Bisco Jolly Christmas!

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Inquadriamo la giornata:

Ventiquattro dicembre, Santa vigilia -
Io e il mio giovane fratello andiamo in cerca del magico villaggio di Babbo Nachele¹, anche noto come occasione fieristica per l'esposizione dell'artigianato locale.

Una cosuccia simpatica, vero? Non fosse per il sito irraggiungibile, out da oltre una settimana, e per la cappa di oscurità che pare avvolgere ogni informazione. Addirittura il nodo non risulta meno intricato neanche chiedendo alla semi istituzione locale, meglio nota come nonna Rosa.

Dunque, dopo ben quattro giorni con ecoscandaglio alla mano riusciamo a trovare il villaggio - finalmente - e una volta giunti lì, a sostituzione del caro Babbo, troviamo l'Expo del salame dei Nebrodi; Jingle Bell in sottofondo, perché la buona musica favorisce l'appetito, e un palchetto vuoto colmo di tristezza. Mancava perfino la voce di Michael Bublé, oramai devota al periodo festivo per eccellenza. Imperdonabile.

Tristi e demoralizzati ci spostiamo verso la libreria di quartiere, decisi a non perderci d'animo.

Scelta sbagliata!
Arrivati in libreria troviamo una tra le possibilità più fastidiose che qualunque negozio possa offrire: la commessa stalker. La stessa che segue ogni tuo passo, addestrata a riconoscere il labiale e a sostituire l'ombra dei clienti, sempre al fine di poter chiedere - ancor prima di poterlo pensare: "ha bisogno di aiuto?"

Il risvolto:

Fin qui sembrerebbe tutto normale, dopotutto cosa c'è di strano in una commessa intenta a svolgere il proprio lavoro? Ovviamente nulla, escludendo un lieve sottinteso sempre più soffocante: "quindi, vuliti accattari² sì o no?" Trasposizione autoctona del più semplice: "siete interessati? Lo incartiamo noi o prendete busta e fiocchetto a parte?"

Al ché tentiamo ancora di risollevare il nostro morale, essendo questa libreria provvista di giochi da tavolo e dato l'arrivo del cenone, chiediamo: «avete Risiko?»

«Sì, abbiamo Risiko!» È allora che la nostra eroina si appropria di scaletto e afferra lo scatolo del gioco dal ripiano alle nostre spalle, poi giunge dritta al sodo: «con lo sconto viene cinquantuno».

«Ah, c'è lo sconto...», e Nicola mormorando aggiunge: «che culo!» Poi ritratta, giovane e tirchio come si addice alla sua età, prepara la ritirata.

«Mhm, però mi sa che non ci arriviamo anche con tutto lo sconto. Ci tocca tornare in settimana, tanto questo è il periodo della tombola! Risiko dovremmo riuscire a trovarlo ancora».

Detto questo sorride, saluta mentre la commessa sembra sul punto di ribattere, afferra il mio braccio e trascina entrambi fuori. Poi parte al trotto fino all'ingresso del panificio sotto casa.

«Oh, frena Trottalemme³! Mi vuoi spie-»

«Su Amazon costa la metà, ed è seriamente scontato. Mi siddìa⁴ spendere a buffo!» Di fatto, Nicola mi sta solo informando della sua scelta, poi farà tutto senza chiedere consiglio.

Morale della favola: mai provocare le tasche di un diplomato sotto il credo di zio Paperone.

A quel punto, con la sgargiante insegna del panificio S.Lucia giusto a fianco, circondati da luminarie che cozzano fra loro peggio della semola nell'impasto per la pasta frolla, Nicola sbuffa.

«Oi, Bilba Baggins, ti va di entrare? Prendiamo il pane per oggi e due biscotti», il tono è sconsolato, l'espressione anche peggio, ma tutto sommato non posso dargli torto.

«Prendiamo 300g di biscotti al latte?»

Annuisce lui, o per meglio dire: disarticola l'osso del collo e sembra imitare i pupazzetti dal testone dondolante.

«Sì, la dieta la posticipiamo all'anno prossimo!»

E con quest'ultima affermazione, biscotti furono!

Perla della fortuna:

Se hai un biscotto è terno al bilanciotto.

*

Babbo Nachele¹: citazione al Sig. Natale di "Nightmare Before Christmas"

Vuliti accattari²: volete comprare?

Trottalemme ³: mitico destriero e compagno d'avventura di "Cocco Bill", dal fumetto (poi serie) di Jacovitti.

Siddìa⁴: dal verbo "siddiari", indica noia o fastidio

Jurnata rutta, rùmpila tutta!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora