II

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L'ansia di rovinare il loro rapporto arrivò al solo udire la voce di Mattia.

Ritornò di nuovo nella sua stanza per non avere gli occhi di tutti addosso, e si sedette su quel letto che ormai era suo a tutti gli effetti.

Non ce l'avrebbe mai fatta a dirgli tutto ciò che il suo cuore provava, nonostante tutto il discorso che prima aveva fatto ad Alex sul fregarsene di cosa provasse l'altro, ma un conto erano le belle parole e un conto erano i fatti.

Il trovarsi faccia a faccia con Mattia, il vedere quei suoi occhi blu giganti ancora un po' spenti e quel sorrisino che però mai lo abbandonava ogni volta che si sentivano, gli fece quindi fare qualche passo indietro.

Non era pronto a vederlo allontanarsi da lui, non era pronto a vedere scivolare via gli unici minuti di felicità delle sue giornate, non era pronto ad una vita in cui Mattia non era presente.

Provò quindi a portare avanti una normale conversazione, una come tutte quelle che avevano avuto da quando il biondo aveva lasciato il programma: gli chiese della caviglia, della scuola, gli raccontò delle lezioni e delle gare di classico che continuavano a pesargli, evitando di farlo preoccupare inutilmente riguardo il suo stato d'animo da quando il più piccolo lo aveva lasciato lì da solo.

E, come ogni chiamata, finirono con gli occhi lucidi a dirsi quanto si mancassero.

Era vero che si sentivano ogni giorno appena possibile, (Christian aveva addirittura il dubbio che i genitori e la sorella quasi ce l'avessero con Mattia dato che, da quando era uscito, le sue chiamate con loro erano notevolmente diminuite), ma quando ti abitui ad avere un punto fisso, un'ombra, per sei mesi, adattarsi ad una nuova quotidianità, alla lontananza, era pressoché impossibile.

Si sentivano perennemente come se un pezzo di sé stessi fosse stato staccato prepotentemente dall'altra metà, e quei momenti in cui semplicemente si fissavano in silenzio, che veniva spezzato solo da quei "Mi manchi" , erano gli unici nei quali ritornavano a sentirsi completi.

Il tempo di utilizzo del cellulare stava per terminare, e Alex, spazientito, se ne stava sulla porta a guardare male il moro, che sembrava avesse perso tutti i buoni propositi che aveva fino a mezz'ora prima.

Così, con la calma che da sempre lo aveva contraddistinto, si schiarì la voce per richiamare l'attenzione del suo nuovo vicino di letto, che di scatto si girò verso l'amico.

"Prenditi la tua felicità"

Un piccolo, impercettibile movimento di labbra che colpì Christian più forte di un pugno.

Un sospiro un po' troppo forte per non essere notato anche al di là dello schermo, e tornò a dare importanza all'unica persona che in quel momento avrebbe dovuto ricevere le sue attenzioni.

Sentiva le gambe tremare nonostante fosse seduto, la mano poggiata sulla sua pancia aveva preso a stringere con forza la maglietta bianca che stava indossando, e quella con cui manteneva il telefono aveva iniziato a sudargli così tanto che quasi lo sentiva scivolare dalle dita.
Eppure si costrinse a non smettere di fissare quegli occhi, che in quel momento lo guardavano interrogativi.

Un respiro.

"Mi sono innamorato di te"

Silenzio. Occhi sbarrati. Labbra schiuse per lo stupore.

E poi si accorse che, da quando Mattia era andato via, per la prima volta, si stavano osservando con gli stessi occhi di sempre.
Niente più buio e tristezza, solo luce e serenità.

"Oh, grazie a Dio! Credevo di aver immaginato tutto! Era per questo che eri così strano stasera? Meno male che hai fatto tu il primo passo, io non avrei mai avuto il coraggio! Ma poi ci sta, perché anche i muri ormai avevano capito quanto avessi perso la testa per te, quindi, insomma, andavi sul sicuro! Ma perché non me ne hai parlato quando ancora ero in casetta? Ora dovrò aspettare Maggio per rivederti.
Impazzirò. Lo so. E...Stai ridendo?"

"Matti, Matti, Matti! Stai straparlando come sempre"

"Lo sai che lo faccio quando mi faccio prendere dalle emozioni."

"Lo so, e quasi mi dispiace averti interrotto."

La spensieratezza di quel momento andò poco alla volta a scemare, lasciando spazio solo a due paia di occhi che non la smettevano di osservarsi attraverso lo schermo.

"Matti?"
"Hm?"
"Aspettami."

"Chri?"
"Hm?"
"Ti avrei aspettato a prescindere".



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