Ti è piaciuta la lince selvatica che ti ho mostrato la scorsa settimana? Era carina vero? Mi piace deliziarti con una fittizia serenità, rende ogni volta più angoscianti e terribili le mie opere... come un dolce presagio di paura. A volte mi faccio scrupoli con te, ma tutto ciò mi eccita notevolmente. Povera, ti stai crogiolando nei più distorti pensieri...sei pazza? Non hai mai utilizzato quelle curiose sostanze che offuscano la mente, mi sarei divertito di più altrimenti. Ti seguo da quando hai memoria tesoro, e lo sai molto bene, ero sempre li, i tuoi incubi erano le parole che ti sussurravo nell'orecchio da bambina, quelle parole che senti anche fuori dalla finestra a notte fonda. Sono la tua ombra, non sei pazza, anche il tuo dolce ragazzo ha giurato di aver visto del sangue sul tuo collo per un istante; ammetto di aver avuto molta fantasia quel giorno, chissà se quando avrò finito con te avrò voglia di gustarmi un po' del suo terrore.
Mi manda su tutte le furie quando parli di me in giro! Dannazione, certo! Racconta pure le allucinazioni che ti faccio vedere, che tutti sappiano che sono un essere misericordioso, è un privilegio sai? Non riesco a non ribadirti quanto mi ecciti vederti a letto terrrorizzata mentre corro per la tua stanza, tu fai finta di nulla e respiri affannosamente, eppure vedi che ora sono a mezzo metro dal tuo viso, potrei baciarti, forse morderti...si...strapparti dolcemente un labbro. Mi eccita. Ma l'attesa si sa...accuisce il desiderio in me, e la paura in te. E io mi nutro di paura. Mi nutro di ogni piccola lacrima che si mischia al sudore freddo sul tuo nudo collo. Ti voglio a tutti i costi. Sei la mia ossessione, come io sono la tua.
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Il soliloquio del male
Short StoryUna serie di brevi monologhi, con due unici protagonisti: la vittima e il carnefice.