"Non esiste uomo tanto codardo che l'amore non renda coraggioso e trasformi in un eroe."
~Platone
____________Si dice che sia magia tutto ciò che accade alla luce di una fiamma. Magica sembrava anche l'atmosfera che si era creata su quella spiaggia, ormai occupata solo dai ragazzi della ex terza B; risate contagiose risuonavano in quella bolla in cui si erano rinchiusi, con i cuori più leggeri e le menti annebbiate dall'alcol e dall'odore di salsedine.
Era stata un'idea di Chicca, quella del falò. La proposta era arrivata l'ultimo giorno di scuola, quando Luna aveva affermato che avrebbero dovuto festeggiare la fine di quell'anno così particolare, ma allo stesso tempo così meraviglioso. Tutti ne erano stati entusiasti; anche Simone, che da quando aveva deciso di chiudere la sua amicizia con Manuel per dimenticarlo non aveva offerto ai suoi compagni neanche un sorriso accennato, si era dimostrato contento in quell'occasione.
E così, si erano ritrovati ad Ostia. Avevano mangiato la pizza, bevuto qualche birra, ascoltato i penosi tentativi di Matteo di suonare il mandolino che aveva portato e giocato per un po' a obbligo o verità.
Poi era arrivato il momento dei dialoghi.
Nessuno di loro sapeva come fosse successo; a un certo punto si erano ritrovati a conversare sulla vita, e forse era anche normale, per un gruppo di adolescenti che della vita ancora non sapeva niente.
"Ma ce pensate che tra quarche mese semo n'quarto? Io ancora non ce credo che ce so' arrivata." commentò Chicca mentre si portava di nuovo la bottiglia di birra alle labbra.
"Io manco, fidate." rispose Manuel con tale noncuranza da provocare una risata generale all'interno del gruppo.
"Beh pe' te che dovevi sta n'quinto, ce credo," lo prese in giro Chicca, e Manuel sorrise.
"Appunto Chí. E poi, ce scommettete che n'quarto rimango?"
E così dicendo, una nuova ondata di risate travolse quel gruppetto agguatato.
Che bel gruppo che siamo diventati, si ritrovò a pensare Simone mentre il calore di quella felicità gli ravvivava il petto.
"Però regà, seriamente," si intromise Luna. "ve rendete conto che siamo in quarto? C'è l'anno prossimo facciamo la maturità, e a me sembra ieri che Aureliano s'era fissato co i capelli blu."
Simone sorrise mentre Aureliano prendeva le difese di se stesso. "Puoi non nominare mai più quel periodo buio della mia vita, per favore?"
"No aspettate n'attimo," Manuel li guardò confuso. "n'chesenso capelli blu? Che me so perso?"
"Ah già, te non ce stavi," scosse la testa Luna, ricordando a tutti che Manuel era entrato a far parte del loro gruppo classe solo quell'anno. "devi sape che in primo Aureliano c'aveva sta fissa pe i capelli blu—che poi alla fine s'è pure fatto fa er ciuffo da Chicca, me lo ricordo. Aspe, c'ho na foto da qualche parte."
Luna tirò fuori il telefono dallo zaino e iniziò la sua ricerca, mentre Aureliano, con disperati tentativi, cercava di impedirgli di rovinare nuovamente la sua reputazione mostrando quella foto a Manuel.
Manuel, dal canto suo, sembrava estremamente incuriosito dalla faccenda. Scrutava il telefono di Luna come se da quella foto dipendesse la sua vita; e mentre gli occhi di Manuel erano occupati a fissare lo schermo, quelli di Simone vagarono per un attimo sul suo volto.
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Il tempo della paura. || Simone e Manuel
Fanfiction"Però seriamente, regà," esordì Matteo, improvvisamente serio. "ma a voi non ve fa' paura sto fatto che stamo a cresce?" Chicca lo guardò per un attimo, interdetta e genuinamente colpita dalle sue parole. Poi sorrise e raccolse un pugno di sabbia. "...