CAPITOLO 1

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Dopotutto il dolore, il sangue, le urla e la guerra si può ricominciare? Si possono dimenticare quegli spari nella notte. Quel sapore di terra indelebile sulla lingua si può dimenticare?
Questa non è una sola storia. Questa è la storia di quattro vite. Quattro ragazzi, quattro passati, quattro segreti. L'intreccio complesso dell'anima umana, strettamente collegata con il mondo che abita. Se la Terra cade, anche l'uomo cade. Ma forse, dopotutto, c'è sempre una mano tesa per aiutarti a ricominciare.

«Ogni tentativo di fuga verrà punito con morte istantanea» la voce che usciva dall'altoparlante era strascicata. Ripeteva quella frase all’inizio di ogni arrivo. Sempre. In continuazione. La morte forse per alcuni è una cosa lontana. Non per me, non per noi. Mi chiamo Rachel Rit, numero 26. Le cose qui vanno male. Ieri ne sono scoppiati quattro. Quattro. Dico scoppiati perché è quello che è successo, sono saltati in aria. C’era sangue molto sangue. Nessuno si cura di nasconderlo. Che senso aveva ora? Tutti lo sapevano e tutti erano rassegnati. Uno lo conoscevo, di quelli che erano saltati in aria, si chiamava Andreas era vecchio, si sa che la vecchiaia uccide. La vecchiaia non ha mai ucciso così tanto come ora.  «Tieni» dissi. Ero arrivata al canale. Tesi un pezzo di radice ad una ragazza coi capelli rosso fuoco. Chissà come riuscivano a restare così puliti. «Mangia» le dissi. Prese riluttante il pezzo di radice e lo masticò con i suoi denti perfetti. Al sapore della terra ci si abituava con il tempo. «Grazie» disse quando mandò giù l’ultimo boccone. Sorrisi. O provai a sorridere. «Sei nuova?» le chiesi. Lei annuì con la testa. «Che numero hai» domandai. Era questa la domanda che tutti si facevano. -Quanto hai di vita-. Quanto prima che il collare sul collo segni lo zero e esploda per fare spazio ad altri carcerati? Quando ti catturano, be’ il mio consiglio? Ucciderti. Strano come parlo della morte in modo così semplice no? Ho solo 14 anni. Ma la vita non è fatta per i sogni, la violenza è reale. Ora siamo in guerra cosa vi aspettavate? Sono 19 anni da quando hanno iniziato a spedire la gente qui, nella terra di mezzo. 19 anni dove nulla è cambiato. Dicono che sia la guerra più lunga che ci sia stata in millenni. Non lo so, non ho studiato storia. Non quella vera almeno. Avevo solo otto anni quando mi portarono via. Mi rapirono dalla mia scuola. Era così bella la mia scuola. Tutta di vetro che sembrava un cristallo. Con computer inseriti in ogni buco. Proiezioni , robot che pulivano il pavimento. Stavo bene allora. Mamma e papà erano andati in guerra per permettermi di vivere nel continente. Per permettermi di vivere. Poi morirono. In uno scontro armato. Facevano parte entrambi della cavalleria. A quanto ne so non erano morti lontano da dove mi trovavo. Volete sentire la storia? La storia di come sono finita qui? Di come tutti ci finiscono? Per spiegarvi la storia, la mia storia dovete sapere una cosa.

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