Capitolo 13 - Un weekend

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Il ritorno da Amsterdam consolidò ancora di più il nostro rapporto.

Passai ovviamente anche del tempo con Giulia, stavo con entrambi e la cosa era quasi diventata normale. Entrambi erano per me di vitale importanza, non riuscivo a staccarmi da nessuno dei due, mi stavano capitando delle cose alle quali non ero abituato e loro due mi completavano.

Ero più legato ad Ale in questi ultimi tempi, la mia vita aveva preso una piega diversa, più vicina al mondo di Alessandro che a quello di Giulia ed inevitabilmente finivo per trascurare un pochino di più quel lato della mia persona, quello che ero sempre stato. Sono fatto così, quando mi capitano cose nuove mi ci butto a capofitto, mi dedico al 100% e fatico a collegare tutti tasselli della mia vita in un'esperienza organica, nemmeno io sono perfetto, ma Giulia e la mia famiglia mi conoscevano bene, ai loro occhi non c'era nulla di strano. Questo rese tutto più semplice tra me e Ale. Non vuol dire che non ci tenessi a quello che c'era tra me e Giulia ma era diverso da prima, inevitabilmente diverso.

In ogni caso ho sempre condannato questo genere di comportamenti, una relazione segreta, un rapporto poco chiaro ma, adesso stava capitando a me ed era da un lato tutto così maledettamente assurdo dall'altro stramaledettamene normale, come se non potesse esistere un altro modo di vivere quelle emozioni.

Con Ale parlavo di tutto la mia mente era libera, vivevo tutto con leggerezza rinchiuso in una scatola al sicuro dal mondo che non conoscevo mentre con Giulia vivevo la mia vecchia normalità. Erano sensazioni completamente diverse tra loro e forse per quello così uniche e speciali.

Non so se vi sia mai capitato ma è un sentimento veramente particolare, mi piacciono entrambi in modi diversi, rappresentano i miei due mondi la mia realtà e il mio sogno.

Lo ammetto, ci sono momenti in cui penso che tutto sia sbagliato e moltissimi altri invece, che mi fanno pensare il contrario ma, in verità, guardandomi dentro, erano di più i momenti in cui non mi facevo nessuna domanda perché: stavo bene così.

Erano ancora settimane frenetiche, mancavano pochi giorni alla partenza per Sanremo, stavamo studiando la canzone, la cover e organizzavamo le interviste.

M: "Ragazzi, abbiamo organizzato tutto. Questi giorni rilassatevi, prendeteveli per voi e ci vediamo alla partenza. Vi voglio bene!"

Questo fu il messaggio vocale di Michelangelo, erano le 11 del mattino e io e Ale stavamo facendo colazione. Lo ascoltammo insieme, il mio telefono appoggiato sul tavolo mentre noi due ci guardavamo intensamente.

A: "Ho prenotato una cosa per noi due. Hai il costume?"

R: "Si ce l'ho..."

A: "Allora questa sera partiamo, fatti lo zaino con un cambio per la notte e il costume."

R: "Cosa mi nascondi?"

A: "Sorpresa!"

Quel giorno passò come gli altri in compagnia di Ale e ormai si era già fatta l'ora di partire.

A: "Pronto?"

R: "Si, andiamo in macchina?"

A: "Certo."

Fu un viaggio in macchina di qualche ora, sembravamo due pazzi che cantano in auto a squarciagola. Mi stava portando in montagna, ero veramente curioso. Le sorprese di Ale erano sempre mozzafiato.

A: "Siamo quasi arrivati."

Guardavo fuori dal finestrino, c'era la neve, le luci illuminavano in modo caldo tutto il paesaggio, la via che avevamo imboccato era isolata, c'erano veramente pochissime case intorno.

A: "Aspettami qua un secondo."

Ale fermo l'auto e scese, contemporaneamente anche una ragazza scese da un'auto parcheggiata sul ciglio della strada, si scambiarono qualcosa tra le mani e qualche indicazione, vedevo lei che gli indicava qualcosa gesticolando con le braccia, poco dopo lei rimontò in auto e anche Ale rientrò.

A: "Scusami, manca pochissimo."

Mi guardò sorridendo.

R: "Non vedo l'ora di vedere cosa stai tramando."

Ale fermò la macchina a pochi chilometri di distanza davanti ad una piccola baita di montagna, era tutta in legno con un piccolo portichetto, la luce all'interno era già accesa, la tavola apparecchiata e nel camino ardeva un bellissimo fuoco.

R: "Ale ma è stupendo."

A: "Sono contento ti piaccia ma devi ancora vedere il pezzo forte della casa, seguimi."

Mi prese per mano e mi portò su per le scale, in camera da letto c'erano tutti i petali di rosa sparsi per terra le lucine attaccate alla testiera del letto che illuminavano la camera con una luce calda e soffusa, aprì la porta del bagno, c'era una vasca idromassaggio e una sauna.

A: "Questo è il vero pezzo forte, spero ti piaccia."

R: "E noi staremo due giorni qui?"

A: "Eh sì..."

R: "Riempi la vasca, la cena può aspettare. Non riesco a resisterti per un secondo di più."

Cominciai a baciarlo, mentre la vasca si riempiva ci spogliammo e facemmo l'amore. La sua schiena bagnata...i suoi baci sembravano ancora più caldi dentro quella vasca.

La cena era già pronta Ale aprì una bottiglia di vino rosso.

A: "A Noi"

Gli porsi il calice guardandolo fisso negli occhi.

R: "Sono fortunato ad averti incontrato"

A: "Anche io"

Passammo due giorni favolosi, non uscimmo mai da quella casa, il tempo volò talmente veloce che eravamo già in macchina per tornare a casa.

Mancava veramente troppo poco a Sanremo.

*notifica WhatsApp*

G: "Amore sorpresa! Vengo anche io a Sanremo con te! Sono troppo felice!"

Non era così un a sorpresa però mi faceva strano, li avrei avuti entrambi veramente vicini, due mondi che si scontravano, non ci avevo mai veramente pensato.

R: "Come ci organizziamo per Sanremo?"

A: "In che senso?"

R: "Viene anche Giulia."

A: "Cosa credevi...verranno tutti. Sarà una gogna mediatica, ci saranno anche i nostri genitori. Cosa avevi in mente?"

R: "Di stare con te."

Mi guardò con la coda dell'occhio sorridendo, mi mise la mano sulla coscia, dalla sua espressione di leggeva la tenerezza che provò nei miei confronti.

A: "Ah piccolo Riki. Sarà stupendamente complesso."

Come nascono i BrividiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora