5. Cody

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Prendo la grande scatola da sotto il mio letto, tirando fuori la telecamera che mio padre aveva infossato da chissà quanto tempo.

La prendo e la posiziono sul cavalletto, controllando che mi inquadri alla perfezione.

Vedo che è tutto a posto, e finalmente premo rec, vedendo subito la luce rossa che mi avverte che il video è effettivamente partito.

"Hei, ciao a tutti." Saluto, nemmeno io so chi "Il mio nome è Cody, Cody Christian, e sono qui per raccontarvi una storia, ma non sono sicuro che vi piacerà."

Sorrido, prendendomi una parte del labbro tra i denti "È una storia un po' triste, ma posso assicurarvi che ne varrà la pena."

In realtà, non sono proprio sicuro di quello che sto dicendo.

Asciugo le mani sui jeans strappati, e continuo "Voglio parlarvi di Abigail Johnson. Certo, so che a voi questo nome non vi dice niente, ma ora vi racconterò di com'è, o meglio ancora, di come era."

Mi prendo un attimo di tempo, cercando le parole giuste da dire "Abby era una ragazza all'apparenza felice, dai lunghi capelli castani e gli occhi scuri che cercava di vivere i suoi quasi sedici anni. Non aveva molti amici, forse solo uno, ma era molto legata a lui e non lo avrebbe cambiato con nessun altro. La sua famiglia non era delle più unite, anzi, non lo era per niente, ma lei se la cavava da sola, o almeno ci provava. Amava la musica ma non la praticava, preferendo ascoltare tutto il giorno le sue canzoni preferite. A volte la sentivi cantare, oppure la vedevi scrivere velocemente su un pezzo di carta o un lembo del suo corpo una frase che l'aveva colpita, perché si, lei adorava tatuarsi in quel modo, come se i testi delle canzoni sulla sue pelle avessero lo scopo di mostrare al mondo tutte le cose che si teneva dentro. Ma lei non si voleva mostrare, perché, a malincuore, sapeva quanto fosse fragile, ed esporsi troppo sarebbe significato essere a rischio di scalfitture, ammaccature, rotture e chissà che altro."

Riprendendo fiato per un secondo e sorrido verso la telecamera "lei voleva rimanere forte nella sua fragilità" dico, ricordandomi bene della mora e del modo in cui mi è sfuggita dalle dita.

"E volete sapere come faccio a conoscere tutte queste cose di Abigail?" Allungo un dito, tenendolo appoggiato allo stop "Perché se ora di lei si ha solo un riflesso è solo colpa mia."

Schiaccio stop e passo il video sul computer attraverso il cavetto.

Ne ho tanti di video così, e inizio a collegarli tutti insieme.

Sono furioso, ma non lo faccio notare, scaricando la rabbia sul mouse.

L'ho vista con Tyler Posey ieri, e quasi l'avrei ucciso quando si sono presi per mano sulla panchina, la nostra panchina.

Io rivoglio indietro Abby, ma quando ho fatto per andarle a parlare il suo amico, credo si chiami Daniel, mi ha urlato dietro di andarmene e non tornare mai più.

Ho iniziato a perdere le speranze, ed è per questo che sto collaudando tutti i video della ragazza insieme.

Di solito oscuravo il suo viso, ma ora ho deciso di non farlo, mettendo anche nome, cognome e numero di telefono nella descrizione.

Questo la manderà fuori di testa e spezzerà la sua corazza di vetro, finendo per distruggerla, e tutto questo perché se non posso averla io non potrà averla nessun altro.

Sto quasi per finire quando sento bussare la porta e "avanti" dico, già sapendo che è Dylan.

Il moro entra e viene verso di me, non parla ma osserva.

"Che fai?" Chiede, una volta visto ciò che sto facendo.

"La faccio pagare ad Abby."

Dylan si sporge, osservando bene la descrizione "Questo lo farà a pezzi."

"È quello che voglio." Commento, sorridendo, però subito sento una mano posarsi con forza sulla mia spalla e mi ritrovo gettato sul letto.

"Che cazzo fai?" Urlo, sorpreso da quello che il mio migliore amico ha appena fatto.

"Non ti permetterò di distruggerla." Mi dice, ed è fottutamente serio "Lei non se lo merita."

Ci guardiamo, e per un eterno secondo cala un silenzio di tomba tra noi, e poi scoppio a ridere.

"Che c'è? Sei incazzato perché non ti ho fatto fare un giro con lei?" Chiedo, ironico, mettendomi seduto: so che lui non l'avrebbe mai toccata in quel modo, ma non mi importa, voglio solo farlo incazzare "Senti, se la riportiamo qui potremo fare a met-"

Non faccio in tempo a finire che sento la forza delle nocche del mio amico in piena guancia, e il suo pugno mi fa ricadere sul letto.

"Tu non la toccherai mai più." Sputa, e giuro di non averlo mai visto così tanto incazzato.

Distolgo lo sguardo da lui solo quando sento le sirene avvicinarsi, e faccio per alzarmi e scappare.

Ma Dylan è più veloce e riesce ad afferrarmi, facendomi sbattere contro il muro ed "è finita, Cody" che gli sento sussurrare prima di perdere i sensi.

Ed è in una cella fredda che mi risveglio, mi guardo intorno e vedo due persone oltre le sbarre.

Sono Abby e Tyler, si tengono per mano.

Lei gli sussurra qualcosa e lui, dopo un attimo di incertezza, se ne va.

Io continuo a guardare dritto negli occhi scuri di lei che fa lo stesso con me.

So che vorrebbe piangere e, forse per dispetto, io le sorrido.

È una sfida silenziosa la nostra, fatta di sguardi e respiri trattenuti.

Alla fine è lei a perdere la battaglia, perché abbassa lo sguardo e se ne va, ma non riesco ad assaporare il gusto della guerra perché non posso negare che io sono qui dentro e lei non tornerà mai più da me.

Angolo

La storia è finita, spero che vi sia piaciuta nonostante l'abbia scritta un anno fa e quindi con un stile un po' così.

Spero che il messaggio che cercavo di trasmettere sia passato, perché è davvero una delle cose a cui tengo di più.

Queste sono cose che non devono succedere, e dobbiamo fare in modo che ogni nostro rapporto sia sano, perché il pensare "ma lui mi ama" non porta mai da nessuna parte.

Detto ciò vi ringrazio per averla seguita, ormai è conclusa :)

Ho appena pubblicato una storia sui lupi mannari chiamata Warm Heart -into you, se vi va, passate :)

A presto,
Giulia

Love, destroy {teen wolf's boy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora