E ti ho visto in quel seme di soffione appena soffiato senza pensieri da un bambino innocente, un seme che ora fluttua in una aria piena di ingiustizie, un seme che anche il minimo soffio di vento può portare lontano.
E ti ho visto in quella rondine, che partiva per un viaggio lontano vero posti migliori. Volare lontano con quelle ali fotte di piume. Piume fatte di obblighi. Obblighi che ti permettevano di volare, ma che ti imponevano la partenza. E vedendoti partire non ho potuto fare altro che sperare nel tuo ritorno.
E ti ho visto in quel fiore sbocciato, bellissimo, ma cosciente che quella bellezza non sarebbe stata eterna, cosciente che quei petali ti crebbero abbandonato. Lasciandoti nudo, senza più nulla a coprirti.
E ti ho visto in quell'aereo che fregiava nel cielo pagina di dietro di se una scia di sogni destinati a dissolversi nell'infinito cielo.
E ti ho visto in quei tramonti infiniti, che gridavano l'amore che provo per te. E che con i loro colori coloravano la mia fine.
E ti ho visto in quella stella minuscola. Durante la notte più profonda, dove tutto dorme. Quella stella che non si sarebbe vista se non ci fosse stato un buio totale. Un buio totale pieno di paure, e che sono attraverso queste profonde paure che la stella può splendere.
