CANZONE PER IL CAPITOLO:
STAY WITH ME - SAM SMITH
[ « Fanculo » invertii la rotta e camminai velocemente, quasi correndo. Poi iniziai a correre. Dovevo fottutamente trovarlo.
Questa notte avrebbe dormito lui al posto di Edward.]
Iniziavo a sentire un bruciore ai polpacci, che era sempre più presente finchè non diventò un vero e proprio dolore, ma non potevo fermarmi. Rallentai, feci qualche metro e riniziai a correre.
Arrivai all'angolo di prima e mi piegai sulle ginocchia mentre respiravo forte e con la testa alta guardavo attorno cercando quel Tomlinson.
« Dove cazzo? » mi misi di nuovo in posizione eretta, e iniziai a cercare nei vicoli vicini.
Poi lo vidi, piegato in un angolo al freddo, tremava, con gli occhi chiusi. I jeans neri strappati sulle caviglie, una felpa troppo larga e un paio di scarpe, apparentemente vans, nere.
« Ehi..» dissi toccandogli una spalla. Il ragazzo si svegliò per lo spavento e con gli occhi aperti iniziò a riprendere coscienza.
« Chi sei? Non farmi del male, ti prego, io..» si copriva con le braccia
.« Nono, sono io, non aver paura » alzò lo sguardo lentamente. « Andiamo » gli ripetei.
« Dove? » si alzò lentamente, ancora sfiducioso nei miei confronti.
« Al caldo a dormire » si alzò in piedi e mi girai, facendogli segno di seguirmi.
Aprii la portiera della macchina e entrai, lui entrò qualche momento dopo avendo la camminata più lenta della mia e le gambe più corte, infatti faceva fatica a starmi dietro. Appena fui a sedere accesi il riscaldamento.
« Dove andiamo? » mi chiese allacciandosi la cintura.
« A casa mia » dissi guardando la strada.
« Hummm.. okay! » si levò le scarpe e poggiò i piedi sul cruscotto.
« Ehi, che fai? » il mio tono minaccioso.
« Io..scusami.. » mise i piedi giù.
....
« Questa è casa tua? E' enorme» si guardava attorno, osservando ogni dettaglio.
« Humm..si....senti puoi dormire qui... » dissi mettendo una coperta sul divando.
« Okay, grazie.. »sentivo l'imbarazzo che si accumulava sui nostri visi.
« Okay.. buonanotte. » lo congedai.
Mi avviai in camera. Mi spogliai e buttai i vestiti su una sedia. Presi la mia agenda e guardai i miei programmi per la settimana.
"Martedì: chiama sorella di Ed per sentire per il regalo di compleanno.
Giovedì: cena con i genitori di Ed.
Venerdì: cercare casa con Ed.
Sabato: festa Ed!!" Chiusi il quadernino. Era troppo per me. Mi si spezzava il cuore.
"Può andare a fanculo, lui e tutte le cazzate che formavano la nostra storia, non ho mai creduto in noi". Le parole mi bruciavano sul petto, ancora fresche nelle mie orecchie. Avevo dato tutto, non avevo mai amato così tanto. Troppo amore allontana le persone, dovevo aspettarmelo. Quando si da troppo alle persone queste si abituano a essere amate e te lo mettono in culo.
Avessi potuto avrei urlato fuori dalla finestra, fino a perdere il fiato, fino a far uscire tutte le mie vene, fino a sentire male alla mascella. Avrei voluto correre per chilometri, veloce, con le gambe che non si fermavano. Fino a svenire. Fino a vomitare. Fino a non avere più fiato. Se solo avessi potuto.
Uscii dalla camera ed andai nel terrazzo della cucina ancora in mutande. Presi l'accendino dalla tasca ed accesi la mia sigaretta. Il freddo mi pungheva la pelle. Mi ricaldave sfregando le mie mani sulle braccia. Il telefono vibrò nella tasca. Vidi il numero della sorella di Ed. Quanto l'ho odiata.
"Harry." la sua voce troppo acuta mi penetrava le orecchie.
"Che cazzo vuoi?" il mio tono duro.
"Senti lo so che non siamo mai andati d'accordo ma, ti prego, devo parlarti del regalo di Ed, lo sai quanto ci tiene.."
"Non stiamo più insieme." il mio tono non cambiava ed era un bene.
"Si, okay, come ogni volta.." sbuffò. Che testa di cazzo. Quanto la odio.
"No, è finita. " restammo in silenzio.
"Ma il suo regalo... " ma è stupida?
"Io non lo amo, ne l'ho mai amato, potessi tornare indietro e cancellare tutto questo fottuto tempo perso con lui lo farei." non è vero. L'ho amato più di quanto io abbia mai amato qualcuno, farei di nuovo tutto da capo se potessi.
Restava in silenzio, me la immaginavo con la bocca aperta.
"Ma davvero pensavi che io lo amassi? Ahahah, veramente, per me era.. pff..una macchina per il sesso? Si una cosa del genere". La mia voce ferma e sicura mentre le lacrime mi segnavano il viso.
"Davvero? Harry? Dopo tutto quello che avete avuto?" la sua voce tremante.
"Si."
No.
"Harry lui era l'unico che poteva placare le tue crisi di.."
"Zitta..tu non sai un cazzo di me"
« Non hai freddo a star qua fuori nudo? » mi girai sentendo la voce del ragazzo. Che cazzo voleva?
"Harry...chi c'è lì con te?". Benedetto ragazzo.
"Te l'avevo detto che non l'avevo mai amato ma che era solo una macchina per il sesso, o no?" dissi con un tono maligno. Attaccò al telefono. Le mie stesse parole ferirono il mio petto.
Mi girai verso il ragazzo.
« Che vuoi qua? » ero girato di spalle.
« Come mai mi hai invitato a stare qua? A stare da te? » cercava il mio sguardo.
« Come ti chiami?» era la prima domanda che mi era venuta in mente per sviare l'argomento.
« Louis...tu?» mi chiede cercando ancora un contatto visivo.
Alla fine lo guardai. I suoi occhi erano così puliti, ma avevano una perversione nascosta dentro. Staccai lo sguardo, guardai verso i palazzi avanti a me, e contro il vento freddo la mia pelle combatteva con i brividi. Abbassai lo sguardo, buttai fuori il fumo della mia sigaretta. Ammiccai uno sguardo, guardandolo finalmente negli occhi.
« Harry ».
Ciao belline ✿
spero che questo capitolo vi sia piaciuto, cercherò di pubblicare un capitolo a settimana, mi farebbe piacere se questo mio impegno venisse ripagato con qualche vostra impressione.
Un grande bacio
Becca ☀
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The sun that dies to let the moon breathe
Fanfiction"Harry, lascia che ti racconti la storia del sole che amava così tanto la luna che moriva ogni notte per lasciarla respirare"