Nel mare

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Se c'era qualcosa che Venom amava era di certo quando gli si facevano delle coccole.
Lui le adorava.
Per farvi un breve esempio per farvi capire quanto lui le ami, potrei accennarvi a quella volta in cui stavo cercando un lavoro part-time al computer e lui mi chiedeva di continuo di accarezzargli la testolina, che, in quel momento, aveva tirato fuori da me.
Quando lo facevo, appoggiava il mento sul tavolo e chiudeva gli occhi.
A volte, il piacere prendeva il sopravvento e prendeva una forma similare ad un gelato sciolto...
(Haha)

Stavo pensando a ciò, sdraiato a pancia in su, su una sdraio, vicino all'acqua del mare.
V

teneva il musetto sulle mie gambe e si riposava. Eravamo sotto un'ombrellone di fieno. Si vedeva che era finto, ma era davvero una figata!
Il tavolino, che era integrato nell'ombrellone, era molto piccolo...
Sopra ci si poteva appoggiare giusto 4 cose in croce.
Avevo preso due sdraio, una per me, dove mi sarei steso io e l'altra per mettere lo zaino ed i vestiti, nel caso andassi in acqua. Tanto a Venom non sarebbe servito, perché si sarebbe preso un posticino sopra di me-
(Hahah)

Prima di andare all'ombrellone andammo al bar a prendere una granita alla menta, che ora era lì, finita da ore. Sì, eravamo arrivati in spiaggia di mattina presto e ormai si stava facendo pomeriggio, però, o meglio, per fortuna, non c'era un caldo asfissiante...
Solo se si rimaneva mezz'ora sotto il sole allora si poteva prendere un colpo di sole o una bella abbronzatura!

Venom spalancò gli occhi di punto in bianco. Lo guardai. Ci fissammo per un po', non sapevo per quanto, sembrava quasi un'infinità...
Fino a che mi decisi di voler accarezzare il Simbionte, ma mi accorsi che era bollente, così pensai che andare in acqua lo avrebbe potuto aiutare a fargli passare tutto quel caldo.

Entrai con calma, perché il mare era freddo e sapendo che io ed il gelo non siamo per niente amici, avrei dovuto abituarmici piano piano.
Continuai ad andare avanti.
L'acqua raggiunse il livello dei miei fianchi. Faceva davvero freddo lì dentro... Di conseguenza, rabbrividì.
Non fu semplice continuare. Ormai ero lontano dalla spiaggia e l'acqua mi arrivava ancora e soltanto all'ombelico.
Venom ormai si era rinfrescato.
V pov: "Freschino qui, vero?"
Mormorò, senza però fare capolino dal mio corpo.
E pov: "Si. Molto..."
Pensai. Tanto sapevo che mi stava leggendo la mente.
Rabbrividì e deglutì.
Dopo non molto, sentì alcuni tentacoli sfiorare le mie gambe.
E: "Venom-?"
V: "Mhm?"
E: "Cosa caaaAAAA-"
Sentì alcuni tentacoli arrivare al costume...
Arrossì di colpo, iniziando a sudare freddo per la soggezione.
Speravo vivamente che non mi leggesse la mente, perché il mio pensiero riguardo a quel suo gesto era alquanto... Perverso.
Ma quando mi sfiorò il prepuzio, mi venne quasi spontaneo gemere.
E: "A-ahhh~ VENOM! C-CHE CAVOLO..."
Lo sgridai.
Potevo percepire una piccola rete di tentacoli che si muovevano dolcemente su e giù sul mio pene... Mi sorse spontaneamente una domanda... Perché V mi stava masturbando?
Sentì uno dei piccoli tentacoli entrare leggermente nell'uretra, stuzzicandomi quella parte così sensibile.
E: "AHHH-"
V: "Shhh..."
Urlai di dolore, ma per evitare di farci notare mi tappai rapidamente la bocca.
Inclinai la testa all'indietro: era molto piacevole ma, al contempo, scomodo da fare lì, in piedi.
Il mio amico parassita fece spuntare dei tentacoli più grossi dalla mia schiena, che mi strinsero braccia e gambe, in modo da non squilibrarmi mentre mi lasciavo inondare dal piacere.
Misi la mano sul costume e solo allora mi accorsi della macchia nera che avevo sopra.
Non mi stava mica... No, l'avrei sentito, se mi avesse succhiato...
Gemetti di nuovo, incapace di trattenermi.
Ero ormai al limite...
Quando sentì l'orgasmo in arrivo, chiusi gli occhi. Non riuscivo a tenerli aperti, non in quel momento...
Nel momento in cui venni, serrai i pugni con talmente tanta forza che rimasero i segni delle unghie nei palmi.
Con molta fatica, riaprì gli occhi e guardai il costume.
Vidi una chiazza biancastra sporcarmelo.
Ma non feci in tempo a concentrarmi su quel dettaglio che sentì il parassita ritirarsi nel mio corpo, mollando le parti del mio corpo che stava tenendo per far sì che rimanessi in equilibrio.

V: "Divertito?~"
Ridacchiò con malizia.
Deglutì per l'ennesima volta...
E: "No."
Risposi di botto.
A dir la verità mi era piaciuto, ma non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo...

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