capitolo18

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Misa

Sono completamente folle, mi guardo intorno ma lui è come se si fosse dissolto.
Come se la scena a cui ho assistito me l'avessi solo immaginata.
Ma che cavolo mi sta succedendo?
Cazzo io sono Misa quella senza sentimenti, quella che se ne frega di tutti.
Quella senza passato e con un futuro incerto, quella strana e vista dal mondo come una viziata senza problemi e invece è praticamente l'opposto.
Jim mi guarda e forma dei cerchi sul mio fianco con un pollice.
<<Non toccarmi cazzo!>>
Dico continuando a guardarmi intorno.
<<Cazzo Misa! Deciditi, prima mi baci poi mi allontani, ma che problemi
hai?>>
Lo ignoro completamente e mi allontano dalla mia cerchia seguita da Sher.
<<Perché lo hai fatto?>>
Non la guardo e continuo a camminare.
<<Sai che lui la pensa diversamente da te. Non usarlo per uno che a malapena conosci.>>
Cazzo è vero non posso giocare con Jim.
<<Vaffanculo Sher>>.
Dico uscendo dal locale, voglio tornare a casa e sinceramente dimenticare questo episodio.
<

<Misa ma dove vai ora?>>

Mi urla dietro ma come sono solita la ignoro.
Non capisco che cazzo sto facendo e soprattutto perché, non ha senso perché mi frega tanto di quel mister muscoli tutto tatuato?
Vorrei darmi un risposta, ma tutte quelle che mi vengono in mente mi fanno letteralmente schifo e non mi piacciono.
Cammino tra la folla e imbocco l'uscita, appena esco giro di scatto la testa e trovo Axel che tiene ferma al muro la ragazza baciando il suo collo e mi fissa interamente.
Come se aspettasse solo me.
Gelosa Misa?
Oooh Vaffanculo vocina, sparisci dalla mia fottuta testa, se fossi di carne e ossa farei di te una purea rossa.
Lo sorpasso senza dargli la soddisfazione di dire niente.
Noi non stiamo insieme, si abbiamo fatto sesso e che sesso aggiungerei, ma lui può fare quello che vuole e sopratutto con chi vuole. Come d'altronde posso anch'io.
Mi pento solo di non essere uscita con Jim, almeno avrebbe visto che non sarò sola ad'aspettare lui e che posso andare via con qualcuno anch'io.
Arrivo alla mia auto e parto per andare via da questo posto.
Devo allontanarmi da lui, ho cose più importanti a cui le pensare e non sarà di certo uno sconosciuto a mandare all'aria l'intero piano e la mia vita con esso.
Devo essere lucida.
Prendo il telefono e avvio la chiamata.
<<Misa tutto bene?>>
Sospiro perché no, non va niente bene, ma lui non deve sapere niente della mia vita privata.
<<Si tutto perfetto. So che è tardi ma voglio allenarmi, voglio elaborare un piano B.>>
Miko non risponde subito, quindi guardo il telefono per vedere se ha riagganciato.
<<D'accordo preparo la palestra.>>
Butto il telefono sul sedile del passeggero e parto a tutta velocità.
Ma prima devo calmarmi, mi fermo un attimo in un parcheggio deserto e scendo dall'auto per fumare una sigaretta.
La porto alla bocca inalando il fumo per farlo uscire poco dopo e subito mi sembra di sentirmi meglio.
Butto la cicca e salgo in auto e riparto.
Ora sono più che decisa e so che mi aspetterà una lunga notte.
Per domani sarò più che preparata e entrerò senza problemi.
Almeno spero.

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