"Ma perché urli 'aiuto' ai sordi e fai vedere cicatrici ai ciechi?"
Corsi in bagno spalancando la porta e buttandomi sul gabinetto.
Appoggiai le mani nella tavoletta e avvicinai il viso.
Con una mano presi i miei capelli e li tirai indietro.
Lo sforzo per vomitare mi faceva sempre lacrimare.
Buttai le ginocchia in terra.Ogni mattina era la stessa storia, anzi: OGNI GIORNO ERA LA STESSA STORIA!
A ogni pasto rimettevo, senza dubito.
Ormai appena finito il piatto mi fiondavo automaticamente in bagno, e i fatti erano sempre gli stessi.
Continuavo a vomitare, circa 3 volte al giorno, se non di più.
Questa malattia mi stava assalendo.
Non avevo più potere su di me.
Ormai non ero più io a comandare il mio corpo.
Mia madre mi diceva che un giorno ne sarei uscita, che prima o poi avrei ripreso la mia vita.
Ma io non ero d'ccordo.
Sarei rimasta in questo stato per tutto il resto della vita e sarei morta di anoressia.
Avrei preferito morire piuttosto che rimanere in questa condizione.
Pur sapendo che avrei ripreso la mia vita, in quel periodo avrei preferito morire.
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Cambierò per te.
Ficção Geralautolesionismo. anoressia. Ele riuscirà a sconfiggerli? La sua vita non è ancora persa?