Il primo incontro

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Tutto iniziò nella prima metà del mese di marzo,nell'aria si diffondeva un lieve profumo di pioggia che ne anticipava l'arrivo e il cielo azzurro era ricoperto da fitte nubi. Sul ciglio della strada camminava frettolosamente Maya,era una ragazza tutt'altro che ordinaria aveva grandi occhioni verdi e capelli di un biondo cenere un po' sbiadito che le conferivano una bellezza fuori dal comune che tutti sembravano notare , tutti tranne lei.Era una ragazza piuttosto solitaria,una di quelle che se ti cercano significa che ti vogliono davvero,amava la musica e si perdeva spesso nei suoi pensieri.Quel giorno indossava un lungo cappotto verde un po' scolorito dal tempo e si stava dirigendo verso casa come sempre , all'improvviso iniziò a gocciolare,tutto intorno acquistò quel caratteristico colore giallastro e goccia dopo goccia scoppiò una tremenda acquazzone. "Merda!" Esclamò maya,la casa era ancora distante così si mise il cappuccio e iniziò a correre con le sue all star verso l'unico posto che le piaceva veramente.

Si trattava di una vecchia biblioteca situata nella parte vecchia della città,da tempo ormai era stata sostituita dalla nuova e fornitissima biblioteca del centro tanto che ormai erano pochi a conoscenza di quel luogo e a prendersi cura di quei vecchi libri ingialliti non era rimasto che un anziano signore che amava farsi chiamare Mr.Toms. Con il fiatone giunse davanti all'uscio con la scritta "books" dipintavi sopra,lo aprì facendo risuonare il piccolo sonaglio appeso allo stipite. "Brutta giornata eh Maya" disse con tono pacato Mr toms che ormai conosceva la ragazza in qualità di unica frequentatrice della sua biblioteca "Non me ne parli neanche" rispose maya a mo' di saluto e si precipitò di corsa verso il lungo corridoio che terminava con una piccola stanza, al suo interno interno solo alcuni tavoli e qualche scaffale con libri che ormai non leggeva più nessuno. Ma a maya piaceva quel luogo la faceva sentire protetta e in qualche modo a casa.

Maya non aveva infatti mai vissuto in un posto che sentisse suo. Quando naque,quasi 17 anni fa fu abbandonata davanti a una casa, la sfortunata famiglia non potendola ospitare la portò in uno orfanotrofio dove passò i suoi primi cinque anni.Poi venne spedita in un collegio di campagna e a 11 anni venne addottata da una anziana coppia stanca di dover accontentarsi della sola compagnia di qualche gatto,quella fu per lei una specie di benedizione,quella era la cosa più vicina ad una famiglia che le fosse mai capitata. Dopo pochi mesi di permanenza in quella casa la famiglia si trasferì in un appartamento più grande nella cittadina di borgo vecchio,dove attualmente Maya viveva.

Ora se ne stava ad ispezionare con cura gli scaffali,in cerca di qualcosa da leggere:Foglie ingiallite di Curt Mclean,era il suo libro preferito in assoluto,lei stessa lo aveva lasciato in quella biblioteca con la certezza che lo avrebbe potuto ritrovare li ogni volta che ne avesse avuto voglia,come un vecchio amico che stava li ad aspettarla e quel giorno Maya aveva proprio voglia di "Foglie ingiallite" così lo sfiló dalla mensola e si sedette su uno dei tavoli per leggerlo.

La pioggia picchiava forte sulla finestra che le stava accanto, Maya amava il temporale,il pianto del cielo, così lo definiva e sarebbe potuta restare ore a fissare le goccie scendere veloci sui vetri come se facessero gara a chi arriva prima senza mai stancarsi.

Ad un tratto la porta si aprì scricchiolante ed entrò un ragazzo incapucciato completamente fradicio, appena si tolse il cappuccio maya poté vederne il volto con la coda dell'occhio: pelle leggermente pallida con alcune lentiggini, grandi ed espressivi occhi nocciola e folti capelli castani che gli ricadevano sul viso in modo completamente disordinato,non era particolarmente bello ma era incredibilmente affascinante e misterioso. Non lo aveva mai visto in vita sua.Non frequentava la sua stessa scuola, ne era più che sicura e probabilmente non era neanche di quella città,e cosa ci faceva allora un tipo come lui in un posto dimenticato da Dio come quello,forse si stava solo riparando dalla pioggia pensò Maya.

Il ragazzo si sedette su un tavolo simile a quello di Maya,tirò fuori dal suo zaino un vecchio libro e lo iniziò a leggere.La ragazza giurò di non aver mai visto nessuno tanto concentrato nella lettura,non aveva mai staccato gli occhi da quelle pagine,sembrava richiuso in un mondo di carta,inchiostro ed immaginazione tanto che non alzò neanche lo sguardo quando Maya uscí dalla stanza per tornare verso casa.

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