*«Chi sono Io?»
«Che ruolo mi è stato affidato?»
«Devo la mia vita a qualcuno?»
«Tutto ciò che vediamo è frutto della nostra immaginazione?»
«Ciò che viviamo è realtà o pura illusione?»
Darei la vita pur di conoscere le risposte a queste domande.
«Io chi sono?» «Io so..s..sono..»
La domanda invade il mio corpo, a partir dalla mente fin ai piedi, un eco infinito rimbomba dentro di me: accelerazione del battito cardiaco, pelle d'oca, angoscia ...*Il grande giorno è arrivato, un nuovo capitolo si apre, il Liceo mi attende. Ho deciso di frequenta il liceo linguistico , quindi dovrò studiare: inglese, francese e tedesco, quest'ultima mi è nuova, non vedo assolutamente l'ora!!( Sarà meglio comprare un orologio per vederla). Battute a parte, qui la tensione è molto alta, mi ritrovo a fissare il soffitto della cameretta e non riesco ancora a realizzare che quando, domani, aprirò gli occhi, incontrerò nuovi compagni di classe, nuovi professori , nuova scuola e soprattutto l'impegno sarà maggiore.
Incontrerò persone amichevoli ? Avrò fatto la scelta giusta?
Potrò sentirmi soddisfatta delle mie decisioni?
Dopo aver passato ore a tormentarmi con le mie paranoie, finalmente il mio subconscio si zittisce e mi addormento tra i mille pensieri.Sento che devo alzarmi, apro le palpebre. In effetti il mio tempismo mi sorprende ogni volta, non so perchè, ma ogni primo giorno di scuola mi sveglio di mia iniziativa mezz'ora prima, è una cosa che succede, dei miei lati bizzarri bisogna farne un'abitudine.
Mi preparo e in quanto non si dica mi ritovo in macchina, il tragitto dura 5 minuti , il cortile del liceo è più affollato di quanto pensassi, non conosco nessuno, volti sconosciuti....fin quando noto in lontananza due compagne di classe delle medie, le uniche che conosco, sarà meglio avvicinarsi a loro...Ci scambiamo un paio di battute per rompere il ghiaccio; è il momento di entrare nell' auditorium, c' ero stata un paio di volte per delle manifestazioni di danza, qualcosa del genere.
L'auditorium è affollato, mentre attendiamo il discorso della preside, mi giro intorno per vedere se conosco qualcuno, ma improvvisamente un rumore fastidioso del microfono interrompe i miei pensieri, la preside inizia i soliti discorsi da inizio anno, molto interessanti, se non fosse per il
fatto che si sia commossa , non sarei riuscita a ricordare nemmeno un istante di quel momento.
Iniziano l'appello delle nuove classi, la mia sezione è la B, attendo con ansia il mio momento, è arrivato , okay, calma, manteniamo la calma, devo solo scendere una decina di scalini e raggiungerò la mia futura classe, ci guardiamo nei volti intimiditi, non conoscevo nessuno di loro, ma mi sentivo paradossalmente a casa, dopo aver aspettato il professore che ci avrebbe accompagnato nella nostra nuova classe, abbandoniamo l'Auditorium.
Entriamo nella classe, mi siedo in penultima fila, abbastanza al centro della classe, in modo da non essere tanto lontani e vicini ai professori.
Il professore di ginnastica è stato il primo a presentarsi, Gino, è molto simpatico,
«Siete molto tranquille, tra un anno sarete delle pesti»,
in fondo sapevo avvesse ragione.
Suona la campanella, a differenza delle medie possiamo uscire dall'aula, ma noi classe "modello" non lo abbiamo fatto. Nelle ore successive abbiamo iniziato a conoscerci, sono tutte abbastanza simpatiche. Ritornata a casa , sono sommersa da mille domande dei miei genitori.
La prima settimana è passata abbastanza velocemente, si sono presentati tutti i professori, alcuni di loro sono un pò particolari: quella di storia è malata, non ha molte forze, quella di tedesco sembra alquanto stressata dai suoi problemi-sarà l'impressione-la prof di inglese è la più simpatica, ci ha accolto con il suo sorriso smagliante , ma la prof più strana, molto bizzarra, è la prof di matematica, l'avevo già sentita nominare, il suo carattere particolare è stato confermato dal fatto che il primo giorno di scuola ci ha fatto scrivere sul diario: "La matematica é la regina delle scienze" seguiti ad altre aforismi e citazioni sull'algebra. La prof d'italiano è la più giovane, mentra quella di francese sembra la piú severa, tanto da interrogarci con le maledette presentazioni.
Ho scelto un liceo linguistico perchè voglio viaggiare e conoscere nuove culture e tradizioni, perciò ho deciso di frequentare il corso :inglese-francese-tedesco nel corso B, piuttosto del corso A/C nel quale si studiava lo spagnolo al posto del francese, fare questa scelta non è stata facile, perchè i compagni di classe delle medie decisero di seguire il corso spagnolo, io d'altronde non ho voluto lasciarmi condizionare dal fatto che lo spagnolo fosse una lingua facile; preferivo seguire il francese ,dato he ormai avevo già una base.
Tralasciando la parte tecnica noiosa delle mie scelte, passiamo alla parte fondamentale: i compagni di classe.
É una classe internazionale, ci sono varie nazionalitá tunisine, albanesi, tedesche,WoW!!
Dopo un paio di giorni mi sono unita ad un piccolo gruppetto , siamo andate subito d'accordo. Tra loro c'è una ragazza con lo stesso cognome mio.
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Continuo a sognare
General FictionNon sarà una descrizione avvincente ed emozionante. Questa è semplicemente la mia vita.