Dead man lying on the bottom of the grave, Wondering when savior comes, is he gonna be saved? Maybe you're a sinner into your alternate life, maybe you're a joker, maybe you deserve to die.
(Uomini morti sul fondo della tomba
Chiedendosi quando il salvatore verrà e se essi verranno salvati
Forse tu sei un peccatore nell'altra tua vita
Forse sei un burlone
Forse meriti di morire)
I miei passi fanno rumore sull'acciottolato sconnesso. Non c'è quasi nessuno in questo posto, d'altra parte è mattina presto. È pieno agosto, ma il vento che oggi sferza il cimitero di Londra è piuttosto gelido. È come se anche l'estate avesse paura di manifestarsi, dopo gli eventi del mese scorso; come se il sole si fosse fatto velo con le nuvole per non vedere gli orrori che hanno infestato cielo e terra.
Scuoto la testa e mi dirigo verso una tomba dall'altra parte del cimitero. Ed eccoti qui. Bellatrix Black, 1951- 1998. Vi poso un fascio di rose nere...belle e maledette, sono sempre state le tue preferite. Sotto la tua foto, ai tuoi capelli corvini e ribelli, al tuo sorriso di quando potevi ancora definirti felice, un'epigrafe scolpita indelebilmente nella pietra: "Ho servito il mio Signore".
Già, ma nel tuo caso forse la parola servito non basta. Ricordo ancora la prima volta che l'abbiamo incontrato, nella casa di nostro padre: tu già lo veneravi, sorella mia.
E presto, molto prima che io me ne fossi accorta, eri diventata quello che sei stata: la sua Mangiamorte più fedele. Hai buttato via la relazione con tuo marito, la possibilità di diventare madre, la vita agiata che conducevi e la tua stessa coscienza...per lui.
Sì, lui che ti rendeva più servile di un elfo domestico, più innamorata di quanto io stessa abbia mai pensato di essere nella mia vita, più folle di quanto lui stesso potesse realmente essere. Ed era sempre lui l'unico a capirti, appoggiarti... apprezzarti? Ho paura ad usare queste parole, perché cosa ci può essere tra due persone che hanno buttato la parte migliore della loro anima in fondo a un pozzo nero e senza fondo?
Lo ammetto, Bella: ti ho amata e odiata, allo stesso tempo. Ti amavo, come mia sorella maggiore, perché ho sempre avuto la tendenza a giustificare le persone alle quali ho donato il mio cuore. E poi ti odiavo, perché tu non hai esitato a insultare mio marito, a usare mio figlio come merce di scambio pregiata per il tuo Signore, ad uccidere il nostro ribelle cugino Sirius, perfino ad abbandonarmi con parole al veleno e una porta sbattuta ogni volta che provavo a farti ragionare...e inevitabilmente, ogni volta, finivo per sentire il tuo pianto disperato su per le scale. E allora, senza alcuna via di scampo, ti amavo di nuovo.
E quante volte mi hai risposto sempre con la stessa frase: Cara Cissy, tu non puoi capire...non sai cosa significa combattere per qualcosa in cui si crede così tanto..
Bella, ma lo credevi davvero? Pensi realmente che non abbia mai lottato per quello che volevo? Forse semplicemente ho sempre preferito affrontare terribili, silenziose battaglie dentro di me; e quando qualcuno si accorgeva che, inspiegabilmente, avevo agito, ero proprio intervenuta...beh, tutti la prendevano come una stranezza, e nessuno ci faceva poi tanto caso. Tu eri troppo presa dalla tua ossessione per capire che cosa mi abbia dilaniato in questi ultimi anni, e io mi sentivo troppo in colpa nei confronti della tua vita, appesa ad un filo, per parlartene.
E così, un mese fa, te ne sei andata. Uccisa dalla donna più dolce e buona del mondo, perché...perché avevi osato duellare con sua figlia. Uccisa dal troppo amore...già.
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Soldier Side
FanfictionI miei passi fanno rumore sull’acciottolato sconnesso. Non c’è quasi nessuno in questo posto, d’altra parte è mattina presto. È pieno agosto, ma il vento che oggi sferza il cimitero di Londra è piuttosto gelido. È come se anche l’estate avesse paura...