II

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Ore 22:35. Data: 23 luglio. Luogo: USA - Las Vegas.

La sfera ghiacciata smussata in alcuni punti spigolosi si ribaltava nel whisky, dal colore ambrato e già dalla forte presenza nel palato. Zayn gli aveva raccomandato di non bere troppo: la situazione era delicata e avere un agente ubriaco in mezzo alle scatole durante una possibile sparatoria non era nei suoi desideri. Eppure quello era già il secondo, il primo lo aveva trangugiato in una sola botta quando lì, seduto al bancone per destare meno sospetti possibili, in quella stanza dalle luci dorate, le slot machine a produrre un chiasso assordante, donne e uomini vestiti di tutto punto ad urlare esaltati per una vincita, non vide con i propri occhi varcare la porta d'ingresso ciò che definisce una bellezza naturale.

I lunghi boccoli color cioccolato ricadevano dolcemente sulle spalle, il volto fresco e rilassato, la giacca nera sbottonata lasciando vedere la camicia di seta dorata sotto di essa; i pantaloni fasciavano perfettamente le lunghe gambe e anche se Louis non andò oltre, poteva immaginarsi già cosa portava ai piedi: inimitabili e oramai passati di moda da anni, degli stivaletti in camoscio, marroncini. E probabilmente doveva aver sentito il suo sguardo su di sé, perché il primo a cui diede la sua totale attenzione fu proprio lui, Louis che in confronto a lui poteva essere paragonato solamente a uno dei tanti. Gli riservò uno sguardo confuso prima di salutarlo con un accenno di sorriso, prontamente cambiato dall'agente dagli occhi azzurri.

Non c'era motivo di andare oltre il secondo bicchiere, nemmeno lui voleva risultare una palla al piede, eppure una chiassante voce all'auricolare sinistro lo spronò inconsapevolmente a ordinare il terzo bicchiere.

«Devi distrarre l'agente Styles.» aveva detto Liam.

«Chi ci penserà a prendere il criminale?»

«Ci penseremo io e Zayn.» rispose, diretto e coinciso. «Per quanto tu ti sia sforzato di apparire indifferente, abbiamo come il presagio che tu conosca molto bene il nostro agente rivale.» Louis deglutì, «Perciò, io non ti farò domande troppo private e tu adempirai al compito senza lamentarti.»

Louis sapeva a cosa si riferiva Liam.

Mesi dopo l'attentato a Parigi, Louis si ritrovò alle prese con un trafficante di droga in pieno centro a Madrid, in Spagna. Con il nuovo anno, arrivò un nuovo agente segreto: Liam Payne. A lui e a Zayn, spettava il compito di mostrargli come lavoravano in quella compagnia. Quale occasione migliore se non una missione di rango verde: semplice, conosciuta a memoria dai due agenti maggiori e soprattutto sbrigativa. I contrabbandieri provenivano dal Regno Unito, perciò non c'era altra scelta se non lasciare tutto in mano a delle spie britanniche. Apparentemente, questo ragionamento fu lo stesso di un'altra compagnia. Louis lo rivide lì, quel ragazzo sprovveduto, con i lunghi capelli ricci. Il suo nome rimasto impresso per tutto quel tempo nella mente, come un chiodo fisso.

La felicità di rincontrarlo scemò quando lo vide ad un passo da morte certa.

Stavano entrambi inseguendo l'uomo in fuga con il bottino, accompagnato dai suoi scagnozzi, quando quello alla guida non fece sbandare Harry alla guida. La macchina si ribaltò, finendo giù dal dirupo e il riccio, riuscì a cavarsela aggrappandosi al recinto in metallo, rotto e piegato in due dal veicolo. Non poteva, però, salire. All'ora, Louis non ci pensò una seconda volta a soccorrerlo. "Ti tiro su, resisti" gli disse, come una cantilena mentre faceva leva con il braccio, le dita strette attorno alla mano di Harry. Entrambi, poi, finirono sdraiati a terra, ansimanti e stravolti. Harry si ritrovò sul corpo di Louis, grugnendo dal dolore per essersi slogato la caviglia nel tentativo di mettersi in salvo.

«Sono sicuro che non era questo il modo in cui speravamo di rincontrarci.» borbottò Louis, accusando solo in quel momento il peso del corpo dell'altro su di sé.

Mr. Tomlinson & Mr. Styles [l.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora