Era ormai passato un mese e mezzo dall'inizio del serale, e lui ce l'aveva fatta:
era andato avanti a testa alta, nonostante le debolezze, i momenti di sconforto, quando tutto sembrava nero e senza via d'uscita.
Ma alla fine aveva vinto lui, aveva ritrovato quella luce che il suo maestro aveva visto in lui dal giorno zero, aveva ritrovato quella voglia di buttare tutto fuori ballando, aveva ritrovato il Christian che non si lasciava abbattere dalle critiche ma che ne faceva tesoro per potersi migliorare.Non sapeva con esattezza quando la sua testa avesse ricominciato a collaborare finalmente col suo cuore e con il suo corpo, eppure, ogni volta che si ritrovava a porsi delle domande, la sola e unica risposta che riusciva a darsi era uno ed un solo nome.
Stava vivendo il suo sogno, due sole settimane lo separavano dalla finale, eppure aveva un unico pensiero fisso: "Se tutto va bene, tra due settimane lo rivedrò".Non avevano mai avuto dubbi sul loro rapporto quando Mattia era ancora in casetta.
Erano amici, migliori amici.
Erano complici, si sostenevano a vicenda, si divertivano insieme e discutevano per frivolezze per poi fare pace dopo cinque minuti. Erano l'uno la spalla dell'altro, quella su cui poggiarsi nei momenti di sconforto o quella a cui aggrapparsi per mantenere l'equilibrio quando le risate erano incontenibili.Nessuno in casetta si spiegava in che modo quei due si fossero trovati: uno che non parlava mai e uno che parlava anche quando forse era meglio stare in silenzio, uno che sembrava quasi aver costruito un muro attorno a sé e uno le cui emozioni erano sempre leggibili nello sguardo.
Eppure Christian non si era mai domandato perché Mattia e non chiunque altro, era successo e basta.
Era entrato nella sua vita come un uragano, rendendo la sua permanenza in quella scuola un po' più piacevole.
Con la sua parlantina e i suoi modi di fare era riuscito a liberare il moro dall'ansia dell'essere seguito da una telecamera in ogni momento della sua giornata, aiutandolo a sbloccarsi completamente, mostrando finalmente a tutti il Christian solare e di compagnia che era sempre stato.
Erano consapevoli di aver trovato una persona che non avrebbero mai più lasciato andare.Separarsi a causa della caviglia di Mattia, portò Christian a richiudersi in sé stesso.
Si svegliava, si rigirava per un po' nel letto che per sei mesi era stato del suo migliore amico, si alzava, si lavava, andava a lezione tutto il giorno e di nuovo a letto, senza parlare con nessuno, perché nessuno era Mattia.
Furono due settimane in cui nemmeno si riconosceva più, aveva perso quella scintilla negli occhi che aveva ogni volta che partiva la musica, non sentiva più il suo cuore accelerare un po' prima di un'esibizione in puntata, e questo solo perché, in quello studio, non c'erano più gli occhi di Mattia che lo seguivano in ogni passo.
Ogni critica gli sembrava più insostenibile del solito, ogni lezione andata male diventava motivo di ulteriore sconforto, non credeva più in sé stesso.
Si era come svuotato di ogni emozione positiva da quando il biondo era andato via.Fu Alex a fargli aprire gli occhi.
Una semplice frase buttata lì, mentre Christian era disteso a letto fissando il soffitto."Io non sono stato così per l'uscita di Cosmary".
La prima reazione a quella frase fu il silenzio, poi una risata sguaiata, la prima dopo due settimane.
Alex rimase spiazzato per un attimo, prima di precipitarsi sul letto dell'amico nel momento in cui si rese conto che quella risata si fosse trasformata in lacrime.
Lasciò che si sfogasse, lo strinse forte a sé, perché dopo due settimane di apatia ne aveva bisogno, e non avrebbe voluto essere in nessun altro posto in quel momento.
Quando il respiro di Christian cominciò a tornare alla normalità, Alex lo staccò da sé e lo guardò semplicemente negli occhi e fu in quel momento che la rivide: piccola, un po' spenta, ma una lucina si era accesa.
Così restò immobile, rispettando il silenzio dell'altro, lasciandogli il tempo di cui avesse bisogno per mettere in ordine, almeno in parte, il casino di pensieri che sicuramente in quel momento vivevano nella sua testa.E poi all'improvviso un sorriso, un vero sorriso, uno di quelli che gli occhi scompaiono per quanto le guance siano tirate verso l'alto.
E un sussurro, che se il compagno di stanza non fosse stato così vicino non avrebbe mai sentito:"Io lo amo."
Si alzò di scatto, cominciando a girare e gesticolare per la stanza, ancora con un sorriso gigante sulle labbra, ed esplose.
Esplose perché ora che l'aveva capito, ora che ne era finalmente consapevole, non riusciva più a starsene in silenzio, aveva bisogno di parlarne, e parlarne e parlarne ancora."Lo amo, Alex.
Sono innamorato di lui dal primo giorno, ma sono stato così stupido da non volerlo vedere!
Era qui con me e non ci ho davvero mai pensato, credimi!
Ma cazzo, Ale, lui mi fa stare bene!
Mi fa stare bene come nessun altro, mi riempie di attenzioni come nessun altro, mi guarda come nessun altro e mi capisce come nessun altro!
E io non mi sono mai posto domande a riguardo, ma il fatto che in una stanza piena di persone i miei occhi cerchino sempre i suoi, vorrà pur dire qualcosa, no?
Il fatto che abbia iniziato a svegliarmi prima solo per portargli il caffè a letto ogni mattina perché "Chri, prima del caffè non si parla!", vuole pur dire qualcosa!
Per non parlare del fatto che ogni volta che balla ho praticamente uno sguardo da maniaco e nemmeno me ne rendo conto!
E quando mi ha detto del referto del medico e ci siamo abbracciati l'ultima volta, sono sicuro abbia sentito il mio cuore spezzarsi, ma con quell'abbraccio e quelle carezze, l'ho sentito un po' meno a pezzi!
E io devo dirglielo, devo dirgli che lo amo! Che non mi importa se per lui è lo stesso o no, accetterò tutto ciò che ha da darmi, perché anche una piccola, piccolissima parte di lui mi renderebbe il ragazzo più felice del mondo! "Ridendo, Alex lo seguì e lo bloccò poggiandogli le mani sulle spalle:
"Chri.. Credo di non averti mai sentito parlare così tanto!
E ora vai, che è iniziata la tua mezz'ora di telefono. Su, non far aspettare il tuo bello!"E Christian corse a recuperarlo, ancora sorridente, con i ragazzi in cucina che lo guardavano come fosse un fantasma, abituati ormai al suo viso triste delle ultime settimane.
Uno squillo.
Due squilli.
Un battito mancato."Ciao Chri!"
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O Forse Sei Tu
FanfictionPrima volta che scrivo qualcosa e che ho il coraggio di pubblicare una storia, ma questi due mi fanno impazzire. Doveva essere una OS, ma poi mi sono lasciata un po' prendere la mano, quindi saranno sicuramente due o tre parti. Spero vi piaccia e bu...