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Amava viaggiare. Mettere piede in luoghi sconosciuti, scoprirne le culture e le abitudini, farle proprie per un periodo di tempo limitato. Aveva assaggiato i churros a Madrid, perché attirato dal piccolo chioschetto che li vendeva e perché guidato dal suo stomaco brontolante. Dovette storcere il naso quando, lo stereotipo del francese senza bidet era vero. Ne aveva vissute di ogni, in quei anni, ma il piacere più grande era sempre tornare a casa. Stanco, con la valigia piena di abiti sporchi all'ingresso, la sola voglia di chiudere un po' gli occhi e lasciarsi andare ad un profondo sonno, tra la morbidezza dei cuscini. Poi però suonava il telefono. I panni sporchi venivano sostituti con quelli puliti, raccattava le chiavi di casa ed usciva di nuovo, per chissà quale nuovo luogo. Non che gli importasse più di tanto, a dir la verità. Abitava da solo, perché con il lavoro che svolgeva era la soluzione migliore per la sicurezza della propria famiglia. E per quanto lo rinegasse, cercasse di soffocare, alleggiava in lui quell'aria da triste scapolo solitario. Avere avuto una famiglia numerosa influenzò parecchio sul suo stile di vita. Pensò che adottare un cucciolo di cane fosse la soluzione migliore per quella sensazione, ma la psicologa gli espresse chiaramente di non farlo. Gli animali andavano coccolati, viziati, nutriti quando avevano fame, e per un tipo come lui con quel lavoro sempre in giro per il mondo, era difficile soddisfare questi bisogni: quella povera creatura avrebbe solamente sofferto e così sarebbero stati in due. Quindi scacciò prepotentemente quell'idea, accontentandosi della compagnia degli amici quando ne aveva bisogno.

Aveva l'opzione di abbandonare il lavoro, meno seccature e più stabilità, ma... no, grazie.

«Desidera altro signore?»

Alzò lo sguardo sulla bella hostess. Aveva minimo vent'anni, alta, con i capelli castani raccolti in un chinone ordinato basso; il cappellino azzurro, con gli orli bianchi, le ricadeva a pennello, insieme all'uniforme indosso del medesimo colore. La carnagione era scura, ma non per natura: si era abbronzata, quindi era appena tornata dalle ferie. Imparò persino questo in quel lavoro. Studiare le persone dal primo sguardo, categorizzarle in buone o cattive prima di conoscerle perché doveva essere prudente e sempre in guardia. La congedò con un semplice gesto della mano e un piccolo sorriso. Annuì silenziosa, tornando a fare il suo lavoro e ripulendo il tavolino con i rimasugli del suo pranzo.

Non mangiava da parecchio su un aereo. In realtà, non pensava di averlo mai fatto.

Le insalate preconfezionate perdevano un po' l'aspetto fresco e salutare dell'alimento, facendo mancare l'unica motivazione per cui si mangiava quell'ortaggio. Il succo dei pomodori inumidiva il resto delle altre verdure, le foglie verdi al posto di scrocchiare sotto i denti sembravano umide e molli. Per non parlare della totale assenza di sale, olio e aceto. Nonostante tutto, gli parve la cosa più commestibile sul resto del menù, e pur di non atterrare con un brontolio fastidioso allo stomaco, decise di azzardare.

Grazie a quell'abitudine lavorativa, prendere l'aereo era diventato un gioco da ragazzi. Se all'inizio temeva un po' quegli scossoni dovuti alla partenza del veicolo o all'atterraggio, ora si era totalmente rilassato. In ogni caso, se l'aereo precipitasse, aveva un piano B.

Quel volo durò solamente poche ore e una volta messo piede sulla terra indiana, dovette già trattenere la prima imprecazione. Caldo, tanto caldo. Certo, sarebbe stato un problema se fosse il contrario, visto che era un tipo molto freddoloso... ed era nato la viglia di Natale. Comunque non se ne lamentò più di tanto: una questione di un giorno, massimo due e avrebbe fatto ritorno nella sua amata madre patria, dove le giornate erano uggiose e grigie, e la regina decennale regnava su quel territorio.

Recuperò la valigia dal carrello, nell'attesa avvisò il suo collega del imminente arrivo e uscì dall'aeroporto. Si guardò attorno alla ricerca di un taxi libero e tra tutti quelli, uno inspiegabilmente senza fila e vuoto, attirò la sua attenzione. Decise di prendere quello. L'uomo alla guida gli rivolse uno sguardo di sbieco dallo specchietto retrovisore.

Mr. Tomlinson & Mr. Styles [l.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora