La partenza

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Finalmente avevo trovato un appartamento perfetto per stare da solo con Venom, senza nessuno che potesse romperci le palle.
Era un appartamentino piccolo, quasi in riva al mare, in un'isoletta.
Aveva solo il piano terra con tre stanze: il bagno, la camera da letto e il salotto/cucina.
Era perfetto.

Avevo già preparato le valigie, ovviamente assieme a V e... saremmo partiti domani, per poi stare là, lontani dal mondo per circa un mesetto. Si, tutto luglio.

Ero felice, eccome se lo ero!
Pure Venom, sapendo che avevo bisogno di staccarmi dal mondo, era contento per me. E pure per il fatto che eravamo solo noi due: non sarebbe venuto nessun altro con noi. Non sarebbero venuti Annie e Dan...
Non sarebbe venuto nessun'altro. Nessuno. Solo noi due, io e lui.
Sapevo solo di essere felicissimo, anzi, elettrizzato!
Saranno solo 2000 euro, perché appena saremmo arrivati avremmo dovuto comprare il necessario per vivere il quell'appartamentino per un mese e tutto il cibo.

Probabilmente, minimo due volte a settimana avrei fatto colazione in casa: lì vicino c'era un bar, a circa 400 metri, quindi avrei dovuto prendere il necessario solo per quelle poche volte che avrei mangiaro in casa. O meglio, avremmo mangiato-

V: "Eddie, svegliati"
Sentì una voce roca e cupa. La conoscevo ma non riuscivo bene a capire di chi fosse, dato che appena mi svegliavo, fino a pranzo, dormivo in piedi-
(hahaha)

V: "EDDIEEEEE!!!"
Quella volta la voce mi fece spalancare gli occhi, mentre un tentacolo nero mi solleticava la pancia.
Cercai di trattenere le risate causate dal solletico.
E: "Uhm... Ma che ore sono...?"
Chiesi, stiracchiandomi, ancora assonnato.
V: "Un minuto in più di prima..."
Ribatté lui. Per qualche secondo calò il silenzio, poi quel parassita del mio amico scoppiò a ridere, probabilmente causato dalla mia reazione e dalla mia faccia scocciata. Lo guardai con disprezzo ironico, con gli occhi ancora socchiusi dal sonno.
V: "Le 06:00... dai, alziamoci e vestiamoci, così per le 12:00 siamo al mare!"
Disse V, cercando di trattenere ancora la sua risatina dalla stupida battuta che aveva fatto poco prima.
E: "Ok..."
Mugugnai, levandomi la maglietta e rimanendo a petto nudo per qualche secondo, dato che ero sudatissimo.

Dopo essermi preparato e rinfocillato con la colazione gentilmente servita dallo Chef Venom, andai a caricare i bagagli in auto e partimmo.

Durante il viaggio, V mi consigliò di ascoltare della musica, magari non deprimente... Come era appena partita alla radio.
Ormai verso la fine della canzone, una  lacrimuccia si ribellò e rigò la mia guancia. Feci un gesto rapido, passando la mia mano sul viso per rimuovere quella presenza.
Il mio amico, a quanto pare, se ne accorse...
Infatti, con un tentacolo, cambiò canale. La canzone che era appena incominciata era proprio la preferita di V, “Venom”, di Eminem.
V: "Mi sento preso in causa!"
Diceva sempre, come disse anche quella volta.
Iniziò a scatenarsi, cantandola a squarciagola.
V: "♪VENOM, ADRENALINE MOMENTUM
AND I'M NOT KNOWIN' WHEN I'M
READY TO SNAP ANY MOMENT I'M
THINKIN' IT'S TIME TO GO GET 'EM
THAY AIN'T GONNA KNOW WHAT HIM 'EM-♪"
E: "P-potresti piantarla di SPACCARMI I TIMPANI?!!"
Urlai, dato che se non l'avessi fatto, probabilmente non mi avrebbe nemmeno sentito.
Lui si zittì in poco tempo.
E: "Sei stonato..."
Ribadì, guardandolo, quasi divertito.
V: "Certo, perché tu sei Eminem, vero?"
Disse, trattenendo una risatina.
Aveva capito che non volevo fargli una ramanzina, ma che semplicemente volevo evitare di arrivare a destinazione con i timpani rotti...
(Hahaha-)

Successivamente, partirono altre canzoni, ma ormai il mio parassita si era addormentato...
Lo guardai con la coda dell'occhio, senza staccare troppo lo sguardo verso la strada.
E: *Pensa* "Caro..."
Sorrisi. Era così dannatamente carino quando dormiva...
E non ci avevo mai fatto caso, stupido io.
Mi riconcentrai sulla strada, stando attento solo a quello. Senza distrazioni varie, con la musica di sottofondo...

Dopo un po', però, mi venne spontaneo guardarmi in giro. Ormai dovevamo essere quasi a destinazione, potevo intravedere delle navi e delle barche in lontananza, nel mare...
E soprattutto, potevo notare alcuni isolotti...
Tra quelli doveva esserci pure quello in cui io e Venom avremmo vissuto per un mese.
C'erano molti alberi, tra cui palme alte, verdeggianti e rigogliose.
Decisi di attivare il navigatore, dato che ormai ero quasi arrivato e la strada precisa in cui dovevo andare non la conoscevo...
Mi fermai solo quando arrivai da un benzinaio, così accesi l'aggeggio, scrissi la mia posizione e la destinazione e partì, seguendo le indicazioni del navigatore.

E: "DANNAZIONE!"
Esclamai, quando mi resi conto di aver sbagliato strada.
Girai la testa per controllare Venom, e lo vidi sveglio mentre respirava affannosamente.
E: "Hey, tutto ok?!?"
Chiesi, preoccupato.
V: "DANNAZIONE A TE! Non urlare mai più mentre dormo, porco cane!"
Gridò lui.
Non ci avevo proprio pensato...
Non avevo pensato che, se avessi urlato, avrei potuto svegliarlo.
E: "Perdonami, non era mia intenzione svegliarti..."
Sussurrai.
V: "A quanto pare si!"
Concluse lui, voltandosi dall'altra parte, evitandomi.
E: "Daaaaai, guardami!"
Insistei, cercando di farlo girare dalla mia parte, invano.
V: *Ringhia*
E: "Addirittura. Stronzo."
Dissi, scherzando.
Ma pensai che lui l'avesse presa male...
E: "Scusami..."
Dissi, mortificato e dispiaciuto dall'accaduto.
Venom, finalmente, si girò dalla mia parte, guardandomi.
V: "Ok ok... Però non mi svegliare mai più in quel moOOOOO WOW CHE FIGO CHE È QUESTO POSTO!"

Alzai un sopracciglio. Solo dopo capì che non aveva ancora fatto caso al luogo in cui eravamo, e, probabilmente, si era meravigliato dalla tanta bellezza.
Ormai eravamo arrivati vicino ad un ponte, probabilmente quello che ci avrebbe portarti sull'isola...
Lo attraversammo, guardandoci intorno. Sotto di noi c'era una grande distesa di acqua... Il mare. Limpido e rigoglioso, pieno di giochi di luce.

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