𝐑𝐨𝐬𝐞𝐬 & 𝐓𝐡𝐨𝐫𝐧𝐞𝐬.

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𝑨𝒎𝒂𝒎𝒊 𝒐 𝒐𝒅𝒊𝒂𝒎𝒊, 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂𝒎𝒃𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒂 𝒎𝒊𝒐 𝒇𝒂𝒗𝒐𝒓𝒆. 𝑺𝒆 𝒎𝒊 𝒂𝒎𝒊, 𝒔𝒂𝒓ò 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒏𝒆𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆... 𝒔𝒆 𝒎𝒊 𝒐𝒅𝒊, 𝒔𝒂𝒓ò 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.
•𝑾𝒊𝒍𝒍𝒊𝒂𝒎 𝑺𝒉𝒂𝒌𝒆𝒔𝒑𝒆𝒂𝒓𝒆





I giorni e le settimane trascorrevano serenamente ed il Conte aveva cominciato a provare simpatia per quell'umana tanto curiosa.
Lisa si alzava relativamente presto, si concedeva una bella colazione a base di pane e latte, subito dopo la vedeva correre da una stanza all'altra trasportando maree di tomi pesantissimi. Più pesanti di lei.

Quella donna non sembrava volersi arrendere. Era instancabile.
Vlad l'aveva messa alla prova, voleva vedere con i suoi occhi se avrebbe retto la pressione. Studiare per diventare medico era arduo, ci voleva dedizione e soprattutto impegno.
Doveva dimostrare di volerlo davvero ed essere pronta a tutto pur di riuscirci.
Ma lei riusciva a meravigliarlo in ogni singola cosa facesse.

I suoi passi li poteva udire da ogni angolo del castello, la sua voce mentre leggeva lo rilassava.
Finalmente quell'enorme inferno sembrava aver ripreso vita con la sua presenza, ma quella voce che come una melodia echeggiava nell'atrio e nelle varie stanze, svanì velocemente dopo pochi giorni.

Lisa faceva di tutto a quanto pare pur di evitare di far percepire anche solo i suoi lievi sussurri mentre era concentrata a studiare, ma solo vari sguardi indispettiti attendevano il padrone di casa, e tutto questo per una banale (o almeno secondo Vlad era considerabile in tal modo) discussione.
Capì subito che quel suo cambio di umore altro non poteva essere dato da quell'incomprensione... o meglio, forse non era un'incomprensione.
La bionda che già aveva provveduto a nutrirsi da sola con le sue scorte per i seguenti giorni dal suo arrivo, una volta finito ciò che aveva con sé, porse il dubbio al vampiro su come funzionasse al castello per avere del cibo.
Domanda quasi ingenua da porre ad un antico vampiro, non vi erano di certo cuochi o camerieri a servire cibo umano quando nessuno vi abitava se non lui, che meno di tutti aveva bisogno di mangiare.
All'insistere della giovane però, Vlad si accorse troppo tardi del suo peccato di superbia e gli rivolse un altezzoso
« Non rientra nei miei doveri badare ai vostri frivoli bisogni umani. » come risposta.

Non a caso lei gli rese pan per focaccia nei seguenti giorni, e Vlad nel tentativo di convincersi del suo essere distaccato ed insofferente, preferì ignorare quella situazione che ammettere di essersi rivolto in modo poco rispettoso, soprattutto ad una signorina.
Ed i giorni si susseguirono in tal modo finché la donna non scagliò con tutta la sua grazia ed al contempo forza, l'ennesima freccia dal suo arco, che purtroppo per l'ego del vampiro erano fin troppo giuste in quel caso.
Infatti, Vlad che pur non ammettendolo a se stesso, aveva un'immensa voglia di riuscire a collegare di nuovo i loro due animi in uno scambio di parole, anche fosse dei più banali.
Ricercava in quei giorni che tornavano ad essere pian piano sempre più vuoti, un modo per conversare e poter riascoltare la sua voce, ma nulla faceva destare la giovane dal suo intenso studio, finché il vampiro non si concesse di ricadere in una domanda alquanto stupida, le chiese se sapesse dove fossero le sue scorte di sangue; la risposta secca e pronta non tardò ad arrivare e la dolce voce di lei, pronunciò quelle esatte parole ma riferite sta volta a lui.
« Non rientra nei miei doveri badare ai vostri frivoli bisogni da vampiro. »

Altro non poté dire e pensare che "Touché."
Per questo motivo adesso, Vlad, il più antico vampiro temuto da tutti e profondo conoscitore di scienze, medicina e tutto ciò che riguardava i più nascosti misteri del sapere si ritrovò a sbucciare patate nel tentativo di farsi perdonare da quella donna mortale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 17, 2022 ⏰

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒎𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒊'𝒍𝒍 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒕 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒚𝒐𝒖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora