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La sera ci ritrovammo come ogni giorno a cenare tutti insieme, mancano esattamente due giorni alla partita e io non voglio assolutamente rimanere qui a Coverciano da sola quindi mi decido a mangiare qualcosa anche se un po' controvoglia...

Dopo cena come al solito molti decidono di rimanere insieme e rilassarsi un po'

Benedetta: Cami vieni anche tu?
Io: no raga sono molto stanca oggi, ho bisogno di dormire buonanotte!

Ci scambiamo la buonanotte e mi dirigo verso la mia stanza ma nel mentre che attraverso proprio l'ultimo corridoio dove si trovano esse sento una voce chiamarmi, così decido di voltarmi.

Nico: Camilla... potremmo parlare un attimo?
Io: emh... certo entra...

Aprii la porta della mia stanza e lui mi seguì.

Io: stai meglio rispetto a stamattina?
Nico: si si sto meglio ma non voglio parlare di me

Non capii a cosa si riferiva quindi lo lasciai continuare

Nico: Non posso negare che da tempo ormai sei il mio pensiero fisso, però mi fa male pensare che è per colpa mia se stai male...
Io: Nicolò non addosarti colpe che non hai, non sei tu la causa di tutto ciò, abbiamo sbagliato entrambi e ci sono state delle incomprensioni ma bisogna affrontare anche questi momenti bui.
Nico: lo so ma... non so come spiegartelo...

Ci fu silenzio, eravamo seduti uno accanto all'altro, entrambi guardavamo il pavimento

Nico: da quando ti conosco non riesco più a vivere la normale vita che avevo prima...

Non capisco che cosa intenda, ma il discorso si conclude lì...

Nico: vabbè si è fatto tardi... buonanotte

Ci alziamo entrambi e si avvicina a me, mi abbraccia e mi lascia un bacio tra i capelli per poi uscire dalla stanza.
La mia testa continua a cercare il senso di tutti quei gesti, quella frase... e poi quell'abbraccio... non mi ha mai abbracciata in quel modo, sembrava molto distaccato da me. Inizio a pensare che con quella frase intendesse che per colpa mia non vive più la vita di prima...
E forse è vero, anche io non sono più la Camilla di prima da quando lo conosco...

Pov's Nicolò.
Torno dai miei compagni e li trovò lì ad aspettarmi.

F.Chiesa: allora?
Io: abbiamo parlato... più o meno...
Benedetta: le hai detto tutto?
Io: non riesco... mi sono scusato con lei perché sono stato una merda ma non c'è l'ho fatta a dirle che ho bisogno di lei. È come se avessi un blocco...
Benedetta: tranquillo, ce la farai. Credo che anche lei provi le stesse cose per te.
Io: sono riuscito solo ad abbracciarla e poi sono andato via... però lei non ha fatto lo stesso...
Benedetta: ormai la conosco molto bene, non le piace abbracciare e sicuramente sarà sorpresa dal tuo gesto.
L.Insigne: guarda che a noi, da quando ci conosciamo, credo non ci abbia mai abbracciati. Li hai contati tutti quelli che ha dato a te?
F.Chiesa: per lei è importante anche un semplice e piccolo gesto come un abbraccio.

Rimasi in silenzio a pensare.

Io: va bene, ho bisogno di dormire e schiarirmi le idee. Non fate casino quando tornate in camera o vi ammazzo buonanotte!

L'ultima frase gliela urlo dato che mi stavo già incamminando verso la nostra stanza e penso l'abbiano sentita abbastanza bene.

Spazio autrice
Scusate se in questo periodo non ho pubblicato nulla ma sono molto impegnata con la scuola...❤️❤️❤️

Amore in campo | Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora