grosse gocce scorrono sul vetro della finestra, giocano a rincorrersi, o forse è una gara di velocità. nuvoloni grigi riempiono il cielo e una luce soffusa penetra nella stanza, illuminando a stento il pavimento e riflettendosi mollemente nel mio cuore.
non basta ad accenderlo, la luce è ancora poca. siedo alla scrivania, abbasso lo sguardo, poi lo rialzo, rivolgendolo al mondo dietro la finestra. gli occhi seguono il volo degli uccelli, il fumo dei camini, ripercorrono il disegno tracciato dai rami spogli e intricati degli alberi stanchi, cercano invano uno spiraglio di luce.
ma la luce è ancora debole, e il cuore ancora spento.