Ced la vie

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NDA: Questa fanfiction è basata sull'ultimo What If pubblicato sul mio canale, ne consiglio la visione prima di leggere la storia ^^




La luna aveva preso il posto del Sole da ormai diverse ore, ma ancora Cedric non riusciva ad addormentarsi. Aveva sentito la Casa spegnersi una voce dopo l'altra: il tamburellare dei ragazzi dell'ultimo anno sulle botti che fungevano da ingresso indicavano che anche l'ultimo Tassorosso si era coricato nella sua tana, ma lui era l'unico incapace di dormire.

Si alzò e fece qualche passo silenzioso fino alla sala comune: circolare, con i soffitti bassi, dalle finestre rotonde da cui di solito entrava il sole e si vedeva l'erba del giardino, ora filtravano i raggi lunari, conferendo un'aria spettrale alla stanza.

Le porte, anch'esse circolari, davano sui dormitori e il ragazzo si sedette per un attimo al tavolo color miele.

"Domani, nel bene e nel male, è l'ultima Prova..." si disse, cercando con scarso successo di tranquillizzarsi. Ripensò ai cori affettuosi che avevano accompagnato l'ultima cena, gli stendardi neri e oro che avevano sventolato tra le braccia dei suoi amici e che ora giacevano abbandonati su uno dei tavoli.

"Non vi preoccupate..." disse, guardando la porta del dormitorio. "Domani porterò onore a Tassorosso!"

Ma nel dirlo non riuscì a scogliere il groppo che aveva in gola.

***

I suoi grandi occhi grigi saettarono a destra e a sinistra, mentre appoggiava le spalle all'ispido muro erboso del labirinto. Aveva troppe cose a cui doveva prestare attenzione: il respiro affannato dopo la sua ultima corsa, il sudore che gli colava attraverso le sopracciglia accecandolo, il dolore della bruciatura sul braccio sinistro e ora doveva anche orientarsi in quel dedalo di siepi.

"Guidami." Disse con voce roca, tenendo la bacchetta adagiata sulla mano destra e questa ruotò su se stessa, prima di puntare alle sue spalle. Stava andando verso sud, quindi doveva prendere la strada alla sua sinistra per raggiungere la Coppa.

Mentre prendeva un ultimo lungo respiro, le mani appoggiate sulle ginocchia, sentì un lungo grido acuto provenire da un punto imprecisato del labirinto. La punta di preoccupazione per Fleur svanì così come era arrivata: il professor Silente non avrebbe permesso che si ferisse gravemente ed era pur sempre un ostacolo in meno verso la sua vittoria.

Cominciò a correre a lunghe falcate, scansando di tanto in tanto una radice dispettosa pronta a fargli lo sgambetto e stando attento a ogni tipo di rumore. Non erano gli altri Campioni a spaventarlo, ma quelle bestie schifose che Hagrid aveva creato. Nel ricordarsele, la bruciatura sul braccio lanciò un'altra fitta.

Il desiderio di bruciare quei muri erbosi stava diventando più forte a ogni curva e proprio quando stava per cedere alla tentazione, girò a sinistra e qualcosa gli corse addosso, gettandolo a terra.

Alzò immediatamente la bacchetta, pronto a lanciare il primo incantesimo che gli veniva in mente, ovvero Incendio, ma prima di pronunciare la prima sillaba, vide il suo aggressore cercare gli occhiali che gli erano caduti a terra.

"Accidenti, Harry, ti stavo per fare una fattura!" esclamò Cedric, alzandosi in piedi e massaggiandosi lo sterno. "Tutto bene?"

Il ragazzo dai capelli corvini sembrava decisamente provato e per un attimo il Tassorosso ebbe un tuffo al cuore, ricordandosi che Harry aveva tre anni meno di lui e che era stato costretto ad affrontare Draghi, Avvincini e tutto il resto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 19, 2022 ⏰

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