''Se non ti alzi quando cadi,
Mai nessuno poi ti aiuterà.''
Irama, Non Mollo MaiArrivati all'Inferno, Fleur non sapeva cosa pensare. Quel posto le metteva i brividi: era così freddo che si sentiva come in una vasca piena di ghiaccio, le pareti sembravano spoglie e tenebrose. Ovunque si girasse, vedeva anime in pena, disperate, che cercavano di riscattarsi. Pensare che quando sarebbe morta, avrebbe raggiunto quel posto, la fece quasi svenire. Fred le era accanto e la intratteneva con discorsi stupidi per evitare di farle guardare quei disastri. -Allora, ammettilo. - Camminava all'indietro, aveva un sorriso flirtante dipinto sul volto e gli occhi che brillavano. Insomma quella era la sua casa, eppure Fleur non riusciva a capire come potesse stare bene in un ambiente del genere. -Ammettere cosa? - Nonostante tutto, Fleur non mostrava alcuna debolezza, come suo solito. -Che l'Inferno ti fa paura. -Non sembrava felice perché era un passo avanti a Fleur, piuttosto perché era riuscito a trovare qualcosa che scendesse sotto la linea dell'equilibrio di lei. -Non ne ho paura, è solo... un nuovo posto. - Fred ridacchio. -Non ti credo. Andiamo, che c'è di male? Tutti hanno paura, perché tu non dovresti averla? - Fleur sospirò. Finalmente superarono quei corridoi spaventosi. -E tu perché sei così convinto delle tue teorie? E soprattutto perché ti interessi tanto? - Fred scrollò le spalle, poi si fermò. Prese un lungo sospiro. Qualche minuto di silenzio e poi le puntò gli occhi addosso. -Perché ti amo, Fleur. E l'unica cosa che mi interessa e capirti il più possibile. -Se l'aspettava. Insomma, sapeva che a Fred piaceva dal primo momento. E lui era così sfacciato che dire certe cose ancora prima di provare a baciarla era consuetudine per lui. -E sentiamo, perché mi ami? - Lui s'illuminò di gioia. -Perché sei la regina delle nevi. Perché sei delicata come un fiore d'argento. Non provi niente, non hai quella sensibilità stupida e romantica che hanno tutte, però sei capace di amare. Come ami tutti i ragazzi all'Istituto. E hai sempre un quadro generale ben chiaro, hai tutto sotto controllo in qualsiasi momento... - Fleur smise di ascoltarlo. Iniziò a vedere tutto sfocato. Odiava sentirsi dire quelle cose. L'avevano torturata per anni. Lei ci metteva tutto il suo impegno ogni giorno per essere così perfetta. -Smettila. - Ma Fred continuò la sua lunga e infinita lista. Tutti i ricordi le affiorarono nella mente, le gambe stavano per cedere, le mani tremavano. Il respiro divenne affannato. -FRED SMETTILA! - Quando Fleur alzò la testa, Fred si rese finalmente conto che lei stava piangendo. -Ehi, che c'è? Ho detto qualcosa di male? - Si tolse la giacca di lana e gliela mise sulle spalle. -Non sono pregi tutti quelli che hai elencato. Fred sono un mostro, sono qui solo per mantenere l'Istituto in ordine ma non sono una persona che merita amore o affetto. - Fred scosse la testa. -Ma che dici, Fleur? - Fleur iniziò a singhiozzare. -Io... ho ucciso mia madre. - Si era tolta finalmente quel peso da dosso. L'unica persona con cui si era confidata era stata Michael. Ma per anni aveva mantenuto quel segreto dentro di sé. E ne era stata corrosa fino alla morte. -Ero piccola... la descrizione che hai fatto rispecchiava perfettamente mia mamma e... e io volevo diventare come lei... così un giorno, origliai la conversazione con il console Fairchild e... scoprì che lei aveva ucciso mio padre. E quindi, pensai che per diventare come mia mamma dovessi uccidere qualcuno... ero piccola e non mi rendevo conto di quello che facevo. Così il giorno dopo, mi alzai di notte, mentre lei dormiva e presi la sua spada e poi... - Fleur non finì la frase che Fred le prese il volto nelle mani, tentò di abbracciarla e lei gli si aggrappò con tutta sé stessa. -L'ho uccisa, sono un'assassina. - Fred la cullò fra le sue braccia. -No, sei solo stata ingenua. E lei non è stata un buon esempio, sicuramente. O veniva rinchiusa nella Città di Ossa o veniva uccisa. Le hai risparmiato il tormento. - Fleur iniziò a tossire. Si piegò in due, reggendosi a lui. -Fleur, che hai? - Fleur aveva capito come stessero le cose. Era arrivata anche la sua fine. Sapeva che il suo orgoglio era stato nascosto nella cenere e forse non l'avrebbe ritrovato mai più. Chiuse gli occhi e sentì come ultima cosa, le braccia di lui che la reggevano. -Andrà tutto bene. -
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The Desires Angel - ''Hell Burns''
RomanceDedicato a Michele Merlo🤍 . Siamo noi gli artefici del nostro destino. Scegliamo noi chi amare, chi diventare e cosa fare. Non permettere mai a nessuno di indicarti una strada. Giusta o sbagliata che sia. Neppure al Diavolo. . Buona lettura, angel...