The day after.

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«E sti tappi di cotone!» ho fatto un casino, mentre dormivo ho strappato il cuscino e c'è tutto il cotone.

«Sono piena, perfino nelle orecchie.» Che sogno strano.
Sistemo tutto, ma scordo di togliere il cotone dalle orecchie.

«Mi sono alzato bene.» Eh, non sono io che mi sono alzato bene.

(Ogni tanto metto frasi e scene un po' hot. Non prendetela male, non andrò troppo fuori dalla linea.)

«Stai fermo e torna giù, amico mio.» Sogni hot su di lei. Prendo il caffè e mi affaccio al balcone.

«E che balle, non sento un piffero!» c'è una confusione e rumori, ma non sento un cappero.

«Buongiorno Black... Ahahah, come è ridotta!» scoppio forte, vederla così attiva l'allegria.

 Ahahah, come è ridotta!» scoppio forte, vederla così attiva l'allegria

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«Ma che gatto vuoi, cretino che non conosco.» Cotone dentro gli occhi.

«Sono Kevin e mi conosci.» Il mio amico sta per spaccare il muretto sul balcone, è lei che ci fa impazzire vedendola in lingerie.

«Katy Perry?» sa cantare bene, ma da quando in qua si è tatuata?

«Kevin, non Katy Perry.» Non vede e non sente.

«Kazzen, il tizio tedesco mezzo culato.» Un altro vicino rompiscatole.

«Santa polenta, è messa male e devo aiutarla.»

(Bisogna ridire un po', vero?)

Salto con la corda e arrivo da lei. La tengo ferma e tolgo tutto il cotone, ma come difesa mi tira una ginocchiata nei cocomeri.

«Orco canus!» mi fanno così tanto male da piegarmi in due.

«Torna in Germania vecchio scassaballe.» Un po' della vista ritorna.

«Black, sono io.» Piango per il dolore.

«Oddio, Kevin!» urlo e chiamo il soccorso.

Arriva una soccorritrice sconcia, la prendo a ceffoni e la butto dalle scale.

«Ma cosa hai fatto?» è impazzita.

«Questa putter ti voleva insifonare.» Sono più arrabbiata di una iena.

«Mi hai fatto male, anche se non lo sapevi.» Non ha colpa, la causa è il sonno orribile.

«Non ti ho visto, ma questa zozzola era mezza nuda e ti voleva insifonare!» a momenti la buttavo dal terrazzo.

«Black, non è un offesa, ma sei in mutande e reggipetto.»
Il mio amico lo tengo legato.

«Ero spaventata e sono corsa a salvarti.» Non ci sono del tutto.

«Metti la mia maglia, non possono vederti così.» Sono tutti fuori sui balconi.

«Okay, grazie.» Metto la sua maglia e cado dalle scale, rimango attaccata al lampadario con le mutande.

Cold and Fire. Volume 3. Pubblicato  il 12/09/2021.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora