L'inizio di una nuova avventura

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Puglia 

Pov.Rosita

Un clacson che suona senza ritegno davanti al vialetto di casa mi fa roteare gli occhi in modo scherzoso. Mi lascio stringere per l'ultima volta dalle braccia di mamma, che tra una lacrima e l'alta, con la voce strozzata dal pianto mi fa le ultime raccomandazioni e mi augura soprattutto di essere felice.

Mi stacco a fatica dal suo abbraccio e dopo averle afferrato una mano faccio in modo che il suo sguardo incroci il mio.

Io: "Ovunque andrò sarai sempre una parte di me lo sai. Sto seguendo la mia strada come tu mi hai sempre raccomandato di fare. Ti voglio bene mamma"

E lei abbozza un sorriso 

Mamma: "Ti voglio bene amore mio"

Le sorrido di rimando e lancio uno sguardo alla casa in cui sono cresciuta per anni e che adesso sto salutando. Guardo nonna seduta sulla poltrona che tenta, con scarsi risultati, di nascondere le lacrime. Mi mordo il labbro inferiore, cercando di trattenere le mie emozioni e mi avvicino a lei per un ultimo abbraccio 

Nonna: "Abbi cura di splendere bambina mia"

La guardo sincera e le schiocco un bacio sulla guancia prima di risponderle 

Io: "Sempre"

Dopo di che mi avvio verso la porta e impugno il manico della mia valigia, chiudo gli occhi per una frazione di secondo e lascio andare un sospiro prima di girarmi verso le due donne più importanti di tutta la mia vita. 

Io: "Allora io vado, salutatemi il resto della famiglia"

Vedo negli occhi di mamma passare un lampo di tristezza, ma tuttavia cerca di non farmelo notare e abbozza un sorriso 

Mamma: "Tuo padre è orgoglioso di te, lo sai"

Mi sforzo di sorridere anch'io a questa frase, deglutisco mandando giù il magone che mi attanaglia lo stomaco 

Io: "Già"

E non aggiungo altro, impugno definitivamente il manico della valigia e varco la soglia della porta dirigendomi verso il cancelletto. 

Appena arrivo in strada, l'audi bianca di una delle colonne portanti della mia vita si staglia di fronte ai miei occhi, la proprietaria è appoggiata con le spalle alla carrozzeria e appena identifica la mia figura, lascia andare un gridolino euforico e corre a stringermi tra le sue braccia 

Gaia: "Amicaaaaa finalmente"

il suo entusiasmo mi mette di buon umore e ben presto la morsa che stavo avvertendo allo stomaco si allenta lasciandomi respirare e permettendo ad un sorriso a trecentosessanta gradi di espandersi sulle mie labbra 

Io: "Sono qui, pensavi che me la sarei data a gambe?"

La mia amica, nonché futura coinquilina mi sorride furba, intreccia le braccia sotto il seno e mi guarda inarcando un sopracciglio. 

Gaia: "E chi te lo avrebbe permesso di dartela a gambe, stiamo iniziando a realizzare i nostri obiettivi e mai ti permetterò di fare un passo indietro o di arrenderti, quanto è vero che mi chiamo Gaia. Abbiamo tutte le carte in regola per farcela, non per altro ci hanno messo una corona d'alloro in testa, ci hanno stretto la mano e ci hanno proclamate dottoresse in "scienze e tecniche psicologiche" lo scorso luglio. Per cui niente e nessuno ci fermerà dal prenderci quello che con costanza, impegno e determinazione in questi anni abbiamo creato. E adesso stop alle chiacchiere è ora di partire"

E senza permettermi di aggiungere altro mi strappa di mano l'unica valigia che mi è rimasta, in quanto tutti i nostri scatoloni sono stati spediti la settimana scorsa, la carica nel cofano e mi lascia un occhiolino e saltellando si avvia verso il lato guidatore. Scuoto la testa divertita dalla scena, prima di seguirla a ruota e accomodarmi al lato passeggero. 

Una tempesta di sguardi // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora