non potrei mai dimenticare quella gelida sensazione di vuoto che mi rapì
- stavo leggendo quando mi giunse la notizia che Coralie ed Edurne avrebbero avuto una bambina. avevano rispettivamente 20 e 23 anni quando accadde il tutto, ma, in fatto di vita, ne sapevano più di tutti. giravano molte storie su di loro: alcuni dicevano che le cose che raccontavano erano menzogne, altri che si ricordavano delle vite precedenti. alcuni arrivavano anche a dire che erano messaggeri Dio. ma te la dico io la verità, piccola mia. Coralie era nata da una famiglia molto agiata, come Edurne. i loro genitori si erano accordati per farli sposare, cosa che non andava molto a genio alla ragazza all'epoca sedicenne, per il semplice fatto che voleva prima conoscere l'uomo con cui si sarebbe maritata. allora, i due, si misero d'accordo di, una notte, scappare. abitarono per circa 6 mesi in una piccola villetta in campagna. impararono l'uno dall'altra, lei a lottare e lui a badare alla casa. senza nessun privilegio. nel frattempo, in loro nasceva una fiamma. il giorno della dichiarazione arrivò per caso; senza nessun pensiero alle conseguenze. nel frattempo, le rispettive famiglie fecero unire me e Idoya. ho sempre invidiato e per sempre mi pentirò di non aver seguito mia sorella quando ne ho avuto l'occasione. quindi, i due non sono né streghe, né messaggeri; sono semplici persone che hanno dovuto imparare a vivere da soli. -
queste erano le parole che la cara zia Iliana mi aveva inculcato nella testa fin da piccola. Illy, ha i capelli bianco aria, occhi grigi e piccole labbra rosacee. le sue caratteristiche, come d'altronde tutti qui sul pianeta Natura, sono lo specchio del nome. come esso la definisce "aria dolce", lo fanno anche i piccoli segni verso l'esterno degli occhi: due piccole onde tatuate di colore bianco. le Incisioni di Madre Natura spuntano pochi istanti dopo la nascita e determinano il simbolo protettore del pargolo. mamma Coralie ha due conchiglie e papà Edurne dei fiocchi di neve. io invece mi chiamo Thea, ho dei piccoli soli che sono rispecchiati dai capelli dorati e dalle pupille color paglia.
oggi devo andare alle serre dai miei nonni materni per fare ordine e dare un'occhiata alle piante. lì posso accuratamente studiare tutti i fiori e le piante coltivabili su Natura, tranne una specie: i girasoli. questi ultimi vengono chiamati "fiori traditori" perché si racconta che essi erano innamorati del Padre Sole, compagno di Madre Natura. un giorno superarono il limite, spingendolo a tradire. quando la genitrice lo venne a sapere, li esiliò da questo pianeta. una parte di Padre Sole non era molto d'accordo per la reazione da lui definita degenerata; allora per anni aspettò una creatura fidata per riportarli in segreto. l'anno scorso, il giorno del mio 15esimo compleanno mi arrivò una lettera di natura maggiore, che poteva essere letta solo da chi doveva riceverla. ero io, la prescelta. nel giro di due giorni, io e Padre divenimmo complici. ero onorata da questa cosa e euforica allo stesso tempo. ero una privilegiata; nessuno poteva osservare e studiare con i girasoli, sentire le loro storie. anche i ricordi che raccontavano i gelsomini e ill glicine non erano male, ma le loro avevano un qualcosa di diverso. nessuno era mai uscito da Natura. tranne loro.
ero a metà strada quando vidi Dimas. con il suo metro e 70 cm, "tramonto" mi stava venendo in contro. i capelli rossi risplendevano e gli occhi arancioni brillavano. siamo migliori amici fin da piccoli. abbiamo alcuni interessi comuni, come la biochimica, l'organica, la lettura, la scrittura e tanti altri. per questo quando vado alle serre mi segue sempre, non so come riesca a beccarmi nei momenti giusti, ma alla fine mi scrocca sempre un invito. la nostra amicizia ha certo cose molte particolari, come il fatto che per il mio 14esimo mi regalò una villa dicendomi che il vero regalo era che lui sarebbe venuto a vivere con me, ma anche tratti comuni. abbiamo un saluto molto, ma quando dico molto intendo moltissimo, complicato. una notte, era circa l'una, venne in camera mia a svegliarmi. dopo avermi quasi schiacciato con la sua ""delicatezza"", mi disse che aveva fatto un sogno strano e che dovevamo inventare un saluto. non stetti neanche a chiedergli il collegamento tra i due fatti, tanto ormai lo conoscevo, avrebbe iniziato a dire cose tipo: si, no, ma e poi mi sarebbe saltato addosso per farmi il solletico finché io non avessi ceduto. allora mi alzai dal letto, andammo in cucina e bevemmo un caffè così per non addormentarci. nulla dire che non ci ricoricammo più.
(il secondo capitolo arriverà...)
STAI LEGGENDO
Offrendoti il sole
Adventureuna giovane ragazza, discendente da una ricca famiglia, prova a vivere in un mondo in cui il sole si sta spegnendo. Intrighi tra divinità e comuni, amici senza segreti, fatti inimmaginabili spingeranno Thea a compiere gesti innati. O che tutto ques...