p r o l o g o

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Stavo dormendo beatamente nel mio letto, quando all'improvviso mi sentii tirate giù per i piedi e sbattei contro il pavimento freddo della mia stanza

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Stavo dormendo beatamente nel mio letto, quando all'improvviso mi sentii tirate giù per i piedi e sbattei contro il pavimento freddo della mia stanza.

Alzai di scatto il busto arrabbiata per capire chi fosse stato e vidi che la colpevole era, ovviamente, mia cugina Tonks.

«Per Salazar perché diavolo l'hai fatto?» le sbraitai contro.
«Semplice, stavi dormendo e devi andare a Diagon Alley a comprare il materiale per il tuo terzo anno ad Hogwarts! E sappiamo entrambe che non ti saresti svegliata mai con le buone maniere» disse scrollando le spalle e aiutando ad alzarmi da terra.

«Potevi farlo anche con un po' più di tranquillità, non credi?» chiesi ironica iniziando a prendere dei vestiti per uscire «e comunque chi mi accompagnerà?» domandai con la faccia dentro l'armadio, lanciando i vestiti per aria.

«Lo farò io, con estremo piacere. Hai bisogno di stare in compagnia in questo periodo» mormorò
«E sentiamo, mia carissima Nymphadora, perché dovrei avere una guardia del corpo?» chiesi sarcastica uscendo dalla cabina armadio.

«Perché, beh perché ecco, t-tuo padre è riuscito ad evadere!» esclamò lei tutto d'un fiato, guardando i suoi piedi.
«Ok, non credo lo stesso di aver bisogno di qualcuno che mi accompagni ovunque vada!» replicai
«in fondo, è pur sempre mio padre, che potrebbe mai farmi? No?» dissi ridendo.

«Hai ragione, ma ti accompagnerò lo stesso, quindi chiudi la bocca, vestiti e scendi a fare colazione» esclamò uscendo dalla stanza, ma prima che potesse uscire urlai
«Ai tuoi ordini Nymphadora!»

Non appena pronunciai quell'ultima parola, tornò indietro e si avvicinò a me, con i suoi capelli color gomma da masticare ormai diventati rossi fuoco.
«Non chiamarmi più Nymphadora o chi dovrai temere, sarò io!» sbottò.

Odiava quando la si chiamava in quel modo, non le era mai piaciuto il suo nome. Preferiva essere chiamata solamente con il suo cognome: Tonks.
«Va bene ma ora calmati arrivo» dissi alzando le mani in segno di resa.

Presi un paio di jeans neri, un maglione anch'esso nero con una fantasia bianca e lasciai i miei lunghi capelli lisci e neri come la pece sciolti. Presi la borsa e la mia giacca di pelle e corsi giù.

Una volta arrivata al piano di sotto, trovai i miei zii e mia cugina intenti a fare colazione. Presi posto accanto a quest'ultima e mia zia Andromeda poggiò una tazza di cappuccino e un piatto di pancake di fronte a me.

Iniziai a ingozzarmi, avevo fretta di andare. Dovevo incontrarmi con la mia migliore amica, Pansy e non volevo farla aspettare.

«Carina! Non mangiare così, è maleducazione!» esclamò mentre sorseggiavo il mio cappuccino.
Posai giù la tazza e risposi guardandola «Pansy mi sta aspettando, non posso farla ammuffire all'entrata!»

«Sai che non sono d'accordo sul fatto che tu frequenti la figlia dei Parkinson. Sono dei Mangiamorte» disse in disaccordo mia zia
«Ma zia Andromeda, in qualche modo devo sopravvivere ad Hogwarts! Sono una Serpeverde e devo uscire con quelli della mia casata, mica posso andare in giro con dei Grifondoro!» sbottai innervosita.

«Invece è quello che dovresti fare! Loro non sono al servizio di Tu Sai Chi!» esclamò posando anche lei la sua tazza.
«Aspetta un attimo, ci sono le eccezioni! Papà a quanto pare lo era!» urlai arrabbiata.
«Non ti permetto di parlare così del tuo stesso padre! È rinchiuso ad Azkaban ingiustamente, lui non ha commesso niente. Ne sono sicura!» replicò

«Forza andiamo Carina, farai tardi così» intervenne Tonks, guadagnandosi uno sguardo di ringraziamento da parte mia.
«Si hai ragione, ci vediamo dopo» dissi alzandomi e uscendo di casa.

[...]

Io e Tonks eravamo ormai arrivate a Diagon Alley, una volta lì andai in contro a Pansy che mi stava aspettando davanti "Il Ghirigoro" dove avremmo dovuto comprare i nostri libri.

«Carina, finalmente! Ti sto aspettando da mezz'ora!» sbraitò correndomi incontro abbracciandomi.
«Scusa, mi sono svegliata tardi e ho perso tempo a litigare con mia zia, di nuovo» dissi alzando gli occhi al cielo.

Vidi con la coda dell'occhio mia cugina venire verso di noi.
«Io ti aspetto all'entrata ok? Quando hai finito vieni qua. Ci vediamo tra un po' felpatina» disse indicando il luogo d'incontro.
«A dopo Nymphadora» risposi prendendo Pansy per un braccio e portarla verso i vari negozi di Diagon Alley.

Dopo ore passate di negozio in negozio, si fece pomeriggio e così iniziammo ad incamminarci verso l'uscita.
«Dai che è tardi, voglio andare a casa a riposarmi che domani abbiamo una giornata impegnativa!» esclamai sfinita
«Hai completamente ragione, andiamo!» replicò ridendo, seguita anche da me.

Mentre stavamo ridendo e scherzando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
«Stai attento lurido- Malfoy? Seriamente?» dissi scioccata e al contempo infastidita dalla presenza di quel biondo ossigenato insopportabile.

«Black! Non pensavo che certi traditori del proprio sangue fossero ammessi qui, evidentemente qualsiasi tipo di feccia può entrare!» esclamò ghignando. Pansy lo guardò provando a dire qualcosa ma fu interrotta da me.

«Sai Malfoy, le tue parole non mi toccano più, puoi insultare me e la mia famiglia quanto vuoi ma non riceverai nessuna, e dico nessuna reazione da me» dissi avvicinandomi a lui. Eravamo a un centimetro di distanza, sentivo il suo fiato sul collo.

«Tu schifosa traditrice, come osi!» replicò sfoderando la sua bacchetta, facendola uscire anche a me. Pansy corse in mezzo a noi due, bloccando ogni possibile incantesimo.

«Ragazzi! Quand'è che la smetterete di punzecchiarvi? Siete nella stessa casa, smettetela di insultarvi dalla mattina alla sera, sono stanca di bloccare le vostre litigate!» sbottò la ragazza davanti a me.

«Hai ragione Pansy, scusa» sussurrai abbassando lo sguardo.
«Mh, per ora hai vinto tu Carina. Vedremo ad Hogwarts» replicò il biondo con il suo solito ghigno.

«Sai che c'è Malfoy? Ci siamo insultati sin dal primo giorno del primo anno, credo che possiamo anche permetterci una tregua, non pensi?» domandai allungando la mia mano verso di lui, in attesa che la afferrasse, cosa che successe dopo alcuni secondi di riflessione.

«Bene Black, penso che possa andare bene» rispose sorridendo, non capii perché ma mi sembrava il sorriso più sincero che egli avesse mai fatto.

E in quel momento non potevo sapere, che quello sarebbe stato il sorriso di cui mi sarei inaspettatamente innamorata.

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Ecco a voi il prologo della storia! Non so con quale frequenza riuscirò ad aggiornare, ma spero il prima possibile.
Fatemi sapere che ne pensate nei commenti e se vi è piaciuto lasciate una stellina!

girl on fire ✧ Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora