«L'amore non è altro che dolore.
Il dolore rende debole.
E io odio essere debole.»CHE COS'È L'AMORE?
Una stronzata. Ecco cos'è.
E non lo dico solo perché non so che risposta dare.
Dico che l'amore è una stronzata perché alla fine ci rimani solo deluso. Deluso da te stesso, dalla persona con cui eri nella relazione, da quello che hai promesso e non hai mantenuto, dalle parole non dette, dai gesti non compiuti.
Quando ho chiesto per la prima volta a mia madre cosa fosse l'amore avevo cinque anni.
Avevo sentito ragazzini più grandi parlarne all'intervallo, e ricordo che quando uno di loro aveva annunciato di essersi innamorato di una ragazza di un'altra classe, i suoi compagni si misero a ridere.
Io non ci avevo trovato nulla di divertente, sinceramente, non capendo il significato di quella parola così misteriosa e difficile da pronunciare per un moccioso.
Comunque, mi ero messo in testa di dover chiedere a mia madre come ci si sentisse ad essere innamorati, e con quell'obiettivo in testa continuai normalmente la mia giornata.
Papà mi era venuto a prendere quel giorno, accogliendomi nell'auto con un dolce sorriso e un bacio scoccato sulla mia guancia. La pulii subito, e lui rise.
«Com'è andata?» mi chiese lui, facendo ripartire la macchina, avviandola verso casa.
«Era okay», risposi guardando fuori dal finestrino, osservando la luce del giorno con il sole come protagonista alto nel cielo, mentre sentii la mano di mio padre insinuarsi nei miei capelli biondi, accarezzandoli, una risata in accompagnamento.
Mio padre rideva sempre.
Io non ridevo – e non rido – molto frequentemente, anzi, a dirla tutta rido davvero per poche cose, e la maggior parte delle volte è perché qualcuno si fa male.
Quel qualcuno lo intravidi attraversare la porta di casa mano nella mano con la madre, i riccioli verdi spettinati come mai e lo zaino che gli pendeva dalle spalle, la donna dai capelli verdi che gli sorrideva e gli lasciava la mano per prendere dalla borsetta le chiavi di casa.
Ecco, quello non mi faceva ridere. Rimasi con il broncio per il resto del viaggio.
Una volta rientrato a casa, levai subito le scarpe e buttai da qualche parte del corridoio lo zaino che conteneva soltanto dei pastelli colorati all'interno dell'astuccio, e per poco non inciampai sulle scale per tutta la fretta che stavo avendo.
Intravidi dei ciuffi biondi dietro il bancone della cucina: mia madre stava cucinando ed era la mia occasione per porle la domanda che mi frullava in testa da quella mattina.
«Mamma!» esclamai prima di raggiungerla, tirandola dal grembiule rosato che aveva.
Si voltò subito e mi sorrise, si accovacciò e mi prese da sotto le ascelle, alzandomi e facendomi sedere sul bancone in marmo.
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love, love, love ⎯ bakudeku ✓
Fanfiction⎯⎯ Che cos'è l'amore? Angst. One-shot. Quirkless! AU. Un cuore spezzato e una pagina di Word vuota. ! ATTENZIONE : - I personaggi non appartengono a me, ma a Kohei Horikoshi. - La trama appartiene a me.