capitolo 8

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Durante la notte mi svegliai di soprassalto.

Non ricordo bene il motivo, ma subito dopo mi venne una voglia tremenda di provare la tavoletta.

Tirai fuori dal cassetto la tavoletta e la planchette e mi misi sul tappeto di camera mia.

Non accesi la luce della camera avevo paura di svegliare mia mamma così presi le candele che tenevo in camera.

Mi misi seduta a gambe incrociate davanti alla tavola e, impugnata la planchette, chiamai qualunque "cosa" ci fosse ad ascoltarmi.

-C'è nessuno spirito qui?- chiesi

Nessuna risposta

Riprovai

-C'è nessuno qui?-

Niente

Di nuovo

-Heilà??-

Niente

Stavo per perdere la speranza e mettere tutto a posto quando la planchette si mosse verso il "si"

All'inizio mi spaventai, poi incuriosita continuai la "conversazione"

-Come ti chiami?- chiesi con la voce un po' tremante

La tavoletta si mosse e scrisse G-I-U-L-I-A

Giulia? Come mia sorella...

-Sei per caso mia sorella giulia?

La tavoletta indicò il si.

Ero emozionata, felicissima, ero davvero legata a mia sorella.

-Come va?- chiesi

La tavoletta scrisse B-E-N-E

Continuai per una buona mezzora a conversare con quella che ero sicura fosse mia sorella.

Ma mi sbagliavo.

Quanto mi sbagliavo.

Ad un certo punto sentii il bisogno urgente di andare in bagno e lasciai la tavoletta sul tappeto in camera mia. Incustodita.

Sentii un leggero tremolio crescere sempre di più fino ad arrivare ad una specie di terremoto.

Tornai in fretta in camera mia dopo che finì la scossa.

Mi rimisi seduta davanti alla tavoletta e cercai la planchette, ma... non c'era...

La cercai per tutta la stanza e poi la ritrovai sotto l'armadio.

Come diavolo era finita lì??????

Tornai dalla tavoletta e, mentre passavo davanti alla porta notai in fondo al corridoio proprio davanti alla porta della camera di mia madre un sorriso quasi "sadico" e due occhi neri, vuoti.

Mi misi a gridare ma dalla mia bocca non usciva alcun tipo di suono.

Ero spaventata corsi per raggiungere quella "nuvoletta" nera ma il corridoio pareva non finire mai.

Alla fine stremata mi fermai e notai che non ero avanzata di un passo.

La nuvoletta aprì la porta (non so come non aveva le mani!).

Tirò fuori delle forbici da non so dove (un po' come i giochi horror. I personaggi tirano fuori oggetti grandi quanto case dalle tasche dei fuseaux, ma intanto non ti fai domande) ed entrò in camera di mia mamma. Io venni trasportata (con una velocità superiore a quella di Flash) davanti alla camera e vidi quella cosa accoltellare mia mamma senza pietà.

Finito con mia mamma si girò verso di me. Volevo muovermi correre via, ma ero immobilizzata. Quel mostro/demone mi guardò con i suoi grandi occhi neri e avanzò verso me.

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