SOLDATINI

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《FIUUUUUUUH. BOOOM! TUH TUH TUH TUH. Ci stanno bombardando. Ripeto. Ci stanno bombardando!》

Sono ore che ormai i due bambini giocavano alla guerra.
Simone e Manuel; uno, contro l'altro. Sarebbero dovuti andare a letto molto tempo prima, ma quei soldatini, gli aeroplanini, i carrarmati, avevamo preso talmente tanto "i nemici", da non accorgersi che fossero le 23 passate.

《ATTACCHIAMOOO! Stiamo perdendo! PIÙ MISSILI! PIÙ MISSILI! FIUH BOOOOOOM! FIUH BOOOOOM! 》

《Shhhh! Non gridare Manuel. Mia mamma ci sente》

Simone, il più piccolo, rimproverò il ricciolino Manuel per la vocina troppo alta. Diciamo che "i missili" lo avevano esaltato un po' troppo. Se sua mamma li avesse sentiti, lo avrebbe messo in punizione e punizione voleva dire solo una cosa: Niente Manuel.
Non sopportava l'idea di non vedere il suo amichetto per un giorno, figuriamoci per un'intera settimana.
Simone era il più piccolo dei due, aveva 6 anni, ma era già più alto di Manuel che ne aveva 7, anzi "settemmezzo". Si conobbero all'asilo e si iscrissero anche alle elementari insieme, ed è d'allora, che diventarono inseparabili. Manuel dormiva sempre da Simone e viceversa. La loro poteva definirsi una vera e propria convivenza.

《Ok. Scusa, scusa. POOOOOUUUUM!》

Sussurrò Manuel suscitando una risata piuttosto isterica al più piccolo. La faccia concentrata e buffa del ricciolino, nel cercare di riprodurre il suono di un'esplosione rumorosissima, nel modo più silenzioso possibile, lo fece "morire" dalle risate, oltre che nel gioco.

《Che ridi Simò! Che ho de-》

Si zittirono entrambi di colpo all'udire di passi nel corridoio. LA MAMMA DI SIMONE STAVA ARRIVANDO. Era rimasta una sola cosa da fare:

ATTIVARE PIANO TOY STORY. PRESTO!》

Quando erano nei guai attivavano sempre il piano "Toy Story". Consisteva nell'accasciarsi a terra in modo disordinaro e far finta di dormire, proprio come i giocattoli nel film Pixar: quando qualche umano stava per arrivare, diventavano inanimati. Ha sempre funzionato, o almeno è quello che i bambini credevano. Floriana e Anita hanno sempre fatto finta di cascarci, quando, in realtà, sapevano benissimo che i figli erano svegli. Una volta, Anita, beccò il figlio Manuel in flagrante perchè lui sbirciò con un occhietto proprio mentre la mamma era piegata su di lui, non si trattenne dal ridere quando lo raccontò il giono dopo alla mamma di Simone.

《Simone? Manuel? State dormendo?》

Disse recitando Floriana, perchè sapeva che fino a un minuti fa stavano giocando con i soldatini che Simone ricevette il giorno del suo compleanno, qualche settimana prima, proprio da Manuel. Trovò i due bambini per terra, fra tutti i soldati in miniatura e altre cianfrusaglie. Sorrise quando sollevò da terra prima il figlio e poi l'amico, adagiandoli sul lettone e rimboccandogli le coperte con i dinosauri abbinati al loro pigiamino.

Buonanotte diavoletti!》

E dopo avergli lasciato un delicato bacio sulla fronte, spense il lumetto sul comodino e uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

《Se n'è andata! Dai Simone andiamo!》

Manuel era sempre stato il più iperattivo, troppo per i gusti di Simone, che invece era molto più tranquillo e ubbidiente.

《Mi è venuto sonno Manuel.  Torna a letto! *YAWN*》

Sbadigliò rumorosamente e il ricciolino, non resistendo alla sua contagiosità, lo seguì sbadigliando subito dopo. Ascoltò anche il consiglio e si fiondò dinuovo sotto il piumone.

《Lo sai che ti voglio bene Simò?》

《Si Manuel lo so. Pure io ti voglio bene.》

Avevamo entrambi gli occhi chiusi e la voce impastata dal sonno.

《Anche se in guerra siamo soldatini nemici?》

Ribattè Manuel sempre tenendo gli occhi chiusi. Avevano la costante paura di perdersi entrambi, di essere separati, di non poter piu stare insieme.

《Anche se in guerra siamo soldatini nemici!》

SOLDATINI~[Simone&Manuel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora