chiaturu

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"Tz, aiaiu.." Uno schiocco di lingua sui denti superiori e un ululato. Una presa di posizione incontrastabile. Uno sputo alla propria intelligenza. Questo è quello che ha sentito Alessio stamattina. Insopportabile. Ma tanto che ci può fare? Una minchia.
Lo pensa pure Orazio, che da ragazzo più grande con: SH, dieci centimetri in più, già due/tre ficcate all'attivo se ne sbatte completamente di quello che può provare un chiaturu come Alessio, e per tanto gli unici pareri che ascolta prima di agire, in generale, vanno dal cazzo al sistema nervoso, passando per la pancia e per le mani.

Alessio, però, tanto chiaturu non è; vive a Gela da 14 anni, è figlio unico di un carcerato e di una donna delle pulizie quando va bene, sennò lo è di una ludopatica del bingo. Ha appena preso la Terza Media alla Paolo Emiliani Giudici e quando serve aiuta al porto suo zio 'Bcenzo.
Come abbia fatto a prenderla senza lasciare anni per strada non lo sa nemmeno lui, visto che per strada ci lascia sempre la testa, le scarpe e il tempo, troppo tempo.

A volte, se non è per il tramonto, dimentica di tornare a casa.
Tanto per mangiare, va quando gli scoppola alla Brace: chiede un pezzo, promette che passerà suo nonno a pagare e se ne va, campando della generosità dei proprietari. Oppure, entra alla Crai, infila quello che vuole nel Napapijiri e si smaterializza. Però non è un ragazzo completamente perso.
Certo, a volte fuma anche cose che non deve, prende per il culo qualcuno un po' più rincoglionito ma alla fine è tranquillo e sa controllarsi, la maggiorparte delle volte...

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