Capitolo 5

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Maria:

È ormai passata più di una settimana dal nostro litigio e non vedo o sento Sabrina da quella sera.
Mi aspettavo che in qualche modo provasse a chiedermi scusa, anche solo con un messaggio, una chiamata; ma nulla, non ho ricevuto nulla.
Mi manca tanto e una parte di me mi spinge ad andare da lei, a chiamarla, a perdonarla. Ma un'altra parte, forse più piccola, mi dice che non è giusto, che ha sbagliato e che perdonandola così la spingerebbe a ripetere lo stesso errore.
Perdono.
Il perdono. Ne ho sentito parlare tante di quelle volte che potrei scriverci sopra un poema ma non mi era mai capitato di doverlo affrontare in prima persona. Non mi era mai capitato di dover pensare se qualcuno che mi aveva ferito meritasse il mio perdono. Perché in fondo, secondo me, il perdono va meritato. Non è qualcosa che dai indietro come quando ti prestano una felpa o una giacca.
Se tu non dimostri di essere pentito di avermi fatto male, se tu non dimostri di aver sbagliato a ferirmi, come speri che io ti possa perdonare?  Potrei farti credere di averlo fatto, ma sarebbe un perdono falso, qualcosa che ho detto giusto per non farti credere di essere ancora in guerra con te. Peccato che per perdonare ci vogliano giorni, se non settimane o mesi. Ci vuole il tempo che la propria anima capisca di voler tornare in pace. L'anima deve avere il coraggio di superare l'ostacolo. Non importa quanto tempo richiederà, ma deve farlo. Non deve essere sforzata. Deve solo trovare la giusta forza per
darsi la spinta e buttarsi in un nuovo inizio.
Non è la prima volta che Sabrina fa scenate del genere e quest'ultima, forse la più pesante, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso..come usualmente si dice.
Mentre penso questo, seduta sul divano intenta a bere la mia tazza di caffè per svegliarmi meglio, suona il campanello.
"Chi è?"
Rispondo ancora assonnata.
"Signora sono il fioraio, ho dei fiori per lei"
"Si scendo subito"
Metto la mia vestaglia e scendo velocemente le scale.
Prendo i fiori e noto che sono dei bellissimi fiori di giacinto.
Ringrazio il fioraio e salgo su.
Appoggio i fiori sul tavolo e tra un fiore e l'altro fuoriesce una piccola busta.
"Per la mia Meri"
Sorrido.
La tiro fuori e mi siedo sul divano, metto gli occhiali e comincio a leggere.

"Hey Mari, come stai? È da più di una settimane che non ci sentiamo, e mi manchi.
Stasera ho deciso di scriverti una lettera, per la prima volta.
Non ti ho mai scritto una lettera.
Non ci siamo mai scritti lettere.
Un po' perché ci lasciavamo persuadere dall'idea che fosse un gesto quasi "all'antica", o magari un po' per superficialità, o perché abbiamo creduto fin troppo che scriverci una lettera per rileggerla tutte le volte all'ora del caffè sarebbe stato stupido e irrazionale.
Questi giorni sono stati vuoti senza di te, mi manca starti accanto e mi manca stare fra le tue braccia, mi manca farti ridere e mi manca farti arrabbiare,mi mancano i tuoi sorrisi quando poi ti passa, mi manca quando fai la ruffiana e mi manca quando fai la scema, mi manca quando fai la seria  e mi manca quando scherzi sempre, mi manca quando mi prendi in giro e mi manca quando poi mi prendi e mi baci, mi manca sentirti addosso, mi manca guardarti negli occhi e poi sorriderti, mi manca coccolarti e mi mancano le tue coccole, mi mancano i tuoi baci, le tue carezze, mi mancano le tue mani dappertutto, mi mancano le nostre abitudini, mi mancano moltissime altre cose...
Ho sbagliato a reagire così, lo so e mi dispiace. Sono così tanto segnata dalle esperienze passate che ora mi fido solo a metà. Anche se volessi fidarmi ciecamente, anche se io non volessi pensare alle conseguenze non ci riesco.
C'è questa parte di me che rimane diffidente, ha bisogno di prove. Ha bisogno di continue rassicurazioni per smettere di martellarmi nella testa. E perdonami se sono così insicura, se ho finito anche la fiducia in me stessa.
Diffido spesso dei consigli e alle volte mi rendo conto di quanto io sbagli. Solo che non posso reggere all'idea che qualcuno possa dirmi cosa sia più giusto per me.
Preferisco sbagliare e poi dannarmi. Proprio come mi sto dannando adesso che non ci sei.
Lo sai, non sono molto dolce. Posso farmi odiare in meno di un giorno, sono irritante. Sono fredda, però per farmi sciogliere bastano le piccole cose, come ad esempio sentire una di quelle tue frasi sdolcinate, che ahimè, dentro me fanno grande effetto.
Starmi accanto è la cosa più difficile del mondo, è come avere in testa sempre lo stesso trambusto, i miei pensieri che si muovono, mi agitano, mi fanno tremare le mani e scalciano fino a rovinare tutto. Starmi accanto significa superare i limiti che metto, significa esserci quando ne ho bisogno, ma per davvero, sennò non mi stai accanto ma sei come gli altri.
Stare con me è la cosa più difficile del mondo, pensi che non lo sappia? Guarda che io ci sto con me tutto il giorno, me ne accorgo di quanto sono lunatica e di quanto una parola possa spostarmi la luna, di quanto sono emotiva e un sorriso può farmi tremare la schiena, di quanto a volte divento così arrabbiata che prenderei a pugni tutto quanto, e dovrei farlo così mi sentirei meglio e invece non lo faccio finché non scoppio, ed è peggio perché quando scoppio poi incasino tutto, credi che non me ne accorga?
Stare con me è più difficile dei miei sorrisi messi lì per caso e delle battute improvvisate, più difficili di quello che sembro, intendo. Dietro ogni sorriso un mare di pianto, dietro ogni scelta qualcuno che è rimasto insoddisfatto e dietro ogni soluzione un problema grande come il sole. La parte più oscura che nessuno vuole vedere e stare con me significa accettarlo, mettersi a sedere ed ascoltarmi parlare ore ed ore, fino a che non mi viene voglia di baciarti perché sei riuscita a rimanere. Stare con me è un casino e se te ne vai ti capisco, e ti perdono. Ma se non te ne vai e decidi di restare, di andare in fondo, se decidi di sentire le cose che sento, di farti trascinare, non sarà facile..ma speciale.
Per anni, prima di conoscere te, ho vissuto un "amore", se così possiamo chiamarlo, che non mi rendeva felice. Un "amore" che si è abituato, o forse noi ci siamo abituati a lui. Se siamo stati  insieme per tutto questo tempo,è solo per questo. Non avevamo il coraggio di ammettere che non c'è mai stato nulla, non c'è mai stato quel sentimento che ti stravolge l'anima, che ti fa venire le farfalle nello stomaco, quell'amore che ti fa perdere la concezione del tempo, perché quando si sta con la persona che ami non conta più nulla.
Poi sei arrivata tu, ed è arrivato l'amore. Devo ammettere che quando ti ho conosciuta ho avuto un po' paura. Ho avuto paura perché sapevo saresti stata una di quelle persone che avrei sempre, sempre avuto paura di perdere. Ho avuto paura quando ho capito che con te ero pronta a rischiare e a mettere in gioco tutte le mie sicurezze. Ho avuto paura quando ho cominciato a notare che tu eri in tutte le cose che facevo, che dicevo, che vedevo, che ascoltavo, perché ho pensato che un giorno, se te ne fossi andata, non avrei avuto più niente da fare, da dire, da vedere e da ascoltare. Ho avuto paura tante altre volte, perché le cose belle fanno paura, perché si ha paura della loro fine.
Mi sono innamorata di te, quando ho riconosciuto la mia stessa forza di carattere. Mi sono accorta di esserne innamorata quando ogni mio pensiero correva a cercarti. Mi sono innamorata prima del tuo cuore, e poi dei tuoi modi di fare. Mi sono innamorata della tua voce, dei tuoi occhi e delle tue labbra. E mi innamoro ancora di te, ogni giorno, ogni momento. Credo che continuerò ad innamorarmi di te ogni giorno della mia vita.
Sai, io sono sempre stata molto razionale nella vita, forse sono la persona che ci crede meno agli amori delle favole, ma credo che la nostra vita non  sia praticamente nulla senza amore. Credo che l'amore sia l'unica cosa che ci faccia andare avanti. Amare fa bene all'anima, perdere la testa per una persona che farebbe di tutto per la tua felicità, ora e per sempre, fa bene all'anima.
Quindi sono convinta di una cosa...  se non sei tu l'amore, l'amore non esiste. Torna, torniamo... perché mi manchi.
Come hai sicuramente notato con la lettera ci sono anche dei fiori, precisamente fiori di giacinto. Il giacinto è un fiore che è sempre stato associato al perdono.  Non so se lo sai, ma penso de si perché tu sai sempre tutto, ma regalare  giacinti è un modo inequivocabile, per chiedere scusa in maniera netta e senza appello. Ed è proprio quello che ho fatto, che sto facendo io. Ti chiedo scusa.
Scusa se sono paranoica, ma voglio che tutto vada bene tra di noi.
Scusa se sono gelosa, ma non riesco a non esserlo, ho paura che qualcun'altra arrivi e ti porti via e che tu mi lasci indietro.
Scusa se me la prendo per poco, ma ho il costante pensiero che non te ne freghi niente di me.
Scusa se ti sto addosso, ma preferisco starti addosso, che starti totalmente lontana.
Scusami se mentre ti parlo sorrido, non riesco a resistere a quello che c'è tra di noi.
Scusami se rido ad ogni tua battuta o se parlo troppo veloce perché sono in imbarazzo, ma ho paura di sbagliare.
Scusa se a volte parlo troppo e ti lascio meno spazio, ma con te riesco a parlare di qualunque cosa perché sei la persona che ho sempre voluto avere nella mia vita.
Scusami se faccio spesso similitudini con il mio passato, ma purtroppo non dimentico mai nulla.
Scusami se non sono perfetta, ma non potrò mai essere una persona bella quanto te.
Scusami se non riesco a starmene zitta mentre dici di essere brutta, mentre ti calpesti l'autostima, ma per me sei bellissima.
Scusami se continuo a farti domande a chiederti certezze, ma nella mia vita me  ne hanno date sempre poche.
Scusami se spesso mi manchi, ma quando sto con te il mondo mi sembra migliore.
Scusami se sono così sensibile e riesco ad accorgermi di certe cose prima di te.
Scusami se voglio rischiare, rischiare per te.
Scusami se ogni giorno divento più pazza di te.
Scusami se quando mi guardi negli occhi sento che mi tocchi il cuore.
Uno degli aspetti peggiori dell'amore é la necessità di ricorrere a frasi fatte... che fanno apparire ipocrita anche il sentimento più sincero. Alla fine dici "Ti amo". Non serve altro. Queste due parole trite e banali vanno dritte allo scopo.
Mi sono innamorata di te senza accorgermene, poco a poco. Mi sono innamorata della persona che sei con me, non con gli altri, del tuo essere
forte davanti agli altri e delle tue fragilità con me. Mi sono innamorata di te senza accorgermene e penso sia stata la cosa migliore che potessi fare.

Ti amo

La tua testa di rapanello"

Le lacrime mi offuscano gli occhi e stringo la lettera sul mio petto.
Le mie guance cominciano a bagnarsi sempre di più e il mio cuore comincia a battere più velocemente.
Mi ha sorpresa, veramente tanto.
Devo andare da lei, voglio andare da lei.
Mi vesto rapidamente, scendo di casa e mi metto in macchina.
Sorrido ripensando alla sua lettera e avviso a lavoro che oggi non sarei andata.
Arrivo sotto casa sua e mi attacco al citofono.
"Aoh ma chi è?"
Rido.
"Sono io"
Mi apre senza rispondere.
Arrivo sul pianerottolo di casa sua, lei esce con la sua tuta sportiva e i capelli semi raccolti in uno chignon, è così bella.
"Ciao"
Sorrido e la guardo.
"Ciao"
Sorride anche lei.
Senza dire nulla mi fiondo su di lei e la bacio togliendole tutto il respiro.
"Mi perdoni?"
Dice tra un bacio e l'altro.
"Si scema, ti perdono"

Spazio autrice:
Ciao a tuttx, come state?
Ho rimesso questo capitolo perché avevo saltato delle parti importanti nella lettera  e facendo copia e incolla dalle note si erano cancellate.
Questo capitolo è molto importante per me perché tocca alcuni argomenti a cui tengo tanto, perciò spero che vi sia piaciuto.
Fatemi sapere ❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2022 ⏰

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