XX. Restart

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7 mesi dopo

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7 mesi dopo

Dom. 20 Marzo 2022

📍Gran Premio del Bahrain 

Ottantasette giri alle spalle, come fiamme che lo rincorrono fameliche. Non esiste niente di meno del massimo, deve dare tutto, ogni singolo grammo di se stesso, ogni goccia di sudore che sgorga all'interno del casco impregnando il tessuto del balaclava, inumidendo le ciglia madide come rugiada.

Oramai respira a fatica, come se orbitasse da due ore in una nuvola di anidride carbonica, e mentre inala l'aria rarefatta che sbatte contro la visiera si costringe a restare lucido.

Se tutti gli altri mettono in gioco cento, lui dovrà dare mille, perché dopo un anno di fermo è un vero e proprio miracolo che possa trovarsi ancora con le mani strette al volate di una monoposto.

E' cominciato tutto una mattina in cui la sveglia come sempre aveva deciso di lasciarlo dormire beatamente, o meglio, in cui Althea insofferente aveva preferito spegnerla anziché aspettare che trillasse più e più volte prima che lui si svegliasse.

Il suo cellulare aveva preso a squillare ripetutamente, e anche se lievemente disorientato si era tirato su dal loro letto per recuperarlo. Deve ancora abituarsi al fatto di essersi trasferito a casa di Althea, per cui adesso che il suo disordine e la snervante precisione della sua ragazza si scontrano ogni giorno si rivela sempre più difficile trovare gli oggetti laddove li ha lasciati.

Una volta trovato il telefono era rimasto tramortito dopo aver letto il nome che troneggiava sullo schermo, difatti si era autoinflitto diversi schiaffetti sul viso e pizzicotti sulle braccia prima di rispondere a Christian Horner.

«Posso reputarti una risorsa rinnovabile?» Aveva chiesto il team principal della RedBull Racing senza neppure dargli il buongiorno.

Daniel non aveva risposto per qualche istante, aveva bisogno di metabolizzare quella domanda. La sua gamba era guarita da un mese all'incirca, da quando Raul tutto soddisfatto per poco non lo aveva buttato fuori dalla clinica dicendogli che se avesse voluto un'altra scusa per vedere Althea tutti i giorni avrebbe dovuto sposarsela.

E ci era anche andato vicino, ma ogni volta sul punto chiederglielo finiva sempre per mordersi la lingua fermamente convinto di ricevere un no come risposta.

«Si!» Aveva sputato fuori di colpo, dopo interminabili secondi inzuppati nel silenzio più tombale.

«Hai un contratto provvisorio. Helmut ti da una gara di tempo, per me hai un mese, dimostrami di cosa sei capace» non una parola di più prima che mettesse definitivamente termine a quella chiamata.

Ed è così che Daniel Ricciardo si ritrova a percorrere in testa alle restanti diciannove monoposto la quindicesima curva del circuito di Sakhir, in Bahrain, ma non è ancora detta l'ultima, perché per quanto il traguardo possa sembrare vicino gli squali alle sue spalle riacquistano velocità più agguerriti che mai.

DOVE SI INFRANGONO LE STELLE - 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢𝐚𝐫𝐝𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora