.
Per noi invece? Insipide. O meglio, sanno di noi; delle nostre storie, delle nostre risate.
Insomma, nulla di nuovo.
Ogni tanto ci vengo dei dubbi se questo abito a forma di respiro sia il nostro. Forse ci siamo seduti su di esso e ora è un po' sgualcito, oppure abbiamo ottenuto della miopia continuando a fissare quello di chi ci circonda.
Fatto sta che è il nostro. Piano piano si adatterà e noi a lui, e tutto sembrerà deliziosamente insipido una volta esalato l'ultimo respiro, soddisfatti di aver avuto un odore differente da tutti gli altri letti.
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Malinconici pensieri
PoetryÈ il mio personale spazio di sfogo poetico. Quel che mi viene in mente io lo scrivo. Buon viaggio all'interno della mia mente.