POV:ISABEL
A quanto pare Harper lavora in questo locale. Bella storia..
Comunque qualche secondo fa, ci ha salutato tutti e messi in cerchio, ma manca Ashley, chissà dov'è...
"Hey ragazzi vi presento Clayton una mia amica"
parli del diavolo e spuntano le corna, arriva con accanto una ragazza che non ho mai visto, alta più o meno sul 1.70, bionda, occhi celesti, snella e con un vestito corto, scollato nero.
"Ciao sono Isabel"
sono ľ unica a parlare, non capisco il motivo, mi guardo intorno e tutti hanno un espressione strana di stupore, specialmente Ploy che è anche un po' arrabbiata.
Mi alzo e le tocco la spalla, sembra rilassarsi, meglio così.
"Vedete Isabel...Ashley...questa ragazza la conosciamo già da tempo, certo si può unire, ma l'atmosfera non sarà molto piacevole.
Detto questo iniziamo a giocare"
ci chiarisce qualcosa Harper
Nel ľ aria c'è così tanta tensione da poter essere tagliata con un coltello
"Inizio io"
dice Niall facendo girare la bottiglia. Escono Megan e Cole, si baciano e si riparte.
Dopo un po di giri in cui, Ploy ha baciato Harper, Ashley a Tayler e così via esco io per la prima volta.
"Vediamo...Isabel deve baciare...Davis"
dice Clayton, mi alzo lo bacio, lui prova a trattenermi, lo spingo via e sfoggio un elegantissimo dito medio.
Faccio girare la bottiglia...escono Ploy e Clayton. Quest'ultima si alza e la bacia.
"Lo so che ti manco e mi vuoi ancora"
esordisce la bionda baciando la guancia della corvina alla rossa "Ammettilo hermosa"
sussurra con voce sensuale, ma abbastanza alta da essere udita da tutti
Noto gli occhi di Ploy così verdi da far paura. È incazzata, ma non ne vedo il motivo. Che forse una volta erano fidanzate o qualcosa del genere?"Pensi davvero che dopo tutto quello che mi hai fatto passare, io voglia stare con te?
Mi hai abbandonata in un momento di bisogno, non ti sei preoccupata per me, per la mia sofferenza. Te ne sei andata lasciandomi sola, niente messaggi o altro. Ho smesso di esistere per te.
Poi quando uando sei tornata, ci siamo lasciate, perché mi ero stancata della tua continua assenza, e ora, dopo mesi, ti aspetti che ti ami di nuovo e che tu mi manca?
sbotta la rossa con alcune lacrime che le rigano il guancia ora di un rosso scarlatto
Vorrei abbracciarla, ma non riesco a muovermi, troppe domande in testa.
Clayton di tutta risposta la ribacia e le tira uno schiaffo in pieno viso che rimbomba per tutto il locale.
Ploy fa per saltarle addosso, ma viene fermata da Niall ed Harper.
"¡Hija de puta, vete a la mierda!
(Figlia di puttana, vaffanculo!)
Hai la fortuna che mi stanno tenendo, sennò quel tuo sorrisetto sarebbe già rovinato.
Ti aspetti troppo, mi ha fatto soffrire come se fossi una tua estranea!"
sbraita
Ha le vene del collo evidenti e il viso rosso dalla rabbia e bagnato dal pianto.
"Sai in quel periodo ti ho anche tradito" conclude ridendo la bionda, per poi allontanandosi da noi
Vedo Ploy cadere sulle sue stesse ginocchia, è distrutta, i due mollano la presa su di lei che rimane a testa bassa. Non ľ ho mai vista così, mi dispiace un sacco
"So che è difficile"
mi avvicino a lei
"No, tu non sai nulla, è inutile, non è niente che delle parole possono curare. Lasciami stare non voglio vedere nessuna fottuta persona"
mi respinge con rabba e sento una fitta al cuore
"Ma io volevo solo aiutare..."
"HO DETTO VIA, PORCA TROIA"
"FANCULO"
rispondo infastidita e dirigendomi al bar
"Ciao, cosa desideri??"
domanda la barman
"Un Martini, grazie"
mi siedo su uno sgabello
Delľ alcol mi farà bene dai
"Ecco a te, buona serata"
mi porge il bicchiere la donna
"Grazie anche a lei"
Ritorno dagli altri e Ploy è ancora lì, con malincuore guardo verso Ashley
"Ly voglio tornare a casa
"El aspetta" si avvicina "Ti devo ricordare chi ci ha portato?...Dobbiamo andare con Ploy e da come vedi non è nelle condizioni adatte"
sussura al mio orecchio
"Che palle...anche Harper sa guidare andiamo senza di lei"
"Si sa guidare, ma la dobbiamo per forza portare noi gli altri hanno le macchine piene"
sbuffo
"Harp vieni qui..."
Ashley spiega la loro idea
"Provo..."
si avvicina a Ploy
"Hey Lo dai è meglio se torniamo a casa"
prova a convincerla la celeste per poi aiutarla ad alzarsi******
"Ciao Lyy"
ľ abbraccio
"Ciao El"
Abbiamo appena accompagnato la mia migliore amica ora è il mio turno. Finalmente.Squilla un telefono...
"Si, si, d'accordo. Arrivo subito" dice Harper al telefono "Emm ragazze devo lasciarvi sole ho delle cose urgenti da fare e Ploy porta Isabel a casa" continua uscendo frettolosamente dalľ auto
"Mi ricordo dove abiti"
afferma quando stavo per aprire bocca...
POV:PLOY
Sono davanti a casa di Isabel che è appena scesa e non ci siamo salutate, ma e aspetto che entri.
"DOVE SEI STATA"
sento la voce di un uomo
"LASCIAMI STARE"
urla la rossa impaurita
Apro la portiera ed esco velocemente dalla macchina. Varco la porta e vedo un uomo tirarle uno schiaffo in pieno viso
"SONO TUO PADRE" continua lui
A vederlo meglio capisco che è brillo Isabel me ne aveva parlato quella volta È lui lo stronzo
"PADRE?! Essere un padre significa esserci nonostante tutto, guardare i propri figli come se fossero una parte di te. Purtroppo nel mio caso non è così, mio padre esiste solo nella mia mente: è l'idealizzazione di una figura che fino a quando c'era mia madre era concreta, ma dopo, non mi ha aiutato a rialzarmi e non mi ha spinto ad andare avanti. Tutt'altro, mi ha insultato, mi ha fatto autodistruggere, mi ha fatto pentire di essere nata, mi ha fatto pensare al suicidio... Nonostante tutto ciò sono ancora qui, provando tanta rabbia verso di te che sei un padre solo su carta. E quei documenti, quelľ ufficialità diventano sempre più velenosi col passare degli anni. Come se questa rabbia facesse fatica a uscire e mi corrodesse minuto dopo minuto, giorno dopo giorno.
Perché in fondo la nostra vita avrebbe potuto essere diversa, sicuramente migliore di quella che tu stai vivendo e di quella che io sto subendo e vivendo
Sai, essere deluso dalla persona che pensavi non ti avrebbe mai fatto del male è difficile. Saremmo potuti stare insieme....ma hai preferito della cazzo di droga, alcol e del fottuto gioco d'azzardo. Ora non mi resta che amare soltanto la tua idea, la possibilità che un giorno possa sentirmi figlia anche io di un grande uomo. Lasciandomi cullare ancora e ancora da questa pazza illusione"
si sfoga con delle lacrime che le rigano il volto
Il padre non muove un muscolo per diversi secondi, poi alza un braccio e gli molla un altro schiaffo.
Mi avvicino e lo sbatto al muro con rabbia.
"CHI CAZZO SEI ORA TE?!"
urla lui
"Una cogliona, ma non quanto te"
Prova a darmi un calcio, fallendo miseramente
"Senti non sono chi pensi io sia, ma ora o lasci stare Isabel o chiamo la polizia, vedi tu"
Mollo la presa e lui esce dalla casa
Mi accorgo nel frattempo che la rossa sta piangendo con in mano una busta bianca, che poi lancia via.
La prendo e sopra c'è scritto:
"Signor Way, buongiorno. La volevo informare che per il suo continuo tardare e rimandare il pagamento delle bollette, tra qualche giorno le sfratteremo casa per costruirci un'altra struttura.
Firmato
Agenzia Torney"Spazio autrice
Spero che la storia vi stia piacendo al prossimo capitolo✌✌
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Dal dolore a un amore
RomanceIsabel Way è una liceale di 17 anni, fidanzata con il miglior giocatore di football della scuola. Infatti è popolare, ma questo non la rende la più sicura di se stessa e ha qualche invidioso che le da fastidio. Però un giorno nel giro di circa 3 se...