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In questo capitolo ho voluto lasciarvi il link di una canzone, ascoltatela quando troverete i versi su questo capitolo. È solo un consiglio, potrebbe migliorare le sensazioni di quello che state leggendo <3

capirete quando ascoltarla miei cari topi di sentina.

Un brusio di voci infestava la stanza. Ancora incollata al lenzuolo bagnato, aveva la testa incredibilmente confusa. Corrugò la fronte più e più volte cercando di far sparire dal nulla quelle fitte contigue, che le pulsavano lungo tutto il capo. Sbattè le palpebre ripetutamente, la stanza si rese d'improvviso nitida alternandosi a una sfumata ombra.

<<stanno incominciando gli incubi, forse dovresti avvisarla non credi ? Dovrebbe avere il diritto di sapere la verità>> una voce sottile e flebile suonava leggera, Kaliste non riusciva a distinguere il punto da dove potesse invenire. Rimase immobile, non riconobbe quella voce. Poteva andare a intuito, fidarsi di quello che percepiva. Era un suono sottile, ma aveva un tono basso e baritonale. Sicuramente si trattava di uomo di una certa età. Possibile che fosse uno della ciurma, ma non ne era convinta.

Non sentì alcuna risposta a quella domanda, tutto taceva impercettibilmente. Si stava immaginando tutto ? Forse erano solo vivide allucinazioni. Fin quando una voce familiare le accorse alle orecchie.

<<non se ne parla, è solo uno stupido sogno>> Richard stava parlando. Sembrava contrariato, forse alquanto spaventato. Portava una mano tremante alla testa, come se non stesse credendo a ciò che vedevano i suoi arguti occhi da pirata.

<<sono tutte fandonie ! >> disse riecheggiando nella piccola cabina.

<<sono fandonie !>> ripetè, poteva sentire fin da dove era distesa quel tremolio nella sua voce. Poteva percepire che suo padre stava tremando anche se non poteva inquadrarlo. Si stacco da dosso il lenzuolo e si mise a sedere. Subito le persone presenti si voltarono sul suo volto scavato. Portava due occhiaie violacee che le decoravano il viso da un aria stanca. La luce soffusa le accarezzava la pelle umida e oleosa.

Per tutti i buccanieri
Pensò, sentii il suo corpo spossato. Ogni muscolo aveva abbandonato la sua forza, era come se ogni pezzo della sua carne fosse diventato molle. Scosse il capo lentamente individuando finalmente le due figure. Riconobbe l'uomo dalla voce sottile. Era l'uomo che aveva raccontato il mito. Il capello piumato dondolava allegramente sulla testa, i suoi baffi penzolavano dalle labbra, aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu solo un accenno. Il suo busto era coperto da una giacca bluastra che copriva il corpo alquanto magro. Entrambi la squadravano come se fosse un fantasma. Effettivamente i capelli erano un ammasso indecente, che scendeva disordinatamente lungo le spalle, e coccolava la schiena. Sentiva la testa troppo libera, si tastò la chioma indomata e si accorse che la bandana era scomparsa.

<<dov'è la mia bandana ?>> un sussurro uscì dalle sue labbra secche. Altrettanto il suo corpo era scosso da un gelido freddo. Le gambe coperte dagli spessi pantaloni sembravano incredibilmente troppo umidi, doveva aver sudato.

<<per mille balene, ma quanto ho sudato ?>> fece una pausa di rilessione cercando di decifrare quello che vedeva. Sostanzialmente due uomini muti che la fissavano indiscreti, passavo dalla loro pelle nuda e umida, alla veste bianca che stranamente portava.

<<vi hanno mozzato la lingua o l'ho fatto io nel sonno per caso ?>> le uscì una piccola risatina e il corpo fremette da un acuto dolore. Uscì una smorfia spontanea.

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