3. Daniel

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"Abby, Abby!" Daniel mi corre dietro, ed è veloce, ma non abbastanza per prendermi.

Io e lui siamo amici da sempre e andiamo d'accordo quasi su tutto, ma sicuramente non sul mio fidanzamento con Cody.

Lo detesta, non può davvero vederlo, ma lui rimane il mio Daniel e io la sua Abby.

Lui è il mio eroe fin da quando sono piccola, e ogni volta che ho un problema vado da lui perché so che riesce sempre a trovare una soluzione.

"Presa!" Mi ferma da dietro, alzandomi in volo come se fossi un trofeo.

"Daniel!" Urlo, anche se non riesco a smettere di ridere "Mettimi giù, per favore!"

Lui stranamente mi ascolta, e fa come gli ho chiesto, poi mi prede per mano e insieme iniziamo a camminare per il parco.

"Mi sei mancata." Mi dice, e io gli stampo un bacio sulla guancia "Anche tu, Dan."

Lui mi guarda, e noto che si sta mordendo il labbro inferiore, nervoso.

Capisco che vuole chiedermi qualcosa e "perché sei sparita per quasi due mesi?" finalmente mi chiede, dando sfogo ai suoi pensieri.

Mi blocco, ritrovandomi in assenza di parole: come potrei spiegargli ciò che faccio con Cody? Lui non capirebbe.

"Sono stata molto tempo con Cody." Dico, quindi, cercando di tergiversare, se pur difficilmente.

Lui alza gli occhi, annoiato, e poi torna a guardarmi.

"Potresti avere chiunque, Abby."

"Ma io voglio lui."

Daniel stringe le labbra fra loro, ma poi non dice nulla, continuando a camminare.

***

E' stato solo un caso, lo giuro.

Cody non mi avrebbe mai, è dico mai, fatto quello che ha fatto se non fosse stato per l'alcool.

Lui mi ama, lui deve amarmi.

Busso alla porta, le lacrime bruciano la mia pelle quando Daniel apre e mi guarda ad occhi sgranati "Abby? Che ti è successo? Sono le due del mattino."

Io non dico nulla, mi limito ad andare fra le sue braccia e "ti prego" gli supplico.

Lui mi strige forte e mi porta dentro, scortandomi fino al bagno, dove mi fa sedere sul water chiuso.

Nel fare questo passo davanti allo specchio del lavandino e li vedo i segni di Cody, tutti quei graffi e quei segni che mi hanno trasformato il corpo in qualcosa che non riconosco più.

Daniel prende una pezza bagnata e mi chiede di spogliarmi, sa che ciò che vede non è tutto.

A me per un momento sembra di tornare indietro, a quando Cody mi chiedeva di spogliarmi davanti alla telecamera, ed io lo facevo perché lo volevo vederlo felice.

Daniel mi pulisce dal sangue rappreso e si blocca quando vede i miei polsi sfigurati da forse l'unica cosa non fatta dal biondo, e "da quanto?" mi chiede.

Sono ancora freschi e non avrebbe senso mentire "Li ho fatti prima di venire qui."

Daniel sospira, scuotendo la testa, e mi medica le ferite con una benda.

"È già la seconda volta che lo fa." Dice, e la sua voce tradisce la sua rabbia, che lui cerca invano di nascondere.

Finisce di pulirmi, ma non sembro ancora presentabile quando mi specchio.

I capelli ora mi arrivano alle spalle, a Cody non piacevano più lunghi fino a metà schiena e così me li ha tagliati, e il mio corpo così magro è una tavolozza di sfumature viola, gialle e nere.

Il mio amico getta la pezza nel cestino, non la vuole più vedere quella, e porta il suo sguardo cristallino su di me.

"Era ubriaco?" Chiede, ma sa già la risposta.

Annuisco, e mi infilo solo la maglia perché i pantaloni stretti farebbero troppo male sui lividi.

"Io lo ammazzo." Scandisce bene, guardando i segni sul mio corpo "Deve morire per quello che ha fatto."

"No!" Gli vado in contro e lo prendo per una mano, cercando di contenerlo "Era ubriaco, non sapeva cosa stava facendo."

Daniel è serio, non si fa incantare dai miei occhi lucidi o dalle mie suppliche, e forse fa anche bene.

"Abby, è già la seconda volta: quel ragazzo è malato."

Scuoto il volto, il mio Cody non può essere così.

Daniel mi prende per la spalla con una mano e con l'altra mi alza il mio polso fasciato davanti agli occhi "Abby, apri gli occhi, quello che ti fa non è una cosa da fidanzato normale, e so che nel tuo profondo lo sai, perché altrimenti questi non ci sarebbero."

Penso un attimo alle parole del biondo, e forse in cuor mio so che ha ragione, ma è di Cody che stiamo parlando, il mio Cody.

"Va tutto bene."  Dico, quindi "È stato solo l'alcool."

Daniel mi guarda, non sa cosa dire e per questo non apre bocca, lasciandomi semplicemente lì, andandosi a chiudere in camera.

Questa notte la passo sul divano ad ascoltare i suoi singhiozzi dall'altra stanza, ed è una cosa insopportabile: mi si sta lacerando il petto a sentirlo.

Il ragazzo invincibile ha perso la battaglia contro il suo cuore, e i pezzi di lui distruggono tutto ciò che lo circonda.

E io penso a Cody, penso a quello che mi sta facendo e agli occhi gonfi di Dylan: non posso credere che ormai ci siano così tante persone coinvolte in tutto questo, e io quasi soffro di più nel vedere loro stare male per quello che succede a me.

Mi si spezza il cuore, perché non voglio più ferire le persone che più amo, anche se per Cody questa sembra la regola.

E forse Daniel ha ragione, lo so anche io che tutto questo non è normale, perché altrimenti non soffrirei così tanto, non cercherei di nascondermi ogni volta che Cody prende la telecamera.

Non voglio più essere la sua stella.

Ed è con le lacrime agli occhi che vado da Daniel e lo abbraccio, affondando il viso nel suo petto caldo, così rassicurante.

"Lo farò:" confesso, seria "lo lascerò e se non basta lo denuncerò."

Daniel mi guarda, sembra colpito dalle mie parole, ma subito la gioia cresce sul suo viso ed è con un sorriso che mi stringe più a forte a sé.

E sono le sue lacrime che mi bagnano il viso a farmi capire per la prima volta quanto sia sporca la mia pelle.

Angolo

Terzo capitolo, questa volta c'è Daniel :)

Finalmente Abby sembra aver capito, ne siete felici?

Intanto sto iniziando la sua storia su Dylan O'Brien dove, non so in che modo, ho ficcato dentro del paranormale ahahah

Detto ciò, spero il capitolo vi sia piaciuto :)

A presto,
Giulia

Love, destroy {teen wolf's boy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora