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Finalmente l'ennesima missione dell'Akatsuki era stata portata a termine.
(t/n) entrò nella sua stanza e si buttò sul letto, esausta a causa dei continui combattimenti e, soprattutto, per colpa dei suoi due partner: stare con Hidan e Kakuzu per così tanti giorni di fila era estenuante per la ragazza, specialmente, a detta sua, col secondo, il cui solo interesse erano i soldi, almeno l'albino a volte faceva qualche battuta per sdrammatizzare, tuttavia quell'altro energumeno era così serio che ogni volta che qualcuno stava insieme a lui più di un minuto rischiava di cadere in depressione.
Con un sospiro pesante, (t/n) si alzò dal suo letto, che in quel momento le sembrava fin troppo comodo, per togliersi la divisa dall'organizzazione Alba e, successivamente, dirigersi in bagno per potersi fare una doccia.
L'acqua calda le scorreva lungo il corpo, rilassandole fin da subito i muscoli tesi e anche un po' doloranti e indolenziti per via dei vari combattimenti che aveva dovuto affrontare nel corso degli ultimi giorni, tuttavia, ad un tratto, l'acqua smise di scorrere e ciò lasciò interdetta la ragazza.
"Ma che cazzo...?" imprecò, provando ad aprire e chiudere ripetutamente il rubinetto, sperando che fosse solamente qualcosa di passeggero, ma questa sua speranza svanì non appena capì cosa fosse successo realmente.
"Quel maledetto bastardo" la (c/c) si ritrovò ad insultare Kakuzu mentre irritata avvolgeva il suo corpo in un asciugamano, per poi uscire dalla stanza per andare in quella del suo compagno di squadra.
"(t-t/n) c-cosa fai?" le domandò Deidara, quando la incrociò per il corridoio leggermente rosso in volto.
"Non è il momento" liquidò velocemente il biondo sorpassandolo, troppo arrabbiata per parlargli.
"Kakuzu, apri immediatamente!" sbraitò lei, sbattendo il pugno sulla porta della stanza del diretto interessato.
Qualche secondo dopo, questa si aprì, rivelando la figura di Kakuzu, il cui viso era più corrucciato del solito.
"Che cazzo vuoi?" domandò bruscamente alla ragazza, innervosito solamente dal fatto di trovarsela tra i piedi, ancora.
"Si può sapere perché l'acqua della doccia non funziona?" gli chiese, cercando di mantenere con tutta sé stessa quella poca calma che le rimaneva.
"Funziona, ne ho solo diminuito la durata a tre minuti per risparmiare soldi" rispose lui con fare ovvio.
"Tre minuti? Mi spieghi come faccio a lavarmi anche i capelli in così poco tempo?" domandò sbigottita (t/n).