𝓒𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 2

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"22/10/1939

Tae amore, ormai è una settimana che non ci vediamo e sarebbe stupido dire che non mi manchi. So che è relativamente poco tempo che non ci vediamo ma, passare dal vederti tutti i giorni al non vederti da ormai sette giorni è strano. Mi sento vuoto.

In questi giorni ho parlato tanto con gli altri, soprattutto con Joon che, vedendomi così giù, mi ha stretto a sé scusandosi perché, secondo lui il suo gesto era poco, ma non sa quanto gliene sono grato, la sua sola vicinanza conta molto. Non voglio scoppiare di nuovo a piangere perché mi manchi, quindi ti dirò una cosa molto strana per entrambi, o per lo meno per me. Oggi il sergente Kim mi ha fatto i complimenti durante l'allenamento e in più oggi ci hanno fatto esercitare con le varie armi, ero terrorizzato ma mi sono fatto forza e ce l'ho fatta. Dovevi vedermi, sono sicuro che saresti stafo fiero di me, non avrò le sue stesse capatità di usarle, ma me la sono cavata abbastanza bene.

Durante queste ore mi sono distratto, anche nelle pause dove Hoseok ci raccontava di tutto per farci ridere ma adesso, mentre ti scrivo, il solito pensiero non esce dalla mia testa. Tae mi manchi, anzi ci manchi, si sente molto che non ci sei ma siamo consapevoli che scelta fatta dai sergenti è quella giusta.

Sii prudente.

Ti amo, Jungkook"

Yeonjun, leggendo la lettera si sentí avvolto da una sensazione strana, forse vuoto o forse nostalgia, che aveva percepito leggendo quelle semplici parole. Cercava con tutto se stesso di capire cosa fosse ma non ci riuscì, era sicuro di non aver mai provato sentimenti come quello, o almeno, così credeva magari avrebbe dovuto solo scavare ndi suoi ricordi o aspettare.

L'unica cosa di cui era sicuro, era che, per capirla meglio avrebbe dovuto scrivere una delle sue poesie, ma l'unica parola che scrisse fu "Vuoto". Si voltò verso la finestra di camera sua per cercare ispirazione nel cielo.

Lo guardò dieci minuti buoni, senza riuscire a buttar giù nemmeno una parola che potesse appagare quella sensazione.

Non era da lui, per niente.

Aveva sempre delle parole pronte per capire ciò che gli succedeva, ma non oggi.

Iniziò a meditare su quella sensazione, cercando ancora delle parole per descriverla, ma non concluse nulla anche questa volta.

Mentre rifletteva in continuazione, afferrò al volo il telefono, il quaderno e una penna e corse fuori. Corse verso l'unico posto che gli trasmetteva tranquillità e che ogni volta faceva uscire i suoi sentimenti.

Si trattava di un piccolo parco vicino casa sua. Da lì riusciva a vedere il fiume Han e gli imponenti grattacieli che caratterizzavano la città. Qui trovava sempre una certa tranquillità mai provata e ogni volta che si trovava lì la sua mando, spontaneamente, prendeva la penna e metteva per iscritto tutti i pensieri che lo tormentavano. Era come una reazione chimica, per Yeonjun tranquillità era sinonimo di poesia.

Amava la tranquillità più di ogni altra cosa e odiava il caos ancora di più, ma l'idea di vivere in una città come Seoul lo appagava . Aveva tutto a disposizione librerie e musei e soprattutto aveva a disposizione i due poli opposti che tanto amava e odiava, tranquillità e caos.

Non sapeva però che, Jungkook era molto simile a lui. Amava scrivere e amava leggere, per lui anche una semplice parola poteva trasmettere tanto a chi la leggeva.

Spesso si ritrovava a scrivere sempre per lo stesso soggetto, il suo amato Taehyung e allo stesso modo Yeonjun scriveva per Soobin.
Per Soobin aveva già scritto diverse poesie e aveva scritto diversi testi, a volte con frasi sconnesse, ma che esprimevano la sua cotta per lui.

Mentre cercava di esprimere i suoi sentimenti il suo pensiero si rifece a Soobin. La prima cosa che gli venne in mente fu il suo viso sorridente, era forse quel pensiero che più di tutti gli faceva scaldare il cuore e accelerare il battito.

Pensó molto alla chioma viola che da mesi occupava il suo cuore e la sua testa, pensó anche a come si sarebbe comportato se fossero fidanzati e si sarebbero dovuti separare per un tempo indefinito e un brivido gli percorse la schiena. Il pensiero di loro due insieme era bellissimo, immaginare loro abbracciati su un prato a parlare del più e del meno lo faceva sorridere, ma se tutta quella pace fosse stata interrotta da qualcosa?

Sentiva già la sua mancanza senza nemmeno aver mai avuto a che fare con lui se non nelle loro lezioni in comune, sentiva il vuoto che lo risucchiava e la paura che gli potesse succedere qualcosa lontano da lui. Però riflettendo bene su questo comprese che, sarebbero stati molto più in contatto di Jungkook e Taehyung, avevano un mondo a disposizione che lo permetteva.

In tutta la sua vita non aveva avuto molte cotte importanti prima di Soobin, ma una in particolare lo faceva stare ancora male, forse la delusione per com'è finita e da lì si era promesso che non si sarebbe mai più fatto coinvolgere da qualcuno in quel modo. Aveva iniziato ad aver paura di innamorarsi di nuovo di qualcuno e di essere felice, ed ogni suo pensiero ed ogni suo sentimento era scritto su quel piccolo quaderno che portava con sé e custodiva gelosamente. Quando iniziò ad ammettere la sua cotta per Soobin quasi si sentiva male. Aveva infranto la sua promessa, forse però questa era rivolta più all'altra persona che a lui stesso, era forse una promessa che non gli permetteva di staccarsi dall'altro tanta era la paura di riprovare tutto quello che aveva provato con lui.

Aveva promesso che la sua felicità sarebbe stata, in qualche modo, collegata solo a lui impedendosi di essere felice senza. Tutto cominciava anche ad essere soffocante, e al solo pensiero, Yeonjun, rabbrividiva.

Non si era aperto completamente con quest'ultimo, ma era talmente bravo da capire tutto di lui. Riusciva a leggere i suoi pensieri più profondi, e un po' lo terrorizzata. Per questo, forse, cercava di aggrapparsi, o per lo meno lo faceva prima del suo interesse per Soobin, al suo ricordo e alle sensazioni provate con lui credendo fossero surreali, forse  per il fatto che non sentriva il bisogno di giustificarsi, ma in realtà non sapeva il perché di questo, era tutto involontario.

E forse, proprio il pensiero di ritrovare nel viola questo comportamento, frenava i suoi istinti. Per una volta voleva pensare a sé, era terrorizzato dalla felicità ma la ricercava continuamente arrivando anche alla conclusione di dover lasciare andare il passato.

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Hallo!

Quasi direi finalmente!

Non so perché ma questo capitolo mi ha tenuta bloccata per tanto tempo... buttttt finalmente ho deciso di pubblicarlo.

Let me know if you like it! 💜


/Write Me Again/ [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora