II

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Era notte fonda e tutto sembrava oscuro. Un lupo, con il pelo bianco candido, immacolato, e di dimensioni gigantesche, stava da solo e annusava qua e là alla ricerca di qualche preda, quando un altro branco di lupi, avendo sentito che qualcosa aveva invaso il loro territorio, iniziarono a corrergli dietro per aggredirlo. Il lupo inizio a correre più veloce della luce inseguito da questo branco, quando vide che davanti a se c'era un precipizio, allora accelerò e balzò. Il preci pizio non era cosi grande per un lupo del genere. Da dietro arrivò una civetta, anch'essa di grandi dimensioni, ed insieme si avviarono verso l'altra sponda del precipizio. La lupa continuò a corre sempre più lentamente e quando si fermò la civetta si posò vicino a lei, da li ripresero le loro forme umane, un lampo avvolse i corpi degli animali e che divennero due ragazze, amiche per la pelle. Georgia e Ami si guardarono e iniziarono a ridere -Mi hai fatto prendere uno spavento quando sei arrivata all'improvviso da dietro. Non pensavo fossi tu.-

-E tu mi hai fatto prendere uno spavento quando ti sei buttata dal precipizio, quindi siamo pari-, ed insieme tornarono a casa. Quando furono a casa i loro amici, Royal, Sheridan e Christopher, le aspettavano sul divano.

-E' questa l'ora di tornare a casa?! Sono le due di notte ci stavamo preoccupando!- Royal era sempre così, il papà della situazione.

-Non sgridate me, ma Georgia, si è buttata da un precipizio e si è salvata per miracolo- Ami si girò ed alzò le mani.

-Mi stavano attaccando dei lupi! Cosa potevo fare? Farmi sbranare? No, allora non rompete- dissi.

-Ok, l'importante è che siete tornate sane e salve a casa, ora finiamola di litigare, volete sedervi o andate a dormire?- chiese Royal, ancora arrabbiato. Ami si sedette mentre io decisi di andare a dormire. Arrivata in camera e mi sdraiai sul letto, mi misi il pigiama e mi infilai nelle coperte iniziando a pensare a cosa gli ricordasse quel castello. Entrò Christopher e si allungo con lei nel letto -Cosa hai fatto? Ti vedo strana.-

Non risposi subito. In quel momento pensavo ad altro. Non riuscivo a ricordare niente

-Ti ricordi qualcosa del nostro passato? Qualcosa che abbiamo fatto? Qualche posto in cui siamo stati?- gli chiesi.

-No, non ricordo niente, ma non perché non voglio ricordare ma perché abbiamo deciso di dimenticare tutto e pensare solo al futuro.- era vero, avevamo deciso di non pensarci e per molto tempo l'avevo fatto ma ora volevo sapere cosa era successo di cosi sconvolgente per dimenticare. Era passato tanto tempo dall'ultima volta che avevano parlato del passato. Guardò Cristopher, lo baciò e si misero a dormire. Non capivo perchè non ricordassi niente. So che c'entrava qualcosa la loro mutazione. Mi ricordavo della leggenda di una pietra, poi di una battaglia e un'aquila. Non riuscivo a collegare queste tre cose ma ero disposta a cercare informazioni e ci sarei riuscita.

___

Il mattino seguente mi svegliai con un leggero mal di testa ed andai in cucina per mangiare qualcosa. Cristopher stava preparando la colazione.

-Cameriere un cappuccino per favore.- Cristopher rise.

-Subito signorina.- iniziammo a ridere ed mi avviai verso le altre camere per vedere cosa combinassero gli altri. Aprii la porta dell'altra stanza e vide Ami allungata sul letto con Royal da una parte e Sheridan dall'altra. Ami apri gli occhi e si alzò senza svegliare nessuno dei due per fortuna e venne ad abbracciarmi.

-Cosa è successo ieri sera?- gli domandai.

-Non ricordo molto, ricordo solo che eravamo sul divano a vedere un film e poi non so più niente.-

-Non sei molto intelligente per essere una civetta.- cominciai a ridere facendo svegliare anche Royal e Sheridan.

-Cos'è tutto questo baccano? Sto cercando di dormire.- Royal di prima mattina non è molto socievole.

Si alzarono ancora mezzi addormentati e ci seguirono in cucina dove Cristopher stava facendo le uova. Cominciai ad apparecchiare la tavola aiutata da Ami e mangiammo in silenzio ascoltando il telegiornale. Fu tutto molto veloce. Sparecchiammo e riempimmo la lavastoviglie. Mi girai e cominciai a correre.

-Un bagno è il mio!- urlai e mi chiusi dentro sentendo gli altri lamentarsi. Pivelli.

Mi lavai e mi vestii. Gli altri continuavano a bussare sulla porta dicendomi di far veloce ma non li ascoltavo. Quando uscii Royal si infilò dietro di me ed entro in bagno mentre Sheridan faceva la stessa cosa ma nell'altro bagno. Io ed Ami ci sedemmo sul divano con Cristopher mentre aspettavamo che i due nerd si sbrigassero. Andarono a prepararsi in fretta e furia. Volevamo uscire per fare una passeggiata uscire a fare una passeggiata ma arrivati alla porta un piccione che si poso sul davanzale della finestra sbattendo il becco sul vetro. Ami andò per scacciarlo ma si accorse che il piccione portava con se un biglietto

-Ragazzi è un piccione messaggero. Non credevo esistessero ancora.- Ami lo perse e inizio a leggerlo:

'Cari amici,

volevamo avvisarvi che ci è arrivato una strana lettera ed abbiamo bisogno del vostro aiuto per capire cosa significa. Non siamo riusciti a rintracciarvi per giorni e ci siamo preoccupati. Questo è l'unico sistema che abbiamo trovato per avvisarvi, proprio come facevamo un tempo. Dovete tornare il prima possibile. Le cose stanno cambiando di nuovo. Voi non ricordate sicuramente tutta la storia ma noi si ed abbiamo paura. Per favore venite qui per aiutarci.

Tanti saluti dai vostri parenti e amici. Speriamo di rivedervi presto.'

-Il mittente è un certo Aurelio-

-E' mio zio- Royal sembrava davvero confuso. Perché mandare un piccione quando esistono i cellulari?

-Non pensavo che si ricordassero di noi. Sono ormai tre anni che siamo partiti dalla Scozia. Non li vediamo da allora.- Cristopher leggeva il biglietto con uno sguardo attento, cercando di capire qualcosa in più.

-Se ci hanno mandato un piccione significa che la situazione è grave.- Ami e Royal si voltarono verso di me e mi guardarono un po' confusi.

-Oppure vuoi dire che sono diventati completamente pazzi. E' meglio se andiamo adesso o faremo tardi per l'autobus.-

-No, Royal. E' la nostra famiglia. Ragazzi dobbiamo andare ad aiutarli, forse è qualcosa di importante. Non ci hanno mai contattato se non per le feste ed ora che è arrivato un biglietto così non andiamò a capire cosa sta succedendo?-

-Senti Geo, non credo che dobbiamo preoccuparci per così poco. Abbiamo una nostra vita qui. Abbiamo deciso di dimenticare il passato tanto tempo fa e...

-Abbiamo deciso di dimenticare il passato, ma non la nostra famiglia. Io vado, con o senza di voi.-

-Ragazzi, Geo ha ragione.- Ami prese le mie difese, -Davvero vogliamo abbandonare la nostra famiglia? Royal è tuo zio. Non sapevo neanche che avessi uno zio. E poi volevamo tornare comunque in Scozia per un viaggio. Prenderemo due piccioni con una fava.-

-Non lo so....- ora lo sistemo io.

-Senti Royal, fottitene del tuo lavoro, fottitene delle ragazze di qui, fottitene di tutto questo. Loro hanno bisogno di noi e non non vogliamo andare?-

Royal si prese la testa fra le mani e cominciò a scuoterla. -E va bene. Mi avete convinto.- io e Ami lo abbracciammo e si unirono anche Sheridan e Cristopher. Un abbraccio di gruppo. Chi lo avrebbe mai detto.

-Ok, ora basta, staccatevi.- Royal cominciò ad allontanarci e noi scoppiammo a ridere. -Quando partiamo?-

-Tra due giorni? Almeno avremo il tempo per prepararci.-

-Scusa Geo, ma con cosa andiamo?- chiese Cris

-In che senso?-

-Nel senso che andiamo con l'aereo o ci trasformiamo?-

-Usiamo l'aereo, che domande.-

Cominciammo a toglierci la giacca e ad avviarci nelle nostre camere. In teoria io e Ami dormiamo insieme e gli altri nell'altra stanza ma ogni sera ci scambiamo quindi i nosti vestiti sono un po' ovunque.

-Facciamo queste valige.- Ami era euforica. Voleva tornare in Scozia da tanto tempo.

Tornerò di nuovo li, alle Highlands, in Scozia.

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Spero che questa storia vi piaccia.

Gio. xx

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