- Capitolo 11 -

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Taehyung

È la prima volta che mi sento così esposto nelle mie fragilità, davanti ad un'altra persona.
E questa persona è la più dolce che conosco e che mai conoscerò in tutta la mia vita.
Perché sono sicuro che mai più nella vita troverò qualcuno che si possa anche solo lontanamente avvicinare a Jeon Jungkook.
In questo disastro di emozioni in cui mi sono trasformato, Jungkook è qui, con le sue braccia forti che mi cinge la vita e che mi dà la sicurezza e un punto di appoggio che mi manca.
Mi allontano leggermente e interrompo il bacio, ma non oso ancora aprire gli occhi, forse ho paura ad aprirli pur di non affrontare Jungkook, e tutto ciò che viene dopo.
Sono codardo, lo ammetto, ma inizio ad avere paura di ciò che sto provando.
Jungkook non ha ancora smesso di tenermi stretto a se, ma non cerca di baciarmi nuovamente, anzi continua a mantenere il silenzio a cui ho dato vita. Nel buio che mi circonda sento i nostri respiri che piano piano si regolarizzano, il mio cuore che batte all'impazzata, riconosco il canto dei grilli nonostante la festa che a pochi metri da noi continua tranquillamente, ma tutto il resto mi sembra essersi fermato.
Forse ho appena vissuto il mio momento perfetto senza neanche saperlo e già mi sale un po' di melanconia al pensiero.
Jungkook appoggia piano la fronte contro la mia e il mio cuore riprende a battere forte e penso che potrei avere un infarto da un momento all'altro, mentre una strana sensazione inizia a farsi strada nella bocca dello stomaco.
La poca lucidità che mi era rimasta, mi abbandona al contatto della sua mano con la mia guancia e mi lascio accarezzare da Jungkook, come se fossi un gatto randagio che per la prima volta in vita sua scopre l'esistenza dell'amore e che gli umani non sono poi così spaventosi come si è sempre creduto.
«Tae, giuro che vorrei essere l'amico migliore al mondo per te, ma quando ti vedo così, tra le mie braccia, il buon senso mi abbandona completamente e penso veramente di essere pazzo di te.»
I suoi sussurri mi colpiscono come un getto di acqua fredda e non lo so neanche io il vero motivo, ma la paura e l'impulsività prendono il sopravvento e aprendo gli occhi mi allontano dal suo corpo.
«Stai dicendo che ti piaccio?»
La mia voce preannuncia tutto il panico che sta per travolgermi e so che Jungkook se ne è reso conto.
«Ti sembra così assurdo che tu mi piaccia?»
Sorride, ma è uno di quei sorrisi deboli e stanchi di qualcuno incredulo davanti a qualcosa di così ovvio come il sole.
«Come fai a dire una cosa del genere come se niente fosse. Sembra la cosa più normale del mondo per te.»
Non voglio sentire altro.
Ho paura di sentire le sue parole.
Di sentire ciò che sto provando.
Non capisco nemmeno io ciò che sta accadendo.
«Perché per me è la cosa più normale del mondo e quando dico che tu mi piaci, ne sono totalmente sicuro. So che tu mi piaci come so l'esatto momento in cui mi sei iniziato a piacere anni fa.»
Non riesco più a sostenere il suo sguardo fiero e sicuro di sé, e non mi rimane altro da fare se non guardare il pavimento legnoso sotto i miei piedi.
«Ti prego smettila con queste assurdità. Come puoi essere così sicuro di ciò che provi? Ci conosciamo da poco, anzi potremmo ancora essere considerati degli sconosciuti. E io non capisco ciò che sto provando. Anzi non capisco mai ciò che provo quando sono con te e ora mi vieni a dire che per assurdità piaccio a un ragazzo perfetto come te, quando nemmeno i miei genitori sono in grado di amarmi. Io non credo di essere in grado di comprendere veramente i tuoi sentimenti, o addirittura di ricambiarli.»
Questa volta la mia voce esce flebile e tremante, e so con certezza di non riuscire più a trattenere le emozioni che sto provando. Vengo completamente travolto da tutta la mia insicurezza e galleggio abbandonato in questo mare in tempesta che sono i miei sentimenti.
«Per me non è assurdo essere innamorato di te. So che mi piaci dal primo istante in cui ti ho visto, mi piace vederti arrossire, sentire la tua risata. Mi piace quando osservi il cielo prima della pioggia, di come chiudi gli occhi e ti isoli dal mondo e prendi un respiro e lasci andare tutto ciò che hai trattenuto dentro. E ti fai scivolare tutti i problemi e tutte le tue insicurezze addosso. Mi piace quando cerchi di controllarti ma poi ti scappa un sorriso per chi sa quale assurdo pensiero che hai fatto tra te e te. Mi piace quando ti fai piccolo piccolo tra le mie braccia e dio, amo follemente quando ti imbarazzi ogni volta che ci baciamo. Mi piace vederti ballare spensierato e mi piaci anche quando sul tuo viso perfetto si forma un broncio adorabile. Tae sono innamorato di te da quando ti ho visto anni fa sotto quella quercia e quando dico che mi piaci, lo penso veramente. Ho custodito con cura per anni tutti questi sentimenti, ma ora sono cresciuti così tanto che a volte mi sento travolgere completamente e vorrei solo riversare tutto questo amore che provo per te. E vorrei vederti sempre felice, perché il tuo sorriso è veramente meraviglioso. Sarebbe un onore renderti una persona felice, un po' alla volta, giorno per giorno. E che si fotta la tua famiglia se non è in grado di amarti, sono loro il problema, non te. Perché sappi che a me piaci un casino così come sei, e anche se tu dici che nessuno è perfetto, per me lo sei e non vorrei mai che ti sforzassi di essere qualcuno o qualcosa che non sei, quando sei magnifico così come sei.»
Sentire uscire quelle parole dalle sue labbra in qualche modo mi hanno reso la persona più felice del mondo, ma allo stesso tempo anche la più spaventata.
È normale provare delle emozioni così contrastanti tra loro?
«Jungkook per favore smettila, seriamente, non credo di poter ricambiare i tuoi sentimenti e tutto ciò che mi stai dicendo peggiora la situazione perché mi sento malissimo anche a chiederti di rimanere solo amici. Non sono pronto. Non mi sento pronto a sentire le tue parole. Sento di non meritarmi davvero il tuo affetto e sono completamente disorientato davanti a te in questo momento. Come diavolo dovrei comportarmi con te la maggior parte delle volte?! Ho sempre la sensazione di dire la cosa sbagliata e mi sento a disagio perché mi sento messo a nudo dalla tua sincerità. E lo so, lo so che sono egoista ma non riesco a fare a meno di chiederti di rimanere amici e dimenticare tutto ciò che è accaduto tra noi fino ad adesso. So di chiederti troppo e lo capirei se non vorrai avere più niente a che fare con me. Davvero.»
Il volto di Jungkook viene attraversato per qualche secondo da un velo di tristezza e riesco a leggere la sua delusione davanti alle mie parole, ma so che cerca di non darlo troppo a vedere e lo invidio perché nonostante io lo abbia appena rifiutato, lui si sta facendo coraggio e mi sta affrontando di petto e non è ancora scappato come avrei fatto io al posto suo. A volte non vorrei essere così codardo, ma è più forte di me e inizio a sentire le mie ginocchia tremare, e cerco di trattenere ancora di più la tensione che si sta accumulando nel mio corpo. E mentre io sono qui, ad un passo dal scappare via da questa situazione che non riesco ad affrontare a testa alta, Jungkook si avvicina a me, e per l'ennesima volta in questa serata vengo inondato dal suo profumo, e cerco di rimanere impassibile, ma appena la sua mano raggiunge la mia e con estrema delicatezza, a cui oramai sono abituato, mi tira dolcemente verso di se e abbracciandomi rimaniamo nuovamente in silenzio.
Sono sicuro che lui stia sentendo il mio cuore scoppiare nel petto e mi vergogno così tanto perché non riesco a controllare le mie emozioni e dopo aver appoggiato la fronte nell'incavo tra la spalla e il collo di Jungkook sento che piano piano le mie mura stanno crollando per l'ennesima volta, perché inizio nuovamente a singhiozzare e tremare mentre le sue dita si perdono tra i miei capelli, giocando con delle ciocche ribelli.
«Sai il mio terapeuta dice che piangere fa bene perché aiuta ad entrare in contatto con le proprie emozioni, ti rende libero sotto certi punti di vista. Quindi piangi e butta fuori tutto ciò che senti.»
«Ho letteralmente calpestato i tuoi sentimenti e tu sei qui ad abbracciarmi e consolarmi. E mi sento malissimo per quello che ti sto facendo.»
Piagnucolo tra le sue braccia e penso che dopo questa sera io non abbia più una dignità da mantenere, soprattutto dopo essermi fatto vedere da lui in queste condizioni.
«Non hai calpestato i miei sentimenti e va bene aver paura di innamorarsi. Rispetto la tua decisione, ma questo non mi fermerà dal continuare ad essere innamorato di te. Per me l'amore non funziona così e anche se non ricambi i miei sentimenti, ciò che provo per te continuerà ad esistere. Perciò va bene Tae, va bene anche se continuerai a rifiutarmi per il resto della nostra vita, e se me lo chiederai smetterò anche di dirti che sono innamorato di te, ma io saprò sempre a chi appartiene il mio cuore.»
Sento il mio cuore spezzarsi lentamente in mille pezzi. Mi sento così male dopo aver sentito tutte queste parole piene d'amore nei miei confronti e mi chiedo che cosa io abbia fatto di buono in una vita precedente per meritarmi Jungkook. Ma ha ragione quando dice che ho paura di innamorarmi e forse non sono solo pronto a mettere a nudo i miei sentimenti e affrontare le mie insicurezze e fragilità. Lo so benissimo che ha ragione, ma in questo momento ho troppa paura anche solo di muovermi e staccarmi da quell'abbraccio e dal senso di sicurezza che mi trasmettono le braccia di Jungkook.
«Scusami se non posso ricambiare i tuoi sentimenti.»
I miei singhiozzi stanno lentamente cessando e Jungkook scioglie piano piano l'abbraccio e mi fissa in volto, asciugandomi con cura le lacrime sul viso e come se fosse la cosa più naturale del mondo mi lascia un leggero bacio sulla fronte e sorridendomi mi prende per mano. E per la prima volta sono conscio delle farfalle che sento nello stomaco e la sola realizzazione mi fa arrossire, quindi rivolgo il mio sguardo verso il basso e fisso le nostre mani intrecciate tra loro, e osservandole ne rimango affascinato, e penso che sia un gesto così puro e semplice che le farfalle che prima erano nello stomaco, mi sembrano essersi appena trasferite nella mia testa e mi sento frastornato.
«Che ne dici di andare a prendere qualcosa di caldo prima che ti riaccompagni a casa?»
E io non posso fare a meno che annuire e ringraziarlo silenziosamente.

***
Jungkook

Non so da dove io abbia tirato fuori il coraggio di dire tutto ciò che provo a Taehyung, e non sono neanche troppo sicuro di aver fatto la cosa giusta. Nella testa mi riecheggia la conversazione che ho avuto ieri pomeriggio con Yoongi, e mi sono reso conto solo nel momento in cui ho aperto bocca, di aver dato voce ai miei sentimenti come un fiume in piena e di aver spaventato e spezzato qualcosa in Taehyung. Lui crede di essere stato egoista nel rifiutarmi, ma in realtà inizio a credere che io non sia stato da meno, perché nonostante sapessi quanto avrei potuto mandarlo in crisi con la mia confessione, ho voluto lo stesso fare di testa mia. Non so se alla fine avrà ragione il mio migliore amico e ne uscirò con il cuore spezzato, ma per il momento avere Taehyung al mio fianco mi fa sperare in un finale migliore per entrambi.
In questo momento mi trovo in macchina con lui, che si è accoccolato con la mia giacca addosso e si è addormentato. Dopo averlo accompagnato a prendere una cioccolata calda, si è tranquillizzato un po' ed anche se non ha parlato molto e nemmeno io, la sua mano non ha più lasciato la mia. Credo di prendere questo piccolo gesto come una grande vittoria.
E alla fine tutto ci riporta a questo istante, dove lui dorme qui vicino a me, nella mia macchina, mentre guido ascoltando a basso volume una canzone che amava tanto suonare mio padre al pianoforte. Inizio a chiedermi se anche i miei genitori hanno provato ciò che provo io nel guardare Tae dormire innocentemente, con le labbra socchiuse e un leggero solco tra le sopracciglia che lo rendono adorabile. Distrattamente con una mano lo accarezzo e cerco di alleviare la tensione sul suo viso corrucciato. Non so come reagirà domani mattina, dopo aver dormito e realizzato veramente ciò che ho confessato, ma credo di essere pronto a qualsiasi evenienza. Parcheggio nei pressi dell'indirizzo che google maps mi segnala come la casa di Taehyung e cerco di levarmi qualsiasi segno di stupore dal viso. Sapevo che i suoi genitori fossero influenti, ma fino ad un certo punto, non credevo veramente che Taehyung fosse una specie di principe ereditario con una villa del genere. La casa - posso definirla casa, vero? - è composta da tre piani, un giardino che potrebbe essere considerato da molti, e da me compreso, un parco pubblico, e nonostante il buio pesto della notte, riesco a scorgere sul lato ovest uno specchio d'acqua che riflette la luce della luna e le deboli stelle. Nuovamente penso che siamo nati e cresciuti in due mondi completamente differenti, ma se mai dovessi scegliere tra l'essere benestante ed avere una casa così, che comporta poi il crescere privato dell'affetto e del calore umano, credo che sceglierei sempre la mia vita, nonostante la perdita di mamma e papà, avrei con me la nonna e tutto l'amore di cui ho sempre avuto bisogno. Non riesco a immedesimarmi per niente nel dolore di Taehyung, ma posso provare a comprenderlo, ed è per questo che non sono in grado di ritenermi arrabbiato o deluso nei suoi confronti per ciò che è accaduto questa sera, non lo biasimo nemmeno per come ha reagito, credo solo di aver bisogno di un consiglio da Jimin, perché anche se mi scoccia ammetterlo, è la persona che lo conosce meglio di chiunque altro al mondo, e sono sicuro che lui sia in grado di aiutarmi a comprendere veramente un po' di più su Taehyung ed il suo io che cerca di proteggere dal mondo esterno con tutte le sue forze.
Sveglio cautamente Taehyung, destandolo dal suo sonno profondo, e lui disorientato si guarda attorno prima di rendersi conto di essere arrivato a casa, e noto il suo sguardo farsi più duro, il suo atteggiamento cambia totalmente, e sono in grado di conoscere un altro lato del suo carattere, anche se non sono molto sicuro che mi piaccia vederlo più duro e affilato nell'espressione del suo volto. Si sistema leggermente i vestiti, schiarisce la gola e si volta per salutarmi con un cenno della mano, ma io lo fermo prima che possa scendere dalla mia auto, e senza pensarci due volte li lascio un bacio sulla guancia augurandoli la buonanotte. So già che questa sarà l'ultima occasione di averlo così vicino, almeno per un po', e non voglio avere rimpianti. Taehyung sembra nuovamente disorientato, ma non controbatte e scendendo dall'auto si dimentica di darmi la giacca indietro. E sorrido, perché so che questo significa che Taehyung mi parlerà ancora, magari dopo avermi evitato per qualche tempo, ma tornerà a parlarmi.

Breathless [kth,jjk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora