10. Sgohi

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Quando una strega incarna il proprio amore, la sua energia diventa magnetica e il suo senso di possibilità diventa contagioso.
(Dacha Avelin)

L'E C O  del corno da caccia, utilizzato per segnalare le emergenze, non aveva ancora abbandonato le orecchie di Levi quando questo schizzò fuori dalla sua casa ancora completamente nudo, per poi trasformarsi nella sua forma lupina e guardarsi intorno alla ricerca del pericolo.

Vide donne e bambini correre velocemente in direzione del rifugio, un bunker sotterraneo a cui si accedeva tramite aperture sotterranee nascoste in tutto il villaggio. Invece, tutti i lupi che avessero compiuto almeno sedici anni avevano già assunto le loro sembianze animali.

Erano pronti a combattere, a morire se necessario, per il loro branco.
Erano nati per questo, tutti loro.

Non sembrava che ci fosse alcuna minaccia, tutto era incredibilmente tranquillo.
Forse troppo. Neanche durante la notte c'era tutta quella pace.

«Che sta succedendo?», domandò Nimue, appena uscita dall'abitazione dell'Alpha. Il capobranco si voltò verso di lei, poi ringhiò dopo aver notato quanto poco fosse vestita visto che per la fretta, la ragazza aveva indossato solamente una felpa di lui che aveva trovato nella camera da letto. «Non iniziare.»

Il lupo ringhiò ancora, questa volta per far sì che i suoi gregari si mettessero velocemente in azione.
In contemporanea, Adahi, che se ne stava fedelmente arrotolato intorno al braccio della sua strega, sibilò ripetutamente.

«Sono i Vuoti, sente la loro presenza», spiegò lei, traducendo il linguaggio dell'animale. Levi annuì, per poi fare un cenno verso la casa. «Non credo proprio. Mi hai cercato per combattere, non per nascondermi», rispose tranquilla, facendolo sbuffare.

Non era facile per Nimue interpretare i messaggi che Levi stava cercando di inviarle; la forma lupina di lui non gli permetteva di comunicare a voce, e senza un legame più profondo non potevano comunicare mentalmente.
Decise di interpretare quell'ultimo grugnito come una deposizione di armi da parte del ragazzo, nonostante sapesse per certo che non era così.

«E non credere che rimarrò nelle retrovie, starò in prima fila», aggiunse, un po' per ribadire il concetto e un po' per irritarlo. «Al tuo fianco», concesse infine, con un sorrisetto.

Lui la guardò un'ultima volta, poi lanciò un potente ululato e corse via.

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Si era trattato di un'imboscata.

I Vuoti li avevano attirati nella boscaglia, in un punto molto più facilmente raggiungibile rispetto al villaggio.
Avevano avuto l'astuzia di agire in tal modo cosicché potessero godere della superiorità numerica e del vantaggio di organizzarsi in anticipo.

Questo era stato il principale motivo per il quale i lupi, all'inseguimento della scia di fetore lasciata dalle creature, erano stati colti alla sprovvista.

Ululati di dolore, di richiesta di aiuto, di paura.
Alberi che venivano distrutti, corpi che impattavano contro il suolo.
E poi l'odore ferroso del sangue.

Dopo parecchi momenti in cui l'Alpha credette di non riuscire a trovare una soluzione per il suo branco, che subiva in modo pesante l'attacco dei Vuoti, la situazione si ribaltò.

Levi la percepì, prima ancora di vederla arrivare.
Una folata di autunno, cannella e freschezza avvolse il suo olfatto mentre il pesante rumore di un battito di ali distoglieva l'attenzione di tutti dalla battaglia.

After DuskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora