|•capitolo 1•|

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21 agosto 1991

Nella sala da pranzo della tenebrosa tenuta dei Malfoy, Le due famiglie pranzavano insieme come ogni fine settimana. Ma mentre Narcissa ed Elena parlavano dei loro outfit per la festa di Natale e Lucius e Carl commentavano gli articoli letti prima sul giornale, due gufi dall'eleganza e dalla perfezione invidiabile posarono due lettere indirizzate ai ragazzi. Poi Dobby dopo un cenno da parte di Lucius accompagno i due al piano di sopra dove esultarono non per delle lettere ma per le lettere. Finalmente era arrivato il loro momento, potevano andare ad Hogwarts. Quando scesero per andare a portare la notizia ai genitori, erano già tutti vestiti per uscire.
Elle:"Mamma, non puoi immaginare cos'è successo, siamo ammessi alla scuola di Hogwarts!"
Elena:" lo so tesoro, ora tu e Draco vi andate a vestire così possiamo andare a prendere il necessario"
I due non stavano nella pelle, non perché fossero contenti di andare a scuola, ma per motivi molto più oscuri; si sarebbero allontanati dai loro genitori e così anche dai problemi che li perseguitavano. Volevano vivere la loro vita, senza paura di esprimersi e dire quello che si pensa, senza dover essere perfetti in tutto. Perché sappiate che è questo quello che succede nelle famiglie di persone come Lucius e Carl, assetati di potere. Ma Draco ed Elle erano troppo giovani per questo, troppo giovani per vedere cadaveri sul pavimento, troppo giovani per parlare già di matrimoni, marchi e oscurità. Erano troppo giovani per vivere la vita che il destino li aveva preservato, una vita che li avrebbe portati allo sbaraglio, ma anche una vita che li avrebbe uniti. Volevano andare in quella scuola solo per avere più libertà, non sapendo che quella sarebbe stata la loro rovina. Perché la loro vita sarebbe diventata un teatro, con delle quinte e quello che invece vedeva la gente.

11 settembre 1991

Pov Elle

Ero davanti a quel muro, sudando freddo per paura di non riuscirci e di deludere i miei, sentivo la mano di mio padre stringermi la pelle tanto da farmi male, e gli occhi di mia madre bruciarmi la schiena. Chiusi gli occhi e presi la mano di Draco e lo attraversammo insieme. Appena sentii mille voci ronzarmi in testa aprii gli occhi per trovarmi davanti la stazione 9 e 3/4, grondante di bambini che piangendo salutavano i genitori e di quest'ultimi che piangevano a dirotto per la partenza della prole. Ma sapevo che quella scena io non l'avrei mai vissuta coi miei. Mia madre mi avrebbe dato un abbraccio invece mio padre mi avrebbe guardato con quello sguardo, che quotidianamente mi ricordava che non dovevo fare stupidaggini e di portare onore alla mia famiglia. Arrivarono le 11 e il treno fischiò in segnale di partenza. Io e Draco ci affrettammo e andammo in cerca dei nostri amici. l'ambiente era umido e l'odore di vecchio si faceva sentire, i singhiozzi dei bambini echeggiavano. Attraversammo tutto il treno tra urla, spalleggiate e sguardi impauriti. Arrivammo al vagone dove c'erano i miei amici.Il nostro gruppo di amici era formato da:
-Blaise Zanini, mio migliore amico
-Pansy Parkinson, la mia migliore amica
-Daphne greengrass, l'altra mia migliore amica
-Theodore nott, amico stretto
-Adrian Pucey, amico
Eravamo molto uniti ma c'eravamo io, Pan e d che avevamo tutte una crush per uno di loro. Io per Theodore, Pan per Blaise e d per Adrian.
Non l'abbiamo mai detto a nessuno se non tra di noi.
Ci sedemmo insieme ed io mi misi vicino a Theo, che mi abbracciò calorosamente.
Passai il resto del viaggio con la testa sulla sua spalla, tra di noi c'era molto feeling e speravo che quest'anno ci saremmo messi insieme. Dopo ore ed ore di viaggio arrivammo, ero così agitata!
Appena scesi dal treno un gigante che probabilmente non sapeva l'esistenza di una doccia e di un rasoio continuava ad urlare "primo anno". Mi avvicinai ed intravidi il bambino. Tra me e Draco ci furono sguardi di intesa, arrivati alle scale Draco si avvicinò al ragazzo sfregiato.
Non riuscivo a sentire ma sapevo che Draco stava facendo il supponente con il ragazzino più famoso di tutto il mondo magico. Quando Draco torno infuriato allora capii subito, era stato rifiutato. La mgranitt ci accompagno dentro la sala grande per procedere allo smistamento. Ero a bocca aperta, le candele che fluttuavano sopra di noi erano centinaia, rendevano la sala più confortevole. Non seguii molto il rito, ero più concentrata ad ammirare l'architettura, quando urlò il nome di Draco, ed ovviamente, e per fortuna,era un serpeverde. Sentii il mio nome, l'ansia incominciò a salire,feci un respiro, il cappello mi si posò sulla testa e lo sentii bonfonchiare. A quanto capii era confuso sul mio smistamento. Sapevo benissimo che se non fossi stata serpeverde come tutti nella mia famiglia allora non sarei potuta tornare a casa, l'unico pensiero era la maledizione cruciatus che mio padre mi avrebbe lanciato.
Ad interrompere i miei presagi fu un urlo "serpeverde".

"Ama la vita che vivi e vivi la vita che ami"

~Bob Marley

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